martedì 24 gennaio 2012

Gran Premio del Giappone 2010

{Commento scritto all’epoca del GP del Giappone 2010.}

Commento al Gran Premio del Giappone: 10 Ottobre 2010
Sabato mi sono persa le qualifiche. In genere la cosa mi provoca un netto giramento di sfere, ma l’avere scoperto che le “qualifiche” sono state soltanto un rimandare di mezz’ora in mezz’ora e poi capire che la pista era pressoché trasformata in un lago impraticabile ha permesso che la mia esistenza potesse scorrere di nuovo lineare come prima. E quando ho letto che, se non si fosse riuscito a fare le qualifiche neanche la domenica mattina (in Italia alle tre di notte) le vetture si sarebbero schierate sulla griglia di partenza con l’ordine dei numeri di vettura ero indecisa se lasciarmi andare alle risate o se mettermi le mani tra i capelli, alla fine ho optato per una terza soluzione, ovvero pensare: “ma a questo punto se non si riescono a fare le qualifiche neanche domani fare la griglia di partenza con i tempi delle prove libere non sarebbe un minimo più sensato basarsi sui tempi delle prove libere?”. Avevo dimenticato che non sempre la Formula 1 e il termine “sensato” vanno d’accordo, ma per fortuna le qualifiche ci sono state e ci siamo risparmiati questa pagliacciata. Mi sono vista anche un pezzetto della Q3, così ho scoperto già alle quattro di notte che Vettel aveva ottenuto la pole. E poi basta, me ne sono andata a letto immediatamente, senza nemmeno pormi il dubbio sul fatto che potesse eventualmente esserci una mezz’ora di commenti in studio. Peraltro non avevo una gran idea della griglia di partenza complessiva, ma fa niente…

Domenica mattina (la domenica del GP di Suzuka si intende) ho scoperto di avere un quoziente gufativo represso che non vedeva l’ora di venire alla luce. Senza nemmeno declamare i miei pensieri ad alta voce (non c’era nessuno ad ascoltarmi mentre parlavo di Hulkenberg, Petrov e Massa) mi sono detta: “mhmm… Hulkenberg e Petrov ultimamente hanno combinato meno casini del solito” – poi breve focus sulla situazione dei ritiri “Massa è l’unico che ancora non s’è ritirato”. Insomma, due pensieri molto azzeccati per l’occasione che mi sono ripromessa di evitare considerazioni di questo tipo prima del via. Altra considerazione che ho fatto è stata la mia poca sopportazione della presenza di Yamamoto, rientrato nella propria terra natale dopo il virus intestinale o intossicazione o qualunque cosa fosse che gli aveva fatto saltare la gara di Singapore. Ma dato che Yamamoto era palesemente in ultima posizione sulla griglia di partenza non ci ho dato tanto peso (di questo passo dovrei non dargli mai peso).

Ma niente, andiamo avanti. Innanzi tutto non ho ben capito che cosa sia capitato a Di Grassi durante il giro di schieramento, per l’esattezza non ho ben capito se ha perso una ruota e poi è andato a sbattere oppure se è andato a sbattere e nell’impatto ha perso una ruota, ma propenderei per questa soluzione. Quindi già uno in meno sulla griglia di partenza, il che permetteva a Yamamoto di essere 23esimo anziché 24esimo, un notevole passo avanti, non c’è che dire.
Veniamo dunque al via. C’erano in prima fila Vettel e Webber, in seconda Kubica e Alonso, dopodiché Button e qualcun altro, con Hamilton che era un po’ arretrato per via delle cinque posizioni di penalità per la sostituzione del cambio.
Una partenza a razzo per Kubica, che ha immediatamente rubato la seconda posizione a Webber. Poi dando un’occhiata a quanto avveniva verso la metà dello schieramento si è potuto notare un ingorgo degno di nota di cui ho capito una cosa con estrema chiarezza: Petrov aveva pressoché fatto inversione di marcia sta trascinando Hulkenberg con sé verso il ritiro, mentre qualche metro più in là Massa ballava la samba in mezzo alla pista utilizzando Liuzzi come ballerina. Quello che non mi è ben chiaro è: si trattava di due fatti distinti o c’era qualche collegamento tra i due contatti? e soprattutto qual era l’esatta posizione di Rosberg nei fatti, dato che sembrava avere rallentato qualcuno qua e là, avere perso diverse posizioni ma esserne uscito illeso?
Ho avuto modo di pormi queste domande senza risposta per un po’, nel vedere che la safety car rimaneva in pista per secoli. E nel frattempo qualcuno decideva di anticipare il cambio gomme: nella fattispecie Rosberg e qualcuno delle pseudo-carrette (ma non Yammi).
Mentre la safety car era in pista abbiamo potuto ammirare una di quelle scene inedite che dopotutto non sono così inedite. E così la mia memoria è andata immediatamente a cercare nei ricordi passati qualcosa che poteva somigliare a quello che si stava ammirando in quel momento…
Correva l’anno 2006. Alonso era in testa al gran premio d’Ungheria con quella Renault gialla e azzurra dei vecchi tempi, dopo mille peripezie che avevano riguardato diversi altri piloti. E dopo il pit-stop, avvenuto in tempi record, lo si vide rientrare in pista… Tutto bene. Sì, tutto bene un corno, dato che una ruota male imbullonata decideva di lasciarlo a piedi. Altro flashback. Correva l’anno 2009. Era sempre il gran premio d’Ungheria e sempre in Renault avevano deciso di essere gli attori protagonisti. La Renault non era più gialla e azzurra, ma gialla e arancione, il giorno prima avevamo visto con una certa difficoltà Alonso ottenere la pole (questa frase è da interpretare: dato che i cronometri erano in sciopero, avevamo visto Alonso ottenere la pole ma con una certa difficoltà ce ne eravamo accorti)… Pit-stop, tutto regolare… Sì, tutto regolare, tranne che poi una ruota si innalza in volo tipo tre anni prima.
In conclusione stavolta è Kubica a farne le spese e mentre era secondo dietro la safety car una ruota lo abbandona ed è costretto al ritiro. In telecronaca ricordano come anche nel 2006 avvenne una cosa del genere, ma rimuovono completamente il fatto del 2009, nonostante il polverone che sollevò (squalifica, annullamento della squalifica, multa, ecc…).
Il mio pensiero: la Renault vuole riprendere il proprio primato sulla Mercedes. Mercedes che, lo ricordiamo, ha visto Schumacher ritirato in Malesia (era la Malesia, almeno?) per una gomma male imbullonata, dopodiché qualche voce accusò un complotto ai danni della Mercedes; dopodiché il plateale episodio dell’Ungheria con il pit-stop allucinante vissuto da Rosberg.

Quando la gara riparte tutto sembra andare per il meglio. Ovvero non capitano disastri di particolare entità e tutto procede nel migliore dei modi. A movimentare le cose ci pensano le due Mercedes: dopo che Schumacher ha effettuato il proprio pitstop si ritrova settimo in scia a Rosberg e i due animano la gara per un certo tratto. Proprio mentre la competizione si faceva più viva, però, dal box Mercedes arriva il velato ordine di “fare manovre sensate”, il che lascia pensare a un cosiddetto congelamento di posizioni.
Viene notato anche come Yamamoto stia facendo una gara eclatante, a un certo punto, essendo riuscito a mettersi dietro di qualche secondo Glock e Senna che pare avere superato con chissà quale maestria. In realtà la verità è una sola: Yamamoto non si è ancora fermato, gli altri sì, e Glock anche più di una volta. Quindi immagino che sarà difficile piovere dal cielo quando si scoprirà, sul finale, che il giapponese della HRT è arrivato ultimo, quindi non avviene nulla di miracoloso. A proposito di Glock e Senna giungeranno rispettivamente terzultimo e penultimo e in effetti qui un mezzo miracolo avviene, vista la propensione al ritiro di quest’ultimo.

La gara per il resto è abbastanza monotona se non fosse per le congetture su invertimenti di posizioni in casa Mclaren. E in effetti Hamilton sembra avere la meglio con una diversa strategia di pitstop, ma niente da fare, per un nuovo e ulteriore problema al cambio è costretto a cedere la quarta posizione al compagno di squadra, che insegue a debita distanza Vettel, Webber e Alonso.
Ad animare questa parte di gara è Kobayashi che come un vero kamikaze si lascia dietro un avversario dopo l’altro nonostante a un certo punto venga speronato da una Toro Rosso. Eh, che dire, Koby è uno di cui sentiremo parlare anche in futuro, secondo me…
E poi la sorpresa quando mancano sei giri al termine. Una Mercedes è fuori. Una ruota si è staccata, per compensare quanto accaduto in casa Renault. Rosberg è palesemente fuori, mentre Mazzoni lo scambia per Schumacher (non si sa come dato che il colore del casco è completamente diverso) dando poi la colpa a un’errata scritta in sovrimpressione (ma quale scritta errata?). La conclusione è una sola: la Renault sarà anche brava a perdere ruote in volo, ma la Mercedes dopotutto ci sta mettendo un certo impegno. Ben presto la batterà.

Per la cronaca, il risultato finale è: 1) Vettel, 2) Webber, 3) Alonso, 4) Button, 5) Hamilton, 6) Schumacher, 7) Kobayashi, 8) Heidfeld, 9) Barrichello, 10) Buemi.

Griglia di partenza:
1) Vettel, 2) Webber
3) Hamilton, 4) Kubica
5) Alonso, 6) Button
7) Rosberg, 8) Barrichello
9) Hulkenberg, 10) Schumacher
11) Heidfeld, 12) Massa
13) Petrov, 14) Kobayashi
15) Sutil, 16) Alguersuari
17) Liuzzi, 18) Buemi
19) Trulli, 20) Kovalainen
21) Di Grassi, 22) Glock
23) Senna, 24) Yamamoto

Risultato di gara:
1) Vettel, 2) Webber, 3) Alonso, 4) Button, 5) Hamilton, 6) Schumacher, 7) Kobayashi, 8) Heidfeld, 9) Barrichello, 10) Buemi, 11) Alguersuari, 12) Kovalainen, 13) Trulli, 14) Glock, 15) Senna, 16) Yamamoto, RIT: Rosberg, Sutil, Kubica, Hulkenberg, Massa, Petrov, Liuzzi DNS: Di Grassi

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine