mercoledì 4 gennaio 2012

Gran Premio di Malesia 2010

Dopo avere scritto il commento al gran premio d'Australia in poesia, a quanto pareva non vedevo l'ora di ripetere l'esperimento.

Commento al Gran Premio di Malesia: 4 Aprile 2010
Siamo in Malesia, non ci sono eccezioni,
del pomeriggio siamo ormai nel pieno
e a causa dell'effetto dei monsoni
cadrà di certo un po' di pioggia almeno,
l'ora degli acquazzoni si accende
all'ora in cui c'è la prima sessione,
il sole in alto ormai non risplende
e lo notano tantissime persone,
mentre di rado penso al mio sogno
avvenuto alle sei del mattino,
di ricordare altro non ho bisogno,
l'ambientazione ho scordato perfino,
tra mille schemi interplanetari
ricordo solo chi è apparso,
il neo-ventenne Jaime Alguersuari,
ma ogni altro mio ricordo è scarso
di cosa sognai prima dell'aurora,
di dormire mi era necessario
dato che non era tarda ora,
e con alcune ore di divario
mi sono posta, e tutto avvampava,
davanti a Raidue risplendente
mentre ormai il sole riscaldava,
così faceva intanto tanta gente
mentre giungeva il momento storico
della Q1 così tanto imminente
in uno scenario assai pittorico
con pioggia malese ricadente
e la mia mente era assorta
in un groviglio di dolci pensieri
non avendo io la memoria corta
ripensavo a Hamilton che ieri,
otteneva il miglior tempo nelle libere
e un certo Ron Dennis suo parente
riscopriva una certa gioia di vivere
che la vittoria di Luigi così latente
era quasi riuscita ad uccidere.
E finalmente dopo lunga attesa
è giunto il momento delle qualifiche
e la mia mente ancora illesa
dopo una serie di lunghe verifiche
ha dato ai miei occhi il loro pasto
ovvero il rombo di venti motori,
premendo sul telecomando un tasto
mi ha gettata ormai tra gli allori,
l'ottima scena ai miei occhi è apparsa
il mio sguardo ormai era stabile
sul televisore in cui è comparsa
un'immagine così lieta e affabile.
A Kuala Lumpur di certo diluviava
e si preparava un sensuale scenario
in cui chiunque ormai vaneggiava
così come ogni suo avversario
e qualcuno vagava per il campo
mentre l'acqua si gettava in pista
e non aveva ormai più scampo
il primo a fare l'escursionista:
mentre il tracciato l'acqua invadeva,
ormai si andava a impantanare
una Hispania che ogni occhio vedeva
andando ogni sogno a spezzare,
era forse ferma verso l'ignoto
la vettura di un talento dei motori
ovvero the Indian-Yamamoto
così tanto adagiato sugli allori?
Ma non è avvenuto il precoce ritiro
del grandissimo Sakon indiano,
con un dubbio lo schermo ammiro
e la soluzione mi piove in mano,
la fiancata della Hispania ho guardato,
sono pronta a trascriverla con penna,
sul lato il nome "Bruno" è stampato,
di certo non è Chandok ma è Senna
colui che ormai si è impantanato.
Ma si aprono ora scenari allarmanti
e accade un nuovo ulteriore danno,
non finiscono fuori solo debuttanti
ma altri che titoli vinti hanno
e che non conti sulle dita di una mano
se pensi al fascino di Richard Branson,
in aquaplaning, che caso strano,
è finito anche il paracarro Jenson
da un fulmine vivo avvampato,
ma tutto questo ci lasciamo alle spalle:
anche Luigino per i campi è andato,
Ron Dennis pensa "ma che due pal... BEEP! (censura),
la McLaren ha una strategia che non paga,
per fortuna ha pronto un dolce responso
colei che di Woking è l'unica maga:
ha qualche problema pure Alonso
e questo Ron ovviamente appaga.
Gli scenari preposti erano vari
ed è stato scelto quello sbagliato
nel box della rossa e ridente Ferrari,
che l'acqua calasse hanno aspettato,
così, incerti, Alonso e Massa
pensano che ormai è tutto perduto,
il tempo scorre, il tempo passa,
il cielo getta pioggia dissoluto,
il tracciato si riempie d'acqua
di certo in alto non risplende il sole
che ogni bel pensiero risciacqua
e come con eleganza dire suole
ripetendolo a più non posso
ogni persona molto raffinata
quello che hanno fatto al box rosso
è senza dubbio una discreta cazz... BEEP! (censura)
A sorprendersene sono tanti,
ben tre dei big il turno non passano
in Q2 giungono due team debuttanti,
una Lotus e una Virgin impazzano
mentre è uscito normalmente Chandok,
e a sorprendersi è ormai ciascuno
in realtà di Kovalainen e Glock
venuti fuori indenni dalla Q1.
Avendo segnato prima un buon giro
Anche Button s'è salvato appena
mentre su di lui il maltempo si scatena,
le sue vicissitudini attonita ammiro
e dalla Q2 arriva un'attesa censura
dagli eventi ormai segnata
della sua impantanata vettura,
ogni speranza è ormai andata,
per la McLaren sembra un congiura
tanto più che nel silenzio si scuote
a bordo di un'altra vettura grigio-rossa
di Ron Dennis il caro figlio e nipote
senza che recuperare non possa
ed è gettato inoltre nello sconforto
anche il team rosso come il rame,
nel salvarsi ognuno è assorto
ma per loro non resta che la fame,
e di certo in questo concordo,
di una nuova posteriore vittoria
di cui aleggia ancora il ricordo
nella loro recente storia.
Spariscono tanti nomi pittorici,
la situazione non è perfetta,
parlo forse in toni retorici?,
e nello sconforto di certo getta,
a questo punto ormai a dismisura
oltre Luigi, anche Felipe e Fernando,
tra questi tre, nessuna vettura
tra chi si salva si sta schierando,
e ascolto assorta le parole di Mazzoni,
è concentrato, ma non mi stupisco,
pensavo ormai che pelare peperoni
fosse il suo mestiere, ma capisco,
che fa ancora il telecronista
del resto è chiaro, è da sapere,
è lunghissima ormai la lista
di chi di recente ha cambiato mestiere
tra cui un certo pilota ferrarista
che ci deliziava la scorsa stagione
e, se la memoria non è rosa da un tarlo,
scusate questa ridicola espressione,
risponde di certo al nome di Giancarlo.
A proposito di questo sublime pilota
che sta al rosso box, ho una certezza:
di certo al giorno d'oggi si nota
data l'inimitabile e visibile scioltezza
con cui per non fare niente
tranne farsi inquadrare impalato
con una somma assai consistente
è dalla Ferrari puntualmente pagato.
La pioggia si calma solo parzialmente
e come da un lampo avvampata
si affaccia la mia appassionata mente
e ai tempi di una rapida occhiata
delle Renault gialle e nere
che hanno i colori dell'Ape Maya
e quella di Petrov con gran piacere
aspetto che in vetta appaia,
ma l'ape è maya in questo scenario
che sempre più appare palese
e in questo strano calendario
siamo precipitati al dodicesimo mese
e prima che accadano altri danni
ci siamo messi davvero avanti,
siamo saltati oltre di due anni
"Voyager" e "Mistero" sono costanti.
So per certo che non si capisce niente
e se continuo a girare in tondo
è perché i Maya li collega tanta gente
all'imminente fine del mondo
e la Renault così tanto gaia
per i suoi deliziosi colori
la paragono all'ape Maya
e dell'apocalisse sente i colori.
Sotto un meno forte acquazzone
scala la classifica momentanea
nonno Michael, sorretto al bastone
e in cima alla lista arriva istantanea
la sua incredibile presenza
ma tutto cambia in tempo breve
e di lui in cima faremo senza
perché quel tempo è fatto di neve.
Non faccio nemmeno in tempo a vedere
come accade ben presto, di certo,
nonno Michael dalla vetta cadere
scivolando col suo fare esperto
mentre Kubica segna il migliore
dei tempi della seconda sessione,
Mark va in pole con il suo splendore:
"sono l'idolo di molte persone",
è con lui ogni pensiero è svanito,
ogni pensiero, ogni illusione,
ogni pronostico mio è fallito
mentre in un impeto succedaneo
viene Rosberg con i suoi spaghetti
e poi finalmente il mio coetaneo,
terzo, non sono risultati perfetti
ma poi vedo, come non mai,
vedo chi c'è in quarta posizione,
se non lo accetti a quest'ora sono guai,
ma finalmente si realizza un'illusione,
"quarto al via il pianista vedrai".
Senza dubbio era dai tempi di Hill
che non si vedeva nulla di così eseplare,
c'è un bel quarto posto di Sutil:
"Avanti, miei fan, iniziate a esultare,
la luce dei vostri desideri incarno,
altro che pompelmi, banane e papaie,
tanto più che è lontano Jarno
e non vedrete nemmeno delle occhiaie".
Quinto un coetaneo di minore portata,
ovvero c'è Nico alias Hulk l'incredibile
in questa dolce e sensuale mattinata,
"credevate che fosse invincibile
l'unico e inimitabile eterno secondo
che da sempre il numero due inquadra,
e che in lungo, in largo e in tondo
sempre resta il mio compagno di squadra?"
In una terra che tante cose dice
a quel punto c'è Kubica sesto
e poi, del gran risultato felice
che con le lacrime rende manifesto,
lasciandosi dietro mille paracarri
di certo piangendo come una fontana
c'è l'unico e inconfondibile Barry
che a qualcuno un dubbio dirama,
chissà se sorpresa da un risultato fui
mai tanto come mi è capitato stavolta,
quando ho visto chi c'è dietro di lui
sono rimasta straziata e sconvolta:
un grido tutti quanti invade
"più la giornata di oggi trascorre
e più lo sconforto mi pervade,
è accaduto ciò che mai capita,
improvvisamente oggi sul più bello
e non posso dire altro che: caspita,
mi ha battuto pure Barrichello",
nonno Michael sembra disperato
ma a quel punto, tra mille ciuffoni
lo segue nono chi ha rappresentato
negli anni il pianeta dei mori crestoni:
proviene da una patria dell'oriente
catalogata col nome di Giappone,
colui che elogiato da così poca gente
è invece un'idolo di eccezione
uno che è nato nell'ottantasei
e che con un mezzo scadente
non ha i risultati che io vorrei,
cioè Kobayashi, è evidente.
Decimo Liuzzi, poi il riflesso
di coloro che spesso si sono illusi
nonostante guidassero un cesso
di ottenere risultati soffusi
in una giornata così ridente
ma che nonostante tutto
non hanno avuto un risultato eccellente
e che non hanno raccolto alcun frutto,
che vengano dalla Russia siberiana
oppure dalla solare Spagna,
sarò sempre la solita frana
ma li manderei a lavorare in campagna.
Petrov è il primo degli eliminati:
"autrice non vorrai mandarmi a zappare,
siamo a dir poco dei disperati,
a ogni sessione dobbiamo sperare
di salvarci dalla zona distante,
fuori top-ten, senza speranza,
lasciando le nostre anime affrante".
Dietro di lui con una certa costanza
forse email è impegnato a digitare
sulla sua spagnola tastiera,
qualche messaggio deve mandare
come nella spy-story di quell'era,
parlo ovviamente di Pedro è il torero,
che ci ricorda con fare pignolo
di come sia incredibilmente vero
che il più avanzato spagnolo
sia proprio lui, oh, che stupore!
Dietro di lui compare Buemi,
se ne parlerà davvero per ore,
strano che sia giunto fin qui,
stiamo tutti tremando dal fragore
di un colpo di scena, ma sono vari
quelli che ancora qualcuno trova,
quattordicesimo c'è Alguersuari,
quindicesimo incredibilmente Kova,
poi Glock al sedicesimo posto
e dietro di lui il paracarro ridente
in cui la McLaren ha fiducia riposto
e oltre a loro ben poca gente.
Si aprono quindi le buie zone
ovvero le terre degli eliminati,
e tra i fan molte italiane persone
accolgono il primo dei disperati,
si è portato in diciottesima piazza,
un certo Trulli, dallo sguardo stanco,
che sicuramente avrà le occhiaie
di chi ha passato la notte in bianco.
C'è diciannnovesimo il torero Fernando
e con sconforto dei tifosi inglesi
che di certo non si stanno sbagliando
scoprono di non essere passati illesi,
accanto a Fernando compare Luigino
ovvero il suo più grande rivale
e la situazione è brutta perfino
per il team finito più volte in tribunale
al tempo in cui l'unico miraggio
era vedere il termine fine
per una lunga storia di spionaggio
che è stata tutt'altro che sublime,
che in giugno venne a iniziare
e finì nell'autunno inoltrato
provocando una rottura esemplare
nell'ultima stagione completa di Sato.
Massa si piazza ormai ventunesimo
ma quando è giunto ai microfoni Rai
è stato vittima di un incantesimo:
sembrava un bambino come non mai
e alla sua vista ciascuno è esploso
mentre appariva il grillo parlante
perfino Peter Pan si è corroso
dall'invidia così accecante
per colui che quando piove,
quando c'è il sole o la neve perenne
nonostante vada per i ventinove
sembra ancora un quattordicenne.
S'è interrotto ogni pallido schema
del ventiquattresimo posto costante
l'arrivo di Chandok così fuori tema
e in una qualifica per lui abbagliante
non era più all'ultimo posto
era il tempo ventiduesimo
quello in cui è stato riposto
con un vantaggio di qualche millesimo
che risulta non essere strano
se si presta un po' di attenzione
al notevole ed evidente pantano
in cui tempo prima nelle basse zone
era finito il suo compagno brasiliano.
Ma a questo punto un mistero resta
e prima che esso tanto si ammassi
la notizia esce dalla mia testa:
l'ultimo tempo ce l'aveva Di Grassi
con i suoi consueti problemi
non ha nemmeno varcato le soglie
del box, fuori dagli schemi
di chi non vedeva le Virgin così spoglie
e chissà cosa vedremo in gara,
mi chiedo in questo momento vivo,
spero non sia una giornata amara
a cui il mio sguardo fugge schivo
e mi ripeto "impara, impara!".

Con un impegno ormai maniacale
che la mia mente più non frena
descrivo ora lo scenario domenicale
passato da una giornata appena
e con un tono vivo e dissoluto
di Buona Pasqua faccio gli auguri
in una giornata in cui avrei voluto
in pista Sato con la Super Aguri.
Di sogni piena, of dream I'm full
ma che dico? quella carretta?
l'avrei voluto sulla Redbull,
sarebbe stata una giornata perfetta
e il mio cuore leggero come una piuma
avrebbe guardato la suadente scena
di una vittoria del mitico Takuma
a cui resta legata una catena
fatta di speranze così tanto malate
perché in autunno, inverno, primavera
e aggiungo anche durante l'estate
non lo vedremo più in questa era.
Proprio qui sulla griglia di partenza
con attenzione pari quasi a zero
qualcuno nota di certo l'assenza
di una Sauber con il suo torero,
l'ha fermato un problema al motore
impedendogli addirittura di partire
in queste tristi e lontane ore
in cui non restava che da scoprire
a quale risultanto prorompente
si sarebbe a fine gara piazzato
e con la gioia di molta gente
di certo primo sarebbe arrivato!
Ma nelle zone alte esplode
una fenomenale e veloce scintilla
che la pole position di Webber corrode:
il mio coetaneo Vettel ora brilla,
supera subito senza difficoltà
rendendoci certo pieni d'orgoglio
Rosberg che lì vicino sta
e pensa agli spaghetti allo scoglio,
nonostante sia troppo presto
per pensare all'ora di cena
sono forse spaghetti al pesto
il piatto che il suo appetito scatena.
Intanto Webber è sconvolto
vedendo Sebastian, l'altro toro,
in un attimo nel cesso ha disciolto
la sua pole preziosa come l'oro.
Nell'aria una costante luce aleggia
dopo questo ridente scatto:
"fino alla fine sarò una scheggia,
è giunta per me l'ora del riscatto".
Affranto da queste forti parole,
Mark alza affranto gli occhi al cielo
senza la pioggia, ma nemmeno sole,
invece per lui soltanto il gelo,
Arriva anche la voce di Nico:
"siete le schiappe del tempo che fu,
sono sicuro di quello che dico,
ho una gran voglia di spaghetti al ragù!
Ah, scusate tanto, ora lo capisco
e di ciò che ho detto mi addoloro,
dato che il sugo al ragù preferisco,
ho voglia di spaghetti al pomodoro!"
E mentre dietro nulla accade a Chandok,
di vedere occhiaie l'occasione si presenta,
c'è un contatto tra Trulli e Glock
ma nessuno a quel punto si spaventa
perché Trulli ampiamente procede
e anche l'altro, nessun dubbio non c'è,
ma dopo pochi giri ognuno si ravvede:
Glock si ritira e il contatto è il perché.
"Non potete dirmi di andare a zappare,
sognavo di restare sul tracciato,
le gomme volevo tanto logorare
eppure anzitempo mi sono ritirato,
pensando a campi di grano e a ogni spiga
lentamente mi sto convincendo
di avere avuto una notevole sfiga
ma nonostante tutto non mi arrendo,
se la fortuna non sarà con me avara
penso di avere le carte in regola
per vincere la prossima gara,
no, non mi è caduta in testa una tegola
e non sto nemmeno vaneggiando,
sono sicuro che potrò vincere
e con anticipo ci sto pensando,
perché non ve ne volete convincere?"
Ma è tempo che i risultati ammiri
di questa gara così sorprendente
in cui si collezionano ritiri
e il prossimo è un giapponese ridente
con una Sauber dal debole motore
abbandona la gara al nono giro
colui che di ciuffoni è portatore
che lascia chiunque con un sospiro:
"saranno affranti i miei connazionali
che non si perdono mai 'Inuyasha',
saranno presi da feroci mali
ora che il sottoscritto lascia
una Sauber ormai inutilizzabile
in un punto indistinto della pista
e con un grido ormai insaziabile
non mi cagherà alcun giornalista".
Ma forse andare avanti è d'uopo
e continuare a parlare di ritiri
perché immediatamente un giro dopo
un'altra vettura parcheggiata ammiri,
si piazza fuori, superando il bordo
per una ruota male imbullonata
e qui mi sovviene un certo ricordo:
la cosa spesso alla Renault è capitata,
di questi problemi ce ne furono a fiumi
e li ammirammo nel corso degli anni,
ma a ritirarsi è la Mercedes di Schumi,
e alla Renault non hanno fatto danni.
Procediamo con barbe e peluzzi,
o meglio, con evidenti baffetti,
qualche giro dopo si ritira Liuzzi
e non continuano eventi perfetti.
Kova lascia la pista qualche giro
lo rimanderanno in gara più tardi
anche se prima sembrava un ritiro,
le Lotus hanno un'agilità da ghepardi,
no, stavo scherzando, ovviamente
sono un esercito di bradipi, appunto,
ma decidono nel presente
che sono insoddisfatti a questo punto
e come accadeva in antico tempo
quando c'erano qualifiche orrende
ecco che Kova poi nel frattempo
con giri di ritardo in pista scende,
quando ritorna è doppiato di nove
e quindi starà senza dubbio ridendo,
la sua ilarità spesso si muove
quando dei danni gli stanno accadendo
e la sua risata felicemente piove.
 Dimenticavo di aggiungere ora
che tra Luigi, Jenson, Felipe e Fernando
c'è qualcuno che la gara colora,
fin dall'inizio essi stanno rimontando
e davanti a mille sguardi consunti
di attoniti ed esaltati spettatori
hanno varcato la zona punti
e per loro è tutto rose e fiori.
Per sorprendere gli avversari
non lavorano in sinergia
all'interno del box Ferrari
e utilizzano differente strategia
quando le gomme bisogna cambiare
Felipe rientra immediatamente
deve Fernando molti giri aspettare,
il risultato per Felipe è eccellente,
su Button tanto riesce a rimontare
quando monta le gomme nuove
mentre le nuvole raffreddano l'aria
ma di certo adesso non piove
e la situazione non è così varia.
Chi è quinto abbiamo perso di vista,
su di lui il mio sguardo ora ficco,
stiamo parlando di Sutil il pianista,
un personaggio di notevole spicco!
Negli scarichi una McLaren ha
e a Woking hanno mille speranze,
chissà se Hamilton lo raggiungerà
ora che hanno quasi zero distanze?
L'altra McLaren è quasi raggiunta
da un altro personaggio perfetto,
la distanza tra i due è consunta,
Button viene seguito dal moretto.
Mancano circa venti giri alla fine
quando Alonso ai box rientra,
della pista ri-varca il confine
e nel recupero su Massa si addentra.
Button tanta fiducia ha riposto
in quello che per lui è un gran risultato
ovvero un inaspettato settimo posto
in cui doveva piazzarsi Sato,
ma il moretto non è d'accordo
e con insistenza ormai lo pressa,
con una certa precisione ricordo
che la distanza non era più spessa.
Alonso si avvicina minaccioso
mentre il tempo scorre e passa
mi illumina ora un sorriso radioso:
Jenson viene superato da Massa!
Alla McLaren c'è un certo sgomento
alla vista dell'inatteso sgarro,
e anche Alonso è all'inseguimento
dell'inconfutabile paracarro.
Accade a Trulli un certo imprevisto
mentre per la sua posizione smania,
in un memorabile evento mai visto
lo supera Chandok sulla sua Hispania:
"Che succede, è un maremoto?
mi sento travolto da una grande onda,
mi ha superato il nuovo Yamamoto
mentre la mia Lotus ormai affonda!",
"Non puoi far altro che rassegnarti
perché io sono fenomenale,
non mi restava che superarti
e tenerti dietro, sai, è normale,
sono un fenomeno dei motori
e naturalmente calpesterò
vetture di tutti i possibili colori
che per la strada incontrerò".
A queste parole Jarno tentenna,
essere dietro non era il suo scopo
specie quando la Hispania di Senna
lo supera a sua volta pochi giri dopo:
"Oh, no, credevo di essere scaltro
ma le mie teorie dovrò rivedere,
mi ha superato perfino un altro
e non è di certo un piacere",
"Non è un piacere neanche per me,
preferisco ritirarmi da tutte le gare,
naturalmente è questo il perché
se mi ritiro mi metto a ridacchiare".
Pensando alle soavi risate di Bruno
a Trulli non resta che sentirsi bene,
si sta tenendo dietro quell'uno
che a ridere spesso ci tiene:
nonostante una brutta aria tiri
Jarno tira un sospiro sollevato,
dietro ha Kova doppiato nove giri,
da quello non sarà mai superato.
Purtroppo non vediamo Heikki ritirarsi,
ci avrebbe mostrato stupende risate
determinate dai risultati molto scarsi
dato che non vince più dall'estate,
ma da quella del duemilaotto
nella sconcertante gara in Ungheria
in cui il motore di Massa s'è cotto
a gara inita un'oltraggiosa avaria.
Il pianista da Luigi è tartassato
e per lui sono momenti sublimi,
sa per certo che non sarà tamponato:
dietro di lui c'è Lewis e non Kimi,
ma anche lui con il codice Morse
lancia a Sutil oscuri messaggi:
"Leva di torno la tua ridicola Force,
hai il nipote di Ron nei paraggi!"
"Non c'è bisogno di espressioni offese
per ciò che hai detto della mia vettura,
sei stato scortese ma non finlandese,
non mi preoccuperò di una fine oscura,
fuori pista certo non finirò
e non verserò lacrime a fiumi
come a Montecarlo quando andò
un quarto posto presto in frantumi
a causa di un alcolista perfetto
che mi aveva ben presto tamponato
e che non aveva creste da galletto
ma solo un ridicolo cranio rasato."
"Hai qualcosa contro i rasati, pianista?
Ho una rasatura che mi dona davvero,
se lo ripeti ti butterò fuori pista!"
"Anche tu sei rasato, è vero,
ma non è ridicola la tua rasatura
quanto quella del finlandese gallo
che adesso per una strana sciagura
ha una lunga criniera da sballo."
A questo punto sul più bello
allontaniamoci però da qui,
fuori zona punti c'era Barrichello
che veniva passato da Buemi
con una manovra a lui sgradita
"questo non lo dovevi fare,
lo ricorderò per tutta la vita"
e si mette subito a gesticolare,
i sogni di Barry si vanno ad infrangere
in questo triste pomeriggio malese,
non gli resta altro che piangere
per un'ora, no, un giorno, no, un mese!
Aspettiamo ancora un responso
ovvero chi sta all'ottavo posto
dove c'è Button tallonato da Alonso
in cui fiducia hanno certo risposto
tutti i suoi ferraristi ammiratori
che lo guardano con intenso rispetto
da quando veste i rossi colori
e lo ritengono l'eroe perfetto
che non lascerà ingiustizia alcuna
e che cancellerà ogni rivale
con grande bravura, talento, fortuna
e per ogni altro si metterà male.
L'ultima mezz'ora è così intensa
nonostante non ci sia il sorpasso,
per i ferraristi la giornata è densa
di un ulteriore notevole spasso,
ma quando mancano solo due giri
ai nostri occhi una scena incredibile
appare, è giusto che io ammiri
ciò che mi sembra così impossibile.
Alonso rinuncia alla nona posizione
e restano in lacrime tutti i ferraristi
il motore rotto è un'esagerazione
e che a vita li renderà tristi,
nelle loro menti un pensiero passa
e il mio intuito lo sta captando:
"non poteva ritirarsi Massa
piuttosto che il nostro dio Fernando?".
Mi accorgo intanto come non mai
che non lo pensano solo i tifosi,
concorda anche tutto lo Staff Rai,
in mille commenti sono sempre esplosi.
Ma intanto il termine si appresta
e poi appare la bandiera a scacchi,
ogni tifoso in linea resta,
non c'è nessuno che riattacchi.
Il mio coetaneo è vincitore
seguito dal compagno eccellente
e il terzo veste di argenteo colore
e ha un piatto di spaghetti in mente.
Quarta come un'ape colorata
la Renault di Kubica arriva
e poi un fenomeno di grande portata,
il pianista che non è mai alla deriva.
Segue poi in questo contesto
di Ron Dennis il nipote e figlio,
si piazza esattamente sesto
lasciando a Ron un dolce appiglio:
"eri tu quello che aspettavo,
non m'importa di cos'altro vedo,
Felipe e finalmente Jenson ottavo,
ma tu sei l'unico in cui credo."
Seguono due ragazzini, intanto,
Jaime e Hulkenberg, intendo
in zona punti come per incanto,
ecco tutto ciò che comprendo,
ma poi appare all'undicesimo posto
ovvero poco distante da qui
un altro in cui fiducia si è riposto
per la sua giovane età: Buemi.
L'ex numero due dei paracarri
è dodicesimo doppiato di un giro,
parlo del supereroe, cioè Barry
e lo contemplo con un sospiro.
Seguono poi di tre giri doppiati
in questo scenario un po' scarno
quelli che ultimi sono arrivati:
Lucas, Karun, Bruno e Jarno,
ma non vorrei dimenticare ora
un fenomeno di un certo rispetto,
colui che mai e poi mai si colora
e di un cadavere ormai ha l'aspetto,
i suoi fan oggi non entusiasma
arrivando di nove giri doppiato,
è arretrato Kova il fantasma
nonostante avessero sperato
arrampicandosi sugli specchi
di festeggiare con foga dopo la gara
urlando mille volte il nome "Heikki",
sono fermi con sensazione amara
e si sentono tutti quanti vecchi.
Sappiamo che cosa deve venire:
che il momento che stiamo aspettando
è certo sul podio vederlo salire
dove Sebastian arriverà saltando
dando una notevole prova evidente
evitando con cura di inciampare
della sua agilità eccellente
che nel tempo continuerà a mostrare.
Ma mi chiedo: questa agilità è perenne?
Cosa accadrebbe se a saltare così
fosse un pilota over-quarantenne
che ha quasi il doppio dell'età di Buemi?
Nella mia mente un dubbio si rischiara,
nonno Michael se vincesse in questa era
salterebbe a quel modo nel dopogara?...
se vincesse Michael?!?! Sì, aspetta e spera!
Statue greche per fortuna non vedo
e mentre Sebastian non fa il baccalà
ci sono Webber e Rosberg come corredo
e del gran spumante in aria si vedrà.
Lascio ancora a futura chiarezza
i risultati di questa giornata
per avere almeno un po' di certezza
che questa sintesi sia terminata
e per quanto sia imbarazzante la cosa
con la fine delle vacanze pasquali
d'ora in poi ritornerò alla prosa
evitando questi versi epocali.

Griglia di partenza:
1^ fila: 1° Mark Webber (Redbull), 2° Nico Rosberg (Mercedes)
2^ fila: 3° Sebastian Vettel (Redbull), 4° Adrian Sutil (Force India)
3^ fila: 5° Nico Hulkenberg (Williams), 6° Robert Kubica (Renault)
4^ fila: 7° Rubens Barrichello (Williams), 8° Michael Schumacher (Mercedes)
5^ fila: 9° Kamuy Kobayashi (Sauber), 10° Tonio Liuzzi (Force India)
6^ fila: 11° Vitaly Petrov (Renault), 12° Pedro De La Rosa (Sauber)
7^ fila: 13° Sebastien Buemi (Toro Rosso), 14° Jaime Alguersuari (Toro Rosso)
8^ fila: 15° Heikki Kovalainen (Lotus), 16° Timo Glock (Virgin)
9^ fila: 17° Jenson Button (Mclaren), 18° Jarno Trulli (Lotus)
10^ fila: 19° Fernando Alonso (Ferrari), 20° Lewis Hamilton (Mclaren)
11^ fila: 21° Felipe Massa (Ferrari), 22° Karun Chandok (Hispania)
12^ fila: 23° Bruno Senna (Hispania), 24° Lucas Di Grassi (Virgin)

Risultato di gara: 1) Sebastian Vettel (Redbull) , 2) Mark Webber (Redbull), 3) Nico Rosberg (Mercedes), 4) Robert Kubica (Renault), 5) Adrian Sutil (Force India), 6) Lewis Hamilton (Mclaren), 7) Felipe Massa (Ferrari), 8) Jenson Button (Mclaren), 9) Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 10) Nico Hulkenberg (Williams), 11) Sebastien Buemi (Toro Rosso), 12) Rubens Barrichello (Williams) doppiato 1 giro, 13) Fernando Alonso (Ferrari) RIT. a 2 giri, 14) Lucas Di Grassi (Virgin) doppiato 3 giri, 15) Karun Chandok (Hispania) doppiato 3 giri, 16) Bruno Senna (Hispania) doppiato 3 giri, 17) Jarno Trulli (Lotus) doppiato 3 giri, 18) Heikki Kovalainen (Lotus) doppiato 9 giri, RIT. Vitaly Petrov (Renault), RIT. Tonio Liuzzi (Force India). RIT. Michael Schumacher (Mercedes), RIT. Kamui Kobayashi (Sauber), RIT. Timo Glock (Virgin), DNS. Pedro De La Rosa (Sauber).

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Milly Sunshine