lunedì 2 gennaio 2012

Gran Premio del Bahrein 2010

Quello che segue è il commento ironico al Gran Premio del Bahrein 2010, diffuso inizialmente in forma privata.

Commento al gran premio del Bahrein: 14 Marzo 2010
L'inverno sta per finire. In tutti i sensi. Un uomo di nome José Carabante ha deciso di compiere un atto veramente straordinario: comprare con l'intervento economico di Bernie Ecclestone il team Campos Meta, dopo che il titolare Adrian Campos non aveva reperito i fondi necessari per mettere in pista le monoposto 2010. Nonostante il tempo stringesse, ancora a fine febbraio, a due settimane dall'inizio del mondiale, Campos era perfettamente sicuro di avere le proprie vetture al via. Ci saranno, al via, ma non con il suo nome. La denominazione ufficiale è Hispania Racing Team, abbreviato HRT, che per qualche inesperto osservatore potrebbe essere interpretato come Hispania Rottama Tutto. Carabante infatti ha acquistato un team che nemmeno Aguri Suzuki avrebbe avuto il coraggio di introdurre in un campionato mondiale di Formula 1. I primi riscontri nelle prove libere a Sakhir dicono chiaramente che la Super Aguri, di fianco alla Hispania, avrebbe fatto un figurone. Ma niente paura, gli alti vertici del team hanno assicurato la scorsa settimana che saranno competitivi. Dopo i dati delle prove libere, però, sembra che quelle dichiarazioni siano ancora meno credibili di quelle di Raikkonen quando l'anno scorso diceva di essere diventato astemio.
Ma non divaghiamo. In un mondiale iniziato con la Red Bull che scatenava polemiche nei confronti di un alettone posteriore della McLaren ai limiti del regolamento e con il delegato della FIA Charley Whitening che perdeva l'aereo che avrebbe dovuto condurlo a Woking ad accertare il fatto, mi sono chiesta immediatamente come mai Whitening avesse perso l'aereo. Insomma, lì in mezzo tutti hanno jet privati sparsi in ogni angolo del mondo... Speriamo che l'aereo perso rimanga il solo episodio della stagione descrivibile sotto l'etichetta di "clima di pagliacciate", anche se ho seri dubbi in proposito. Speriamo almeno che i ferraristi "tifosi da bar" vengano colti da laringite e che rimangano in religioso silenzio, perché sinceramente non ho la minima voglia di sentire gente che dice che ha sempre considerato Alonso come un dio e Schumacher come la rovina dell'automobilismo, sapendo che la gente in questione fino all'altro ieri declamava senza esitazione l'esatto contrario. Il loro silenzio servirebbe a non mettere in piazza il fatto che non sono minimamente dotati dell'umana dote della coerenza.
Sono i primi di marzo. È appena avvenuto il passaggio di proprietà che ha reso la Campos Meta (o come preferivo io Campos Senza Meta) Hispania Racing. Il 12esimo team del mondiale, dopo che la USf1 ha dato forfait. Ma come? La USf1 non doveva essere il team che avrebbe portato in pista gente del calibro di Jacques Villeneuve e Danica Patrick? No, evidentemente non hanno nemmeno i soldi per avviare il mondiale. E se non ce li avesse avuti neanche la Hispania Racing, si sarebbero risparmiati di essere ridicolizzati. Un distacco di 11 secondi e mezzo sul singolo giro dalla vetta della classifica mi sembra veramente un gap folle. Va beh che alla Virgin GP non sono messi tanto meglio, ma almeno quelli hanno Branson a fare la parte del personaggio pittorico della situazione, e poi hanno Glock come pilota alias il logoratore di gomme. Torniamo alla Hispania. L'obiettivo di Campos era stato fin da subito ingaggiare un pilota spagnolo esperto e uno spagnolo esordiente. Purtroppo però non c'era nessuno spagnolo disposto a sborsare una montagna di soldi per guidare una Campos, per cui gli unici spagnoli presenti in pista li vedremo altrove. La Hispania, la Campos o il Rottame, qualunque nome sia quello con cui vogliamo chiamarla, dispone da qui a data da destinarsi (ovvero quando arriverà qualche pilota con maggiori sponsor oppure quando molto più probabilmente la Hispania fallirà) di un pilota brasiliano che non aveva altre speranze di debutto dato che doveva debuttare ovunque e fino ad ora era sempre rimasto a piedi e di un pilota indiano fortemente voluto da Bernie Ecclestone per raccattare sponsor indiani in occasione dell'introduzione del GP d'India prevista per il prossimo anno. Ma come, con due esordienti questi vogliono avere risultati di spicco?, ci si potrebbe chiedere. Ebbene, questi con la macchina che si ritrovano sembra che per il momento non otterrebbero risultati di spicco nemmeno con Alonso e Vettel come piloti. E soprattutto penso che Alonso e Vettel, piuttosto che guidare una Hispania Racing, preferirebbero darsi all'ippica.
Veniamo comunque al pilota indiano. Karun Chandok, nato nel 1984, è l'ultimo pilota ad essere ingaggiato, ai primi di marzo. Gli altri contratti ormai sono stati siglati da tempo, ultimo per epoca quello che ha firmato Petrov, arrivando in Renault con una montagna di soldi da far uscire gli occhi fuori dalle orbite perfino alla madre di Yamamoto. A proposito, non è che bisogna andare a "Chi l'ha visto?" per scoprire che fine ha fatto Yamamoto? E magari nello stesso servizio occuparsi anche dell'oscuro destino a cui sono andati incontro anche quegli altri fenomeni dell'automobilismo e della Super Aguri che sono stati Ide, Montagny e Davidson? No, non è necessario, la scena è tutta per Chandok.
La carriera di Karun in Formula 1 non ha certo il migliore degli avvii. Nelle libere del venerdì, infatti, nemmeno lo si vede. Nella prima sessione però qualcosa di indiano si vede: la Force India, che dopo essersi liberata di Fisichella (che ora è quarto o quinto pilota della Ferrari, ovvero ha il ruolo di comparire ad eventi vari indossando la maglia rossa con gli sponsor della rossa, ruolo e che condivide con Badoer e Gené), piazza Sutil in cima alla classifica dei migliori tempi della prima ora di libere. Per Chandok c'è solo da starsene a guardare e da ascoltare l'urlo trionfale di Adrian, sotto un'eco di musica di pianoforte: "Popopopopopopopopo! Popopopopopopo! su di noi nemmeno una nuvola, su di noi l'amore è una favola! Yeppa! Yeppa! Yooooooooo!" Insomma, Sutil è felice come non mai, ma purtroppo non può starsene a esultare per tutta la vita: deve andare ai box a controllare se gli è arrivato il pacco postale che aspettava, quello contenente l'armatura che indosserà nell'eventualità che Trulli voglia sfidarlo a duello per i fatti capitati a Interlagos lo scorso ottobre. Trulli, però, probabilmente è impegnato a mettere il fondotinta per nascondere le occhiaie che aveva in quell’occasione, cosicché per il momento il destino del pianista Adrian è ancora roseo. Nella seconda sessione di libere invece è Rosberg a dominare. Il pilota della Mercedes si mette dietro tutte le varie McLaren e Mercedes presenti (ovvero si mette dietro le due McLaren e il compagno di squadra) e poi tutto il seguito. Chandok nemmeno scende in pista. E quando avrà occasione di scendere, senza dubbio non avrà una bella sorpresa ad attenderlo. Il suo compagno di squadra, Bruno Senna, con la macchina che si è ritrovato è riuscito a piazzarsi a oltre 11 secondi di distacco dal leader, non un gran esordio per la Hispania. Ma Karun Chandok non si arrende. Il suo futuro è dietro l'angolo...
Nelle libere del sabato mattina, il nostro Karun non si vede neanche. Infatti non è nemmeno sceso in pista, ancora una volta. Le prove ufficiali sono alle porte e Chandok non ha ancora percorso un solo chilometro al volante di una Formula 1 in tutta la sua vita. Se siamo messi bene o se siamo messi male, non spetta a me giudicare...
I miei genitori non sono a casa, ragion per cui a mezzogiorno posso collocarmi in salotto a contemplare la TV, pur sapendo che appena arriveranno dovrò abbandonare la mia postazione di spicco per recarmi in cucina a prestare il mio aiuto nel preparare il pranzo, sperando che arrivi in fretta l'epoca in cui le qualifiche saranno alle 14. Ma per il momento non c'è problema. Me ne sto a guardare la TV, con Mazzoni & soci che non stanno declamando le frasi che mi sarei aspettata. Tra queste frasi che ci sono state risparmiate, è compresa anche quella inerente alla storia della vita di Vettel, che in passato veniva proferita con grande determinazione a ogni soffiata di vento. Intanto Mazzoni dichiara che in questa stagione ci sono cinque debuttanti. Mi dico: "è una gaffe, i debuttanti sono solo quattro". Invece no, la gaffe è mia: di debuttanti ce ne sono proprio cinque, di cui un mioo coetaneo alias Nico Hulkenberg. L'idea che si sia aggiunto un nostro ulteriore coetaneo mi fa venire voglia di saltellare e di urlare "Felipe Massa! Felipe Massa! Felipe Massa!" come facevano i tipi di un video che avevo scaricato anni fa, ma in fin dei conti la notizia non è di così prorompente portata: il mio coetaneo per eccellenza rimane Vettel, anche perché con il passare del tempo inizieranno ad essere troppi i piloti miei coetanei e anche quelli più giovani, che al momento sono perfettamente rappresentati da Alguersuari che è del '90 e che tra una decina di giorni compirà 20 anni. Ma lasciamo da parte Alguersuari, pronte a tirarlo fuori di nuovo qualora ottenesse prestazioni strabilianti e degne di nota. Ovvero evento molto improbabile, al momento.
Mentre Mazzoni dimostra di essere dotato di parola e di sapere almeno parzialmente unire alla parola il pensiero, le telecamere iniziano la loro panoramica su tutto quello che c'è in giro. Ovvero in primis miliardari arabi avvolti in tovaglie biancastre, nonché quantità industriali di gente varia. E poi si passa al sodo, ovvero ai protagonisti del mondiale. Qualcuno, non tanti. Qualche panoramica anche nel box della Hispania, dove i due piloti sono in attesa di entrare in pista sono sicuramente assorti (con la forza del pensiero, è chiaro, perché nei miei commenti chiunque è telepatico) in una conversazione di questo tipo... Chandok: "È proprio eccezionale questa macchina, credo che potrei vincere qualunque gara, se come unico avversario avessi Mauricio Gugelmin su una Leyton House del 1990, specie se Gugelmin avesse bevuto del sonnifero dentro una bevanda a lui offerta da Berger." SennaJr: "Che ne dici? Perché non facciamo bere sonnifero a tutti i nostri avversari? Così è chiaro che saremo noi a vincere la gara." Chandok: "È un'idea veramente fantastica... a proposito, domani sera a che ora è la festa a cui dobbiamo andare? e soprattutto, non ho capito che cosa si festeggia..." SennaJr: "Ma come non hai capito che cosa si festeggia? si festeggia il mio debutto, è chiaro!!!! ho invitato anche tutti quelli che hanno passato gli ultimi due anni a parlare con insistenza del mio debutto. E ho invitato anche un mio concittadino di spicco..." Chandok: "Chi? il moretto o El Barry?" Senna Jr: "Ma quale moretto? Ma quale Barry? Ho invitato il gufo di Interlagos!" Chandok: "Ah, capisco, allora ci verrò senz'altro. Credo che quel pennuto sia di vero spicco. Oh, ora scusa tanto, ma mi sa che dobbiamo scendere in pista..." SennaJr: "Infatti, è la nostra occasione di mostrare le nostre prestazioni sorprendenti. Ti confesso che piuttosto che guidare questa macchina preferirei farmi rasare a zero dal parrucchiere di Raikkonen e rinunciare alla mia chioma anni '80." Chandok: "Io piuttosto che guidare la Hispania preferirei guidare la Jordan del 2005 che guidava Karthikeyan." I due, e per primo il grande ed eccelso Karun Chandok protagonista di questa parte di commento, si recano in pista, dove già piloti di maggiore importanza e spicco si stanno scatenando.
Alonso: "W la Spagna e gli spagnoli! Olé! W i toreri e le corride!" Vettel & Webber: "W i tori, specie quelli rossi!" Massa: "Vi strapperò il miglior tempo, iniziate a tremare! Sono tornato...........!" Ai box chiaramente c'era quel personaggio di grande rilievo e importanza che è Titonio. Accanto a lui c'era un altro personaggio di spicco, ovvero Jean Alesi, che portava un paio di occhiali da sole, a continuare l'eterna dimostrazione che lì ai box della rossa è spuntato un sole artificiale.
Rosberg: "Sono un mito! la Mercedes è un mito! Iniziate a tremare, mi sono svegliato dopo anni e vi batterò tutti quanti!" Barrichello: "I get the power! Potere ai piloti anziani! W il libro 'Le memorie di Nonno Rubinho', un libro che ho intenzione di pubblicare quanto prima!" De La Rosa: "Nonno Rubinho?! Ma come ti permetti? Sono io il nonno della F1!" Schumacher: "Che cosa state dicendo? Voi due siete due ragazzini che devono ancora perdere i denti da latte!" Barrichello: "Noooooooo!!! Credevo che i miei coccodrilli che avevano già divorato Button e Ross Brawn avessero divorato anche te!" Ross Brawn: "Spiacente, ma i tuoi coccodrilli li ho avvelenati con del topicida! E quel libro di cui parlavi se lo comprerà solo un certo L.!" Button: "Non credo proprio, l'unico idolo di L. sono io, altro che questo presunto nonnetto!" Alguersuari: "YOOOOO!" Button: "Chi ha parlato?" Alguersuari: "Io, il miglior pilota in circolazione, a pari merito con Kovalainen." Button: "Chi sei, un altro nonnetto?" Alguersuari: "Tutt'altro, sono un poppante, ho appena iniziato a camminare!" Vettel: "Come ti permetti? Sono io il bambino ufficiale della F1, e lo resterò fino a quarant'anni e passa!"
Chandok è disperato: non solo il suo tempo è superiore di quasi venti secondi a quello del compagno di squadra ed è ultimo, ma addirittura nessuno sta ascoltando la sua voce e il suo disperato grido "I get the power, potere ai piloti indiani!". Le sue sensazioni sono contrastanti: il suo desiderio in quei concitati momenti è quello di tirare il collo al gufo di Interlagos, spennarlo e cucinarlo in padella. Immediatamente i quattro piloti brasiliani presenti che sono tutti di San Paolo e quindi concittadini di quel mitico gufo, lo minacciano di cucinare lui all'interno un calderone, così Karun decide di lasciare da parte quell'intento. La sua unica soluzione resta quella di farsi inquadrare dalle telecamere e di mostrare la scritta con il suo nome, "Karun", sulla fiancata della vettura. Un po' come accadeva sulle McLaren ai tempi di Hakkinen e Coulthard e poi di Raikkonen e di Montoya nei paesi in cui era vietato mettere esplicitamente gli sponsor di sigarette. Solo che Chandok non sta affatto guidando una McLaren di quell'epoca, ma una carretta di prima qualità. Quindi è chiaro che non potrà fare altro che accontentarsi dell'ultima posizione. Terminerà a circa 11 o 12 secondi dalla vetta e dietro di oltre un secondo e mezzo dal compagno di squadra. Non l'hanno inquadrato, ma suppongo che pure lui abbia il proprio nome scritto sulla fiancata della vettura. Bene, così questi due, qualora abbiano crisi di identità a causa delle vetture da rottamare che guidano, riusciranno a ricordarsi almeno il loro nome, se non riusciranno a ricordarsi per quale motivo sono scesi in pista. Finiscono fuori al termine della Q1 i sei piloti dei team nuovi e Kobayashi si salva in extremis. A raggiungere i sei dei team nuovi è il genio spagnolo, ovvero Alguersuari.
A quel punto i miei tornano a casa e mi è impossibile continuare a restare davanti alla TV. Non mi resta che riportare i risultati del televideo, con un sorriso di soddisfazione::
1^ fila: 1° Sebastian Vettel (Redbull), 2° Felipe Massa (Ferrari)
2^ fila: 3° Fernando Alonso (Ferrari), 4° Lewis Hamilton (Mclaren)
3^ fila: 5° Nico Rosberg (Mercedes), 6° Mark Webber (Redbull)
4^ fila: 7° Michael Schumacher (Mercedes), 8° Jenson Button (Mclaren)
5^ fila: 9° Robert Kubica (Renault), 10° Adrian Sutil (Force India)
6^ fila: 11° Rubens Barrichello (Williams), 12° Tonio Liuzzi (Force India)
7^ fila: 13° Nico Hulkenberg (Williams), 14° Pedro De La Rosa (Sauber)
8^ fila: 15° Sebastien Buemi (Toro Rosso), 16° Kamui Kobayashi (Sauber)
9^ fila: 17° Vitalj Petrov (Renault), 18° Jaime Alguersuari (Toro Rosso)
10^ fila: 19° Timo Glock (Virgin), 20° Jarno Trulli (Lotus)
11^ fila: 21° Heikki Kovalainen (Lotus), 22° Lucas Di Grassi (Virgin)
12^ fila: 23° Bruno Senna (Hispania), 24° Karun Chandok (Hispania)
Come si può notare, pare che la Force India sia risalita a una posizione di maggiore spicco, il che mi soddisfa il modo particolare. GO SUTIL GO!!!
Il comitato della terza posizione: "Avvertiamo l'intero mondo che abbiamo a disposizione una quarantina di bamboline vudù raffiguranti il pianista. Nonostante l'assenza dal mondiale del nostro protetto ora impegnato del campionato rally del pianeta della Perfezione, prevediamo che il futuro del pianista sarà tutt'altro che roseo!" Sutil naturalmente sente tutto, dato che nei miei commenti chiunque è telepatico, ma non se ne preoccupa. È troppo impegnato a lucidare l'armatura, qualora sia necessario uno scontro con Trulli. Ma Trulli sta disperatamente 10 posizioni più indietro, a una distanza insormontabile dalla vetta. E di per sé non è questo il problema: Trulli rischiava di non esserci, in questo mondiale.
E così facendo arriva la domenica... Sono a pranzo a casa di mia nonna, nessuno sembra ricordarsi del gran premio finché io all'una meno due o tre minuti chiedo a mia nonna se cortesemente posso accendere la TV a basso volume per vedermi la gara. Vado ad accendere e mi sento pronta a immergermi nella visione della prima gara dell'anno, sperando fin da subito che sia avvincente.
Una delle prime cose che ho occasione di vedere è il giro di ricognizione. Poi 22 delle 24 vetture piazzate sulla griglia di partenza. Altre due partiranno direttamente dai box. Dallo stesso box. Si tratta ovviamente del box della Hispania Team Da Rottamare. E i due piloti che partiranno dai box sono dunque il Non Debuttante e il nuovo Yamamoto Made in India. Ma vediamo di addentrarci in questo box e di scoprire che cosa popola i pensieri (naturalmente telepatici) dei due piloti in questione... Chandok: "Sarà proprio un'ottima gara, ho il sospetto che non avremo problemi a metterci dietro Glock, ci scommetterei che avrà problemi di gomme..." Senna Jr: "Infatti, hai ragione, ma non solo ci metteremo dietro Glock senza difficoltà, arriveremo anche senza ombra di dubbio tra le prime posizioni, me l'ha annunciato il gufo che mi è apparso in sogno questa notte." Chandok: "Che disonore! Io non mi sono sognato nessun gufo!" Senna Jr: "Purtroppo il gufo appare in sogno soltanto a noi bambini do Brasil e anche ai nonni do Brasil tipo El Barry." Chandok: "A me però è apparsa in sogno la madre di Yamamoto che mi ha detto che è assurdo che io sto in pista e suo figlio no, dato che le mie prestazioni sono identiche a quelle di Yamamoto." Senna Jr: "Dovresti essere onorato di essere paragonato a Yamamoto, a me nessuno ha mai pensato di paragonarmi a lui... che peccato, è stato il pilota più forte di tutti i tempi." Chandok: "Ma non dire assurdità! Il pilota più forte di tutti i tempi è stato indubbiamente Davidson!" Senna Jr: "A proposito, si stanno accendendo le luci verdi, vorrei tanto continuare questo discorso, ma dobbiamo scendere in pista..." Chandok: "Prepariamoci alla vittoria!"
E mentre Chandok viene declassato a semplice comparsa e il suo compagno di squadra elevato al ruolo di protagonista del commento, ecco che davanti al segnale dei semafori si scatena l'inferno. Il nostro coetaneo scatta dalla pole position con la decisione di chi sta davanti e non ha intenzione di mollare la propria posizione, subito dietro anche Alonso parte con la determinazione delle sue partenze di un tempo e si lascia alle spalle Massa. Hamilton riesce a rimanere nel frattempo davanti a Rosberg, o forse no, non si sa, si sa solo che dopo, per un po', Rosberg starà davanti a Hamilton. Intanto si vede una fumata a centro pista, ma niente paura, non si tratta di un motore rotto, si tratta di Webber che non si sa bene che cosa abbia combinato, ma quando finalmente riemergerà dalla nuvola di fumo si potrà notare come sia riuscito in una storica impresa: farsi superare in partenza da Schumacher e Button. Così si iniziano a formare i lievi distacchi, nelle fasi iniziali della gara, con Vettel, Alonso, Massa, Rosberg, Hamilton, Schumacher, Button e Webber nella top8, la zona punti di un tempo, ora estesa con un punteggio assurdo alla top10. Subito dietro si è scatenato il caos, quando nonostante l'assenza di Raikkonen Sutil riesce a entrare in collisione con qualcuno: il fortunato è Kubica, e la prestazione di entrambi è compromessa una volta per tutte. Seguono tutti gli altri fino alle retrovie con le varie Sauber, Lotus, Virgin e Hispania a chiudere lo schieramento. A chiudere lo schieramento più di tutti è il nostro ex protagonista Karun Chandok, con penultimo il nostro nuovo protagonista, Bruno Senna... Ma ora analizziamo quali fossero i pensieri sia davanti sia dietro...
DAVANTI. Vettel: "Yeppa yeppa yeppa! Sono un mito! Nemmeno l'alieno proveniente dai ghiacciai del pianeta della Perfezione potrebbe fare una gara così spettacolare!" Il gufo di Interlagos si affretta ad apparirgli: "Attento, ragazzino, se surriscalderai la monoposto potresti rischiare di fare la fine del suddetto alieno..." Alonso: "Che due scatole questo pennuto intralciante! Che cosa ci fai qui? Non ne abbiamo abbastanza di te in Brasile?" Il gufo: "Niente affatto, torero. Piuttosto, sono molto affranto dal fatto che quando vinci non hai mai imitato il gufo, ma sempre altri animali... Esigo spiegazioni!" Alonso: "Se proprio lo vuoi sapere, penso che il gufo sia un animale ridicolo, l'anatra è mille volte più sensato." Il gufo: "No....... come ti permetti? Credo che dopo questa affermazione scoppierò a piangere come El Barry!" Massa: "Ehi, amico, come va? Sei il personaggio più di spicco di tutti i tempi!" Alonso: "Chi, io?" Massa: "No, il gufo!" Alonso: "Che delusione, pensavo di essere io il personaggio di spicco in questione!" Il gufo: "Vinci e dici cose così? Vinci e dici cose così? Amico, prova a imparare!" Alonso: "Prova tu a imparare!" Massa: "Fate poco casino e non deconcentratemi!" Il gufo: "È lui!" Rosberg: "Ehi, voi lì davanti, la finite di blaterare assurdità? Non potreste parlare di spaghetti al pesto o di spaghetti alla carbonara, piuttosto?" Hamilton: "O magari del fascino prorompente di mio padre, mio nonno e mio zio, ovvero di Ron Dennis!" Rosberg: "Purtroppo non è possibile parlare di argomenti del genere. Yo! Abbasso la McLaren! W la Mercedes!" Schumacher: "Vi posso confidare un segreto? Sono follemente innamorato della mia giornalista preferita. Adoro le sue interviste. Credo che in onore della mia amata abbatterò su cui io e Corinna abbiamo inciso le nostre iniziali molti anni fa!" Button: "Sono il pilota più forte di tutti i tempi!" Webber: " Come mai non sto io in prima posizione? Credevo di essere il secondo pilota più forte di sempre dopo il grande fenomeno Button!" Il gufo di Interlagos: "Ma dov'è finito Grosjean? Non è possibile che sia stato licenziato! Era il mio preferito! Naturalmente al secondo posto dopo Bourdais!"
DIETRO. Kovalainen: "Era troppo simpatico Bourdais, prendeva con una spiccata filosofia qualunque arrivo tra le ultime posizioni e sghignazzava in modo notevole quando era a rischio di licenziamento. La sua personalità è molto simile alla mia. Era il mio migliore amico, agli stessi livelli di Raikkonen." Trulli: "Non riesco a capire come mai non mi trovo in prima posizione, è lì che dovrei stare." De La Rosa: "W la Spagna!" Kobayashi: "W il crestone che mostrerò quando salirò sul podio!" Kovalainen: "Sogna, sogna! è più facile che io diventi campione del mondo, più che tu possa salire sul podio!" Trulli: "Infatti, non ci arriveresti nemmeno se le posizioni venissero stabilite al contrario." Di Grassi: "Che sogno, se le posizioni venissero stabilite al contrario!" Glock: "Yeppa yeppa!" Senna Jr: "Sto per raggiungerti, miserabile impostore e logoratore di gomme!" Chandok: "Sono il nuovo Yamamoto!" Affermando di essere il nuovo Yamamoto, Chandok s'è messo a cantare dalla disperazione "Mundian to bach ke" di Panjabi come si chiamava, dopodiché dopo circa un giro o due, massimo tre, si è ritrovato fuori gara, dando dimostrazione di essere perfettamente il nuovo Yamamoto.
Il nostro eroe, che non è più Chandok ma Senna Jr, al momento, si è ritrovato quindi ultimo, e il suo obiettivo era quello di superare almeno una vettura, in qualche modo. Per trovare l'ispirazione ha cercato di mettersi in contatto con il gufo di Interlagos, che però non lo stava ascoltando affatto, perché era impegnato a cantare ad alta voce "Rap das armas" per attirare l'attenzione di Di Grassi.
Tutto ciò, naturalmente, capita nelle prime fasi di gara, mentre al centro dello schieramento Hulkenberg vaga dentro e fuori dalla pista trascinandosi dietro una specie di paletto che da chissà dove è venuto, per poi schiacciare con le ruote questo stesso paletto una volta che si decide a ritornare in pista. Forse Barrichello riuscirà a dimostrarsi superiore al compagno di squadra, in questa stagione!!
La grafica, ho notato, è cambiata ancora di più, rispetto agli anni passati. Innanzi tutto in alto al centro dello schermo non si vede più il numero di giri mancanti, ma quello dei giri in corso. Il che a fine gara ha provocato una gaffe veramente memorabile da parte di Mazzoni, che entrerà nella storia. Ma per arrivare a questo ce n'è ancora di strada... Naturalmente non mi ricordo più perché ho iniziato a parlare della grafica, quindi facciamo finta che questa notizia io non l'abbia detta, dato che c'entra ben poco, al momento.
Dicevamo... Il gufo di Interlagos e Di Grassi... Ecco che finalmente il gufo ha avuto la possibilità di mettersi in comunicazione con l'italo-brasiliano che lo scorso Capodanno L. definì così: "dal nome mi sembra uno scarso". Intanto "Stai per ritirarti, bambino do Brasil..." ha detto il gufo. E così è stato.
Intanto inizia il giro dei cambi gomme nel corso del quale Hamilton riesce a superare Rosberg dopo il pit stop nonostante siano stati aboliti i rifornimenti e nel corso del quale Mazzoni ha modo di definire come box della Virgin quello che in realtà è il box della Hispania, e prima che io abbia il tempo di rendermene conto ecco che Kobayashi e Petrov figurano ritirati. A proposito di Petrov, durante le qualifiche siamo stati informati che 1) è alto 1,85 ed è quindi il pilota più alto, 2) è l'unico pilota ad avere una manager donna. Intanto, dopo circa una ventina di giri, mi accorgo che Glock è ultimo. Non nutro nessuna particolare antipatia per Glock, anche se dal celebre episodio delle gomme non faccio altro che sfotterlo, ma la cosa mi provoca un lieve accenno di soddisfazione. Neanche il tempo di essere soddisfatta, che ecco che Glock finisce ritirato.
La più grande emozione che provo nella prima parte di gara è vedere una McLaren col motore in fumo che parcheggia a lato della pista e dai colori del casco escludo che si tratti di Button. Dunque Hamilton? Niente affatto, esiste un'altra spiegazione a tutto ciò: i miei occhi hanno visto quello che non c'è al posto di quello che c'è, nessuna McLaren col motore in fumo, ma semplicemente l'unica Hispania fino a quel momento superstite, il ritirato è Senna Jr, non Hamilton. Così la gara perde il suo protagonista (protagonista del commento, naturalmente) e dei debuttanti è rimasto in pista solo Hulkenberg. Che per quello che si vedrà potrebbe anche non esserci...
Nel frattempo la gara torna a immergersi nel baratro della monotonia, con un bel siparietto quando il nostro protagonista viene intervistato. Bruno Senna è al momento indeciso su quale sia la propria identità (cosa che gli deriva dal fatto di essere ormai sceso dalla vettura sulla cui fiancata c'è scritto il suo nome), è indeciso... "come mi chiamo? forse Sebastien Bourdais o magari Heikki Kovalainen... sì, sì, mi chiamo proprio Kovalainen!" E prima che possa ricordarsi la sua identità effettiva, commenta il proprio ritiro con molta filosofia e con il sorriso sulle labbra, cosa che ha contribuito a non farci sentire la mancanza di un ritiro anche da parte di Kovalainen. A proposito di ritiri, l'ultimo sarà quello di De La Rosa (anzi, no, alla fine pure Buemi, se non sbaglio), che avverrà in una di queste poco concitate fasi di gara.
Mancano circa una quindicina dei 49 giri previsti, tutti percorsi in poco meno di due minuti da quelli davanti e in molto più tempo da quello che sono dietro, che comunque si riducono a vista d'occhio. A proposito, con la gara la Hispania e la Virgin sembrano addirittura essere messe meno male del solito. Me le immaginavo come doppiate di chissà quanti giri, e invece nessuno è rimasto doppiato di più di due giri. Ma Chandok mi sembra scarso. Mi è sembrato il più scarso di tutti i debuttanti e lo definisco bocciato, mentre gli altri quattro sono rimandati alle prossime gare.
Mancano una quindicina di giri, dicevo, e Vettel alias il mio coetaneo se ne sta ancora in prima posizione... ma... qualcosa inizia a non andare. Si tratta di uno scarico, che si è rotto. In sintesi, se Vettel continuerà a spingere, dopo la precedente fumata della Hispania un altro motore potrebbe fare la stessa fine. E la posizione è senza dubbio migliore di quella della Hispania, quindi conviene rallentare... Inutile dire che Alonso si ritrova a sorpassarlo. E poi Massa. Vettel reggerà ancora un po' la terza posizione, ma dopo qualche giro anche Hamilton avrà modo di superarlo.
A questo punto c'è Button, il paracarro più forte di tutti i tempi, che è rimasto al centro di un "trenino" di vetture. È palesemente più veloce di Schumacher che gli sta davanti, ma dato che l'obiettivo di Button è quello di passare a rigirarsi i pollici tutte le gare che non può vincere, si guarda bene dall'avvicinarsi abbastanza dal potere effetturre un tentativo di sorpasso. A seguire c'è Webber, che si ritroverà a poco a poco tallonato da Liuzzi. Nel frattempo davanti a queste vetture, ma di qualche secondo, c'è Rosberg che alla fine sarà lì lì dal superare Vettel ma non ce la farà. Inutile dire che l'arrivo del "trenino" è tale e quale a quello elencato un attimo fa. Intanto Massa, nei giri finali, tenta di avvicinarsi maggiormente ad Alonso. Il tentativo fallisce e, quando il bambino do Brasil è sul punto di rischiare il testacoda, inizia immediatamente a rallentare, nella decisione di accontentarsi del secondo posto.
Il momento più eclatante della gara è però al termine del 48esimo giro. Il telecronista legge 49/49 e anziché capire, come dovrebbe essendo addetto ai lavori, che è iniziato il 49esimo giro, pensa che sia terminato, e quindi che sia terminata la gara. Annuncia "Alonso va a vincere il GP del Bahrein, doppietta Ferrari..." Nessuna bandiera a scacchi sta sventolando: c'è ancora un giro di gara. Bocciato anche il telecronista, stavolta!
Dopo siamo passati alla cosa più importante, ovvero il dopogara. Alonso s'è messo a esultare per un po', senza purtroppo fare imitazioni di papere o altri animali. È poi andato ad abbracciare Massa, dopodiché è andato a stringere la mano a Hamilton (spero che Studio Sport non abbia dedicato interi servizi a tutto ciò). È arrivato il momento della premiazione senza che prima ci fossero presunti anziani spossati che stavano su delle sedie per mezz'ora, né tanto meno che si sentissero frasi tipo "va a cagare, sei un coglione". Quando è arrivato il momento più avvincente, dato che in Bahrein c'era la solita bevanda analcolica ai petali di rosa, i primi tre classificati bevevano molto meno del solito e non hanno lanciato bottiglie giù dal podio...
L'ORDINE D'ARRIVO, comunque, si è rivelato essere il seguente: 1) Fernando Alonso (Ferrari), 2) Felipe Massa (Ferrari), 3) Lewis Hamilton (Mclaren), 4) Sebastian Vettel (Redbull), 5) Nico Rosberg (Mercedes), 6) Michael Schumacher (Mercedes), 7) Jenson Button (Mclaren), 8) Mark Webber (Redbull), 9) Tonio Liuzzi (Force India), 10) Rubens Barrichello (Williams), 11) Robert Kubica (Renault), 12) Adrian Sutil (Force India), 13) Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 14) Nico Hulkenberg (Williams), 15) Heikki Kovalainen (Lotus), 16) Jarno Trulli (Lotus), 17) RIT Sebastien Buemi (Toro Rosso), RIT Pedro De La Rosa (Sauber), RIT Bruno Senna  Hispania), RIT Timo Glock (Virgin), RIT Vitalij Petrov (Renault), RIT Kamuy Kobayashi (Sauber), RIT Lucas Di Grassi (Virgin), RIT Karun Chandok (Hispania).

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Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine