{Dal vecchio blog.}
Commento al Gran
Premio del Brasile: 7 Novembre 2010
La mia adorazione folle e smisurata per il gran premio
del Brasile, che l'ha reso il mio gran premio preferito, risale in linea di
massima ad anni recenti. Prima diciamo che l'avevo catalogato come tutti gli
altri, senza dargli quel peso principale che ha adesso per me. Perché il gran
premio del Brasile è spesso quello che attendo più di tutti con ansia estrema
(anche gli altri li attendo con ansia, sia chiaro) e che se venisse eliminato
(facciamo gli scongiuri, sperando che a Mazzoni non venga mai in mente di
gufare su una cosa del genere) mi provocherebbe un intenso sconvolgimento di
ormoni (volevo scrivere una cosa un po' diversa ma mi sembrava inopportuno per
la sua pubblicazione).
Le mie memorie sul gran premio del Brasile risalgono a
epoche remote quando nessuno sospettava che un giorno anziché disputarsi a
marzo si sarebbe disputato a ottobre o a novembre, e per l'esattezza era in
Brasile il primo gran premio che ricordo di avere seguito (non il primo che ho
visto in assoluto naturalmente, ma il primo a cui sono riuscita ad attribuire
anche il ricordo del risultato con cui finì, tanto per intenderci). Non che me
lo ricordi dall'epoca, perché avevo cinque anni e mezzo e probabilmente non
sapevo nemmeno dell'esistenza del Brasile, ma perché poi negli anni scorsi ho
ricercato in rete tra i resoconti delle gare dell'epoca se ce ne fosse qualcuna
in cui erano avvenute le cose che mi ricordavo e dopo circa un paio d'anni di
dubbi madornali sono riuscita a scoprire quale fosse (anche grazie a qualche
filmato su youtube). Dunque, a parte quest'epoca remota (era il '94) in cui non
esistevano la Redbull, la Toro Rosso e la Force India, ma in compenso
esistevano la Pacific e Footwork (almeno credo non fossero ancora cadute nel
dimenticatoio) e in cui, cosa ancora più sconcertante, Schumacher e Barrichello
erano entrambi giovani, ho qualche vuoto di memoria successivo (probabilmente
derivante dal fatto che più o meno fino all'età di 11 anni guardavo i gran
premi soltanto se qualcuno accendeva la TV), anche se mi ricordo che diversi
anni più tardi ci fu una volta in cui riuscii a vedermi in extremis la partenza
della gara del dopo che nel pomeriggio ero stata fuori insieme ai miei e ci
eravamo fermati a prendere da cena in una pizzeria take-away in un paese vicino
al nostro. Rientrammo in casa appena in tempo per correre alla TV per mentre
era prossima la partenza (naturalmente io e mio padre, perché ma madre non ha
interesse per la F1 - ma era davanti alla TV quella volta di cui ho già
parlato). Se non sbaglio si trattava della volta in cui Montoya (nel 2001) che
era appena un debuttante iniziò a fare faville superando Schumacher campione
del mondo in carica e portandosi in testa alla gara. Gara che per lui finì in
modo amaro, dato che terminò per una collisione con Verstappen (che aveva
debuttato proprio nel GP del Brasile nel 1994 - ma non me lo ricordo dall'epoca
naturalmente perché pur tifando per la Benetton non ero minimamente informata
su chi fosse Verstappen, e questo la dice lunga su quanto fosse rilevante XD)
che era doppiato e stava tentando di sdoppiarsi se non sbaglio (ma Verstappen
era alla Arrows all'epoca, vero?). Ho poi memoria dell'edizione del 2002 o
meglio ricordo che la figlia degli allora miei vicini di casa, che ha cinque
anni in meno di me, venne a trovarmi proprio mentre ero davanti alla TV a
vedermi la gara, sorprendendosi del fatto che preferissi guardare "quella
schifezza lì" (sacrilegio, come ha potuto pronunciare parole del genere?)
piuttosto che giocare con lei... ^^ Mi pare anche che nel 2002 Barrichello si
ritirò quando era in testa, se non vado errata (non era comunque la prima volta
che gli capitava, il suo primo ritiro in Brasile mentre era leader della gara
risale addirittura all'epoca in cui correva per la Stewart, se non vado
errata).
Proseguono i miei ricordi più spiccati e vivi per quanto
riguarda le edizioni successive. In primis il 2003, ultima stagione in cui la
gara venne collocata a marzo. Ricordo che la gara si disputò sotto una pioggia
torrenziale. Vi era la pista che tendeva all'allagamento, ricordo che in una
sola curva uscirono per aquaplaning ben tre piloti, se non vado errata Pizzonia,
Montoya e Schumacher. Dopo varie peripezie accadde l'evento che quando accade
lascia presagire che accadrà ancora qualcosa di inaspettato: Barrichello al
comando. Vista la sfiga clamorosa da cui viene colpito puntualmente ogni anno
in Brasile (okay, lo ammetto, non si tratta solo del Brasile), potete
immaginare che non terminò la gara. Anzi, se non sbaglio la ragione del suo
ritiro fu che era rimasto senza benzina o qualcosa del genere.
Comunque per una cinquantina di giri o giù di lì la
situazione è ancora sopportabile. La Jaguar di Webber (ricordo che in
quell'occasione mio padre pronosticò che un giorno sarebbe diventato un pilota
di punta - cosa a cui io non ho mai creduto ma che ora non posso negare), già
uscita immune da un'altra uscita di pista, stavolta non ha la stessa fortuna di
prima. L'australiano finisce fuori e poi va a sbattere, riversando in pista una
quantità di detriti sufficienti a giustificare un'uscita della safety car. Ma i
commissari di gara, che probabilmente già all'epoca si dedicavano alle partite
a Monopoli anziché preoccuparsi di quanto stava accadendo, non sono puntuali, o
perlomeno non sono puntuali come Alonso nell'arrivare in pieno sui detriti
della Jaguar. Risultato, la Renault va a schiantarsi dall'altra parte rispetto
a Webber, e se già la pista era intasata di detriti adesso è impraticabile.
Finalmente i commissari si distolgono dalla partita a Monopoli giusto il tempo
di decidere che forse forse è il caso di interrompere la gara, proprio mentre
Raikkonen passava in testa dato che la Jordan di Fisichella che gli stava
davanti poco prima aveva appena transitato lungo la corsia dei box dando dei
decisi segnali di rottura del motore (un principio d'incendio, mi pare).
Al box della Jordan al momento della bandiera rossa tutti
iniziano ad esultare in modo consistente, credendo che la vittoria venga
attribuita a Fisichella (un dubbio: ma che cosa ci faceva Fisichella in testa
su una Jordan?). Nel frattempo viene mandata in onda il rituale stacco
pubblicitario e al momento della premiazione noi telespettatori veniamo
informati che la vittoria è stata attribuita a Raikkonen, in quanto aveva
praticamente superato Fisichella nel corso del 54° giro (nel senso che
Fisichella ormai era fermo ai box, mentre Raikkonen aveva già iniziato il giro
successivo), giro che conta per stilare la classifica (così pare, almeno). Così
sul podio salgono Raikkonen e Fisichella (manca Alonso, classificato 3°, perché
dopo l'incidente è stato portato via in ambulanza), con Raikkonen sul gradino
più alto. Una settimana dopo, però, il verdetto: quando si interrompe una gara,
ci si basa sulla classifica dell'ultimo giro completato, e il 53° giro era
finito con Fisichella che tagliava il traguardo dalla corsia dei box ancora
ufficialmente in testa. Quindi le posizioni di Fisichella e Raikkonen sono
nuovamente invertite, con Fisichella vincitore, e dietro non ci sono
cambiamenti consistenti nelle posizioni. Senza mettere in dubbio la grande
competenza dei commissari di gara ^_^ a questo punto mi sorge spontaneo un
quesito: ma dato che non sapevano a che giro doveva essere considerata
interrotta la gara, se avevano fatto tutto quel caos semplicemente per capire
chi tra Fisichella e Raikkonen era il vincitore, come diamine erano riusciti a
piazzare Webber e Alonso nelle posizioni corrette nonostante loro il 54° giro
non l'avessero proprio iniziato? Mah, mistero... forse in quel momento si erano
distolti per un attimo dal Monopoli...
2004, l'anno in cui mi perdo la gara perché esco a cena
con i miei. Registro la gara su una cassetta, la cosa più assurda però è che,
al momento in cui torno a casa non ho tempo per vedermi tutta la gara e guardo
solo alcuni pezzi (ha vinto Montoya, la sua ultima vittoria con la Williams).
Poi spengo il videoregistratore e, cosa inspiegabile, nonostante quella
cassetta non l'ho più riutilizzata per mesi (è quella su cui da anni e anni
registro), non mi sono mai guardata completamente la gara, che inesorabilmente
è andata cancellata qualche mese dopo quando mi serviva di nuovo la cassetta (è
quella su cui da anni registro tutti i programmi che mi interessano ma non
riesco a vedere mentre li trasmettono). Quindi su questa gara sinceramente non
so dire molto, se non che io e una mia amica il giorno precedente avevamo
clamorosamente sbagliato i nostri pronostici su chi sarebbe stato il vincitore.
Lei era fermamente e saldamente convinta che la supremazia della Ferrari fosse
schiacciante e Schumacher avrebbe vinto. Io, che ero convinta che di lì a poco
la Renault si sarebbe messa in luce, pronosticai una vittoria di Alonso per
quella gara (era l'epoca in cui venivo accusata di dire eresie e di non capirne
mezza di F1, venendo messa a tacere da gente convinta di assistere a un dominio
decennale di Montoya e Raikkonen sulla Mclaren, con frasi tipo: "Alonso
che vince un mondiale con la Renault? ma per favore, non dire ca**ate").
Comunque il pronostico fu errato per entrambe, come dimostra la vittoria di
Montoya.
2005, l'anno in cui viene inaugurata la tradizione del
titolo vinto a Interlagos. È Alonso a vincere il titolo, in una gara che si
conclude con una doppietta Mclaren, con Montoya che vince seguito da Raikkonen.
Montoya, che sale sul gradino più alto del podio per l'ultima volta nella sua
carriera. Doppietta Mclaren che sarà l'ultima doppietta Mclaren per quasi due
anni. Una gara di cui, tutto sommato, non ricordo così tanti dettagli.
2006, l'anno dell'ultima gara di Schumacher in Ferrari
che ormai conosciamo a memoria. Non sto ad aggiungere altro.
E poi il 2007 e il 2008, gli anni in cui finalmente il
mondiale si è chiuso soltanto all'ultima gara stagionale. Chi se la dimentica
più, la vittoria di Raikkonen, che fino a cinque minuti prima tutti (in
particolare i mass media) davano per spacciato? Raikkonen, che due gare prima
era staccato di 17 punti dalla vetta. Ma tutto sommato quel finale non mi
sorprese così tanto. Me lo ricordo, cosa pensai due settimane prima. Raikkonen
aveva 7 punti di distacco dalla vetta, quando mancava soltanto quell'ultima
gara. 7 punti e poche probabilità di battere due avversari. Poche probabilità,
appunto. Ma c'erano. Anche se, non avendo mai apprezzato Raikkonen in modo
particolare, ero ben lontana dal tifarlo. Anzi, in quel finale di stagione
speravo che quel mondiale andasse ad Alonso. Insomma, devo ammettere che, prima
che la sua santanderizzazione giungesse a livelli estremi, apparteneva ai
piloti per cui simpatizzavo. Ma è passata una vita da allora e da un anno a
questa parte il fenomeno di santanderizzazione ha ormai raggiunto livelli mai
visti. Quindi, che sia chiaro, durante il weekend di Abu Dhabi ormai alle porte
non tiferò certo Alonso.
Il 2008 è stato l'anno del mondiale che si è deciso più
in extremis (certo, non nel modo in cui speravo), ricordo di avere seguito gli
ultimi giri di gara con il fiato sospeso (Mazzoni circa una mezz'oretta prima
aveva pronosticato che ormai la gara era decisa e che non sarebbe accaduto più
nulla di particolarmente interessante - quanto si sbagliava!).
Arriviamo dunque al 2009, in cui con l'inserimento di Abu
Dhabi eravamo di fronte alla penultima gara stagionale. Il 2009 in cui
Barrichello conquistò la pole. In tutta sincerità speravo che il mondiale
andasse a lui o a Vettel, quindi fu un po' una delusione per me quando il
giorno successivo Button conquistò il titolo. Ma la delusione ancora più grande
fu che, siccome ero stata a un pranzo insieme a dei parenti pensando che alle
sette sarei stata a casa a guardare il gran premio, finii per perdermene la
prima metà dato che dopo il pranzo fui costretta a seguire i miei in una specie
di supermarket di prodotti di ferramenta che era vicino al luogo in cui abitava
quei miei parenti. Terribile come cosa, proprio il gran premio del Brasile
poi... Meno male che dispongo di un'ottima informatrice che in casi del genere
mi sostiene passandomi informazioni via SMS!! Eh eh!
E ora che una nuova edizione del GP del Brasile è stata
disputata, un nuovo pezzo di storia delle quattro ruote è stato scritto. Il
mondiale poteva chiudersi già qui anche quest'anno come l'anno scorso. E invece
no, la tradizione, che persisteva da cinque anni, si è interrotta. E ci sono
buone probabilità di una gara decisamente emozionante domenica prossima ad Abu
Dhabi.
Ma veniamo, appunto, al 2010. Siamo di fronte a un gran
premio del Brasile dalle molteplici sorprese, che inizia con dubbi legati alle
condizioni meteo. Direi di tralasciare i tre turni di libere, il cui rilievo in
questa stagione sembra essere nullo ai fini della comprensione di ciò che
accadrà nei giorni successivi. Non che sia una prerogativa di questa stagione e
basta, ma va beh, facciamo finta che sia così.
Al sabato, al momento in cui le qualifiche stanno per
avere il via, pare che non piova. Non piove, ma c'è la pista ancora
parzialmente bagnata, non si sa bene quando abbia piovuto ma fa niente,
l'importante è sapere che la pioggia potrebbe arrivare, forse sì, forse no,
chissà, è tutta una scommessa...
Niente pioggia, in ogni caso. E la Q1 inizia a fare le
sue solite vittime. Immancabilmente le ultime due posizioni vengono conquistate
con grande grazia dalle HRT. HRT che a inizio stagione sembravano giusto appena
un po' più scadenti delle Virgin e che ora sembrano decisamente più scadenti
delle Virgin (cosa piuttosto memorabile... insomma, ad essere messi peggio
della Virgin ci vuole un certo impegno). Sorpresa piuttosto piacevole: rivedere
Klien al volante di una HRT. Che cosa c'è di piacevole in tutto questo? per
caso sono diventata una appassionata di Klien? No, assolutamente no. Confesso
che la HRT mi ispira simpatia dal momento che non ha ancora capito che
potrebbero chiudere la baracca e andare a fare altro e quindi a ogni gara spero
che i suoi piloti possano ottenere un risultato quantomeno decente (tipo una
terzultima posizione non sarebbe male), ma sono purtroppo estremamente
allergica alla presenza di Yamamoto. Non mi capita tanto spesso che ci sia un
pilota che non reggo proprio, e Yammi pare essere proprio uno dei due a cui
sono intollerante (per quanto riguarda l'altro non faccio né nomi né cognomi,
basta dire che è un ex campione del mondo canadese che ora sta perdendo i
capelli ma che un tempo se li tingeva di colori assurdi tipo arancione o giallo
lampadina).
Comunque c'è Klien al posto di Yammi e di per sé mi viene
da festeggiare, ma c'è ben poco da festeggiare per il momento, dato che ci sono
cose più importanti a cui pensare tipo l'esito di questa qualifica. Comunque
Senna e Klien si accaparrano gli ultimi tempi, il che non mi pare una grossa
novità, quello che non capisco è quanti altri soldi saranno disposti a sborsare
per guidare una carretta come la HRT, ma contenti loro contenti tutti. Anche le
Lotus e le Virgin sembrano essere prossime all'esclusione e infatti è così che
va a finire. Sorpresa: Glock è il più veloce di questo quartetto, il che
significa che è stato più veloce delle Lotus. La cosa inizia a non
sorprendermi, dato che Glock spesso è più veloce non solo del compagno di
squadra, ma anche delle Lotus. A proposito del gruppo Lotus, pare che il
prossimo anno acquisterà la Renault e che possa essere la Renault a chiamarsi
Lotus, oppure no, oppure sì, oppure no... ma cavolo, dare la stessa versione
dei fatti tutte le volte non si può?
Dopodiché cade nei primi eliminati anche Sutil, che verrà
retrocesso anche di varie posizioni per un incidente avvenuto nella scorsa
gara. Pare che Sutil e Liuzzi si siano ostacolati a vicenda e che ci siano
state delle polemiche tra loro dopo le qualifiche (fortunatamente ad esse non è
stato dedicato un'intera puntata di Studio Sport, a differenza di altre
polemiche a proposito di rallentamenti tra compagni di squadra - o meglio, non
credo, perché è proprio da quella volta di quelle polemiche che non ho più
visto un'intera puntata di studio sport ma soltanto qualche servizio). Quello
che invece è sicuro è che Mazzoni ha iniziato a vociferare su come nella gara
in Corea Liuzzi fosse partito tra le ultime posizioni arrivando sesto e quindi
poteva replicare un successo del genere anche in Brasile.
C'è da segnalare che probabilmente, anche se noi
telespettatori non potevamo assistere alla scena, Mazzoni era assistito dai
suoi fedeli seguaci, una banda di una quarantina di gufi. Ovvero era in chiaro
atteggiamento da gufata colossale. E gli è anche riuscita decisamente bene, in
quanto il giorno seguente Liuzzi è stato l'unico a incidentarsi.
Una Q2 tutt'altro che soft per la Force India ha visto
anche Liuzzi cadere nell'abisso dell'oblio e dell'esclusione. È stato il più
lento della sessione, a qualche decimo di distanza da Heidfeld. Altri eliminati
le due Toro Rosso, Rosberg (13°), Kobayashi, nonché il campione del mondo in
carica. Button era infatti 11°. Una delle due Toro Rosso, se non sbaglio quella
di Buemi, avrebbe poi subito una penalizzazione di qualche posizione per avere
provocato un incidente sempre in Corea.
Così si è passati finalmente alla Q3, che si
preannunciava esplosiva per lo scontro epocale tra Alonso e le Redbull. Incominciamo
comunque a costruire la griglia di partenza all'inverso, o meglio continuiamo
limitatamente alla top ten. Al decimo posto va a piazzarsi la Renault di
Petrov. Accanto a lui la Ferrari di Massa, che curiosamente e clamorosamente
continua a rivelarsi puntualmente decisamente lenta di quella del suo compagno
di squadra!! Ottavo Schumacher, che è passato all'ultima sessione a differenza
del compagno di squadra, probabilmente con lo stravolgimento di mezzo mondo.
Settimo c'è Kubica. Al sesto posto troviamo la Williams di Barrichello, mentre
Alonso ha conquistato la quinta posizione. La Mclaren di Hamilton è al quarto
posto, dopodiché terzo Webber. Vettel ha conquistato la seconda piazza.
E in testa alla griglia, con oltre un secondo di
vantaggio su Vettel c'è la Williams di Hulkenberg. Rassicuro tutti i lettori:
sì, sì, avete letto bene. Hulk in pole.
Naturalmente attacca la storia del "da quanto tempo
una Williams non conquistava la pole position, da quella volta in cui la
ottenne Heidfeld nel 2005 al Nurburgring" e del "e soprattutto da
quanto tempo un motore Cosworth non conquistava una pole, ancora da più
tempo". Sì, come no, quella volta di Heidfeld non c'era forse un motore
Cosworth?
Cosworth che vide la stagione 2006 come ultima stagione
in cui avrebbe fornito motori per poi ritirarsi definitivamente dalla Formula 1
ma che poi improvvisamente è rientrata in questa stagione. Come dire, ritirarsi
alla fine del 2006 per poi rientrare nel 2010 lo facevano anche i fornitori di
motori, non solo i piloti!!
Un dubbio rimaneva a quel punto incuneato nelle menti di
tutti gli appassionati... Hulkenberg avrebbe mantenuto la sua leadership anche
il giorno dopo? Qualcuno rispondeva "ma certo, Hulkenberg è sempre stato
un fenomeno, è il genio incompreso di questa stagione e dominerà i prossimi
trenta campionati mondiali, continuando a correre per altri trent'anni sempre
come compagno di squadra di Barrichello che anche lui correrà per altri
trent'anni" (se fosse per lui, credo che Rubinho lo farebbe). Qualcuno sosteneva
invece che Hulkenberg non fosse un genio incompreso dei motori (io, per
esempio) ma sperava che dopotutto potesse ottenere un buon risultato. Altri
invece speravano che Hulkenberg venisse inghiottito da una voragine e che
lasciasse strada ai protagonisti del mondiale.
Con queste prospettive, il giorno dopo, la gara poteva
iniziare.
Una gara iniziata nel modo più scontato, quella di
domenica scorsa. Con Vettel che ha immediatamente superato Hulkenberg. E poi è
subito il turno di Webber, con Hulk che dopo un paio di curve ha già perso per
sempre la propria leadership miracolosamente conquistata il giorno precedente.
Le Redbull sono davanti. Decisamente davanti. Con il pilota sbagliato, ma di
questo ne parleremo tra un po'.
Subito dietro c'è Hamilton, che lamenta problemi di grip.
Con Alonso alle sue spalle che dimostra di avere a disposizione un mezzo
superiore. E con il suo mezzo superiore non può certo rimanergli dietro. Il
sorpasso è compiuto di lì a poco e a questo punto Ferniiii si ritrova alle spalle
di Hulk. Hulk che resiste finché può e che per sette giri è rimasto in zona
podio. Poi il sorpasso di Alonso e a poco a poco la discesa nelle zone di metà
classifica, zone in cui in genere alloggia stabilmente. Nel frattempo le
Redbull erano già lontane, con Webber che forse recuperava un minimo di terreno
su Vettel o forse no.
Il tifoso medio si stava già chiedendo come sarebbe
avvenuto lo scambio di posizioni. Perché uno scambio di posizioni era la cosa
più che logica. Webber vincitore e Alonso terzo avrebbe significato mandare
Webber ad Abu Dhabi con un solo punto in meno di Alonso, il che significava
semplicemente che Webber per diventare campione del mondo doveva stare davanti
ad Alonso. Ho passato gli ultimi anni a criticare questi fatti, ma a fine
stagione queste cose le posso concepire. Quando si rivelano necessarie. E che
diamine, stavolta mi sembrava abbastanza necessario.
Invece no. Dopo una ventina dei 71 giri cominciano i
pitstop. Tutto va nel più regolare dei modi in tutti i top team, anche se a un
certo punto in Ferrari tentano di eguagliare una performance da Mercedes o da
Renault: rimandano in pista con una ruota mezza svitata. Fortunatamente è meno
svitata rispetto a quelle di Mercedes e Renault e il tutto si risolve con Massa
che rientra di nuovo ai box un giro dopo, senza che siano stati effettuati
lanci di ruote. L'accadimento pare completamente indolore, dopotutto la Ferrari
sembra avercelo come hobby, in questi anni, di gettare al vento punti per il
campionato costruttori, anche se quest'anno ha la scusante di non dover
aggrapparsi a un filo per conquistare almeno un terzo posto.
In casa Mclaren invece l'hanno azzeccata giusta, in
quanto come si può notare Button esce 5° da 11° che era partito. Aveva fatto sì
una buona partenza, ma fino a prima dei pitstop era 10° quindi il recupero era
alquanto abbondante.
Torniamo ai tori. Niente ordini di scuderia in casa
Redbull, né tanto meno finte varie (pitstop durati troppo a lungo, simulazione
di problemi vari, ecc...) e Vettel torna in pista in prima posizione, con
Webber alle sue spalle, staccato di qualche secondo.
Non ci resta che appassionarci ai doppiaggi, pare che
Christian Klien venga doppiato da tutti continuamente, dato che ogni doppiaggio
che mostrano è lui il protagonista, Klien che tra l'altro aveva manifestato
problemi al via ed era partito dai box, con tre giri di ritardo rispetto agli
altri.
Dopo 36 giri, dopo che Mazzoni aveva osservato che
nessuno si era ancora ritirato, il fattore gufate è entrato in azione. Ecco
spiegato il senso della frase che ho scritto mentre commentavo le qualifiche:
Liuzzi va a sbattere, ritiro immediato e safety car in pista.
Il telespettatore medio si dice che stavolta i vantaggi
si annulleranno e che Webber sarà di poco dietro a Vettel. Non è esattamente
così, in quanto tra tutti i piloti di testa si ritrovano infilati parecchi
doppiati. E al momento di ripartire, nulla cambia nelle posizioni di rilievo.
Un po' più indietro qualcuno va a cambiare gomme, tra cui Rosberg. Durante il
pitstop si manifesta un problema e lo stop si prolunga un po' (ma stavolta
almeno lo rimandano in pista con tutte le ruote al proprio posto) con Rosberg
che ritorna in pista alle spalle di Schumacher che prima gli stava dietro.
Dopo la parentesi della safety car comunque i distacchi
riprendono ad essere abissali. Non si sa bene come, perché non viene inquadrato
(a meno che non me lo sono persa) ma dopo un po' Rosberg ritorna davanti a
Schumacher e anche di parecchi secondi. E nel frattempo si ritrova coinvolto in
mezzo a un gruppetto di doppiati che fanno allegramente a sportellate. Secondo
Mazzoni ne viene maledettamente sfavorito, a me non pare sinceramente dato che
quelli davanti erano staccati di un sacco di secondi e Schumacher che era il
suo diretto inseguitore (quelli più indietro erano tutti già doppiati) era
staccato di parecchio come ho già detto, ma lasciamo stare.
L'inquadratura dei doppiati che fanno a sportellate è in
grado di sconvolgere l'esistenza di qualunque telespettatore non sappia
distinguere una Toro Rosso da una Redbull (fortunatamente ci riuscivano i
telecronisti, stavolta). Infatti Buemi e Massa stanno facendo a sportellate più
degli altri, e vedere una pseudo-RB fare a sportellate con una Ferrari potrebbe
provocare a qualche appassionato un attacco cardiaco.
La situazione permane pressoché immutata (a parte qualche
ulteriore sportellata nella zona di Buemi, Massa e soci vari) fino all'epilogo,
con Vettel che vince, Webber secondo (con qualche problema alla vettura nella
fase conclusiva), Alonso terzo ormai vicino a Webber. Hamilton arriva quarto
conservando una sia pur lievissima speranza (e rendendo più colorito un finale
con quattro piloti in lotta per il titolo all'ultima gara), mentre Button che
arriva dietro di lui è escluso matematicamente. Seguono Rosberg e Schumacher a
pieni giri, nonché la top ten si conclude con i primi tre doppiati Hulkenberg,
Kubica e il samurai Kobayashi che ha svolto un po' meno del solito l'attività
di kamikaze (peccato, in genere quando fa il kamikaze ottiene risultati
decisamente buoni, a differenza d'altri).
Al traguardo arrivano comunque tutti tranne Liuzzi, già
ritirato anzitempo, e Di Grassi, che ha parcheggiato ai box qualche giro prima
del termine. Tutti gli altri arrivano, HRT comprese. Klien a 6 giri di distacco
dalla vetta, ma fa niente...
Godiamoci l'ormai prossimo gran premio di Abu Dhabi... Un
titolo che si decide tra quattro piloti: sono sicura che sarà piuttosto
avvincente, la cosa.
La classifica, che dopo inserirò, parla chiaro:
Alonso: 246 punti
Webber: 238 (–8 da Alonso)
Vettel: 231 (–15 da Alonso, –7 da Webber)
Hamilton: 222 (–24 da Alonso, –16 da Webber, –9 da
Vettel)
quindi tutti e quattro sono ancora ufficialmente in lotta
per il titolo.
Vediamo di analizzare le possibili soluzioni a questo
intricato mondiale che domenica prossima ad Abu Dhabi giungerà all'epilogo.
ALONSO DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
1) vince la gara, qualunque sia il risultato di quelli
che lo seguono in classifica
2) arriva secondo, qualunque sia il risultato di quelli
che lo seguono in classifica (anche se Webber vince, gli resta davanti di 1
punto)
3) arriva terzo, a condizione che Webber non vinca la
gara
4) arriva quarto, a condizione che Webber non vinca la
gara
5) arriva quinto, a condizione che Webber non vinca la
gara e che Alonso non sia tra i primi quattro (se Alonso è 5° va a pari punti
con Vettel, avrebbero ugual numero di primi, secondi e terzi posti, ma Vettel
ha un 4° posto in più)
6) arriva sesto, se Webber non arriva né primo né
secondo, Vettel non vince
7) arriva settimo, se Webber non è tra i primi tre e
Vettel non vince
8) arriva ottavo, se Webber non è tra i primi tre e
Vettel non vince
9) arriva nono, se Webber non è tra i primi quattro e
Vettel non vince
10) arriva decimo, se Webber non è tra i primi cinque e
Vettel non è primo o secondo
11) arriva oltre la decima posizione / si ritira, se
Webber non è tra i primi cinque, Vettel non è tra i primi tre e Hamilton non
vince
WEBBER DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
12) vince la gara, se Alonso non arriva secondo
13) arriva secondo, se Alonso non è tra i primi cinque e
Vettel non vince
14) arriva terzo, se Alonso non è tra i primi sei e
Vettel non vince
15) arriva quarto, se Alonso non è tra i primi sette e
Vettel non vince
16) arriva quinto, se Alonso non è tra i primi otto e
Vettel non è primo o secondo
VETTEL DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
17) vince la gara, con Alonso non è tra i primi quattro
(se Alonso arriva quinto vale la condizione al punto 5)
18) arriva secondo, se Alonso non è tra i primi otto e
Webber non vince
HAMILTON DIVENTA CAMPIONE DEL MONDO SE:
19) vince la gara, Alonso non fa punti, Webber non arriva
tra i primi sei, Vettel non arriva secondo
E ora veniamo ai risultati del GP del Brasile.
QUALIFICHE:
1. Nico Hulkenberg Williams 01:14.470 35
2. Sebastian Vettel Red Bull 01:15.519 27
3. Mark Webber Red Bull 01:15.637 28
4. Lewis Hamilton McLaren 01:15.747 32
5. Fernando Alonso Ferrari 01:15.989 34
6. Rubens Barrichello Williams 01:16.203 32
7. Robert Kubica Renault 01:16.552 31
8. Michael Schumacher Mercedes Grand Prix 01:16.925
30
9. Felipe Massa
Ferrari 01:17.101 31
10. Vitaly Petrov
Renault 01:17.656 33
11. Jenson Button McLaren 01:19.288 25
12. Kamui Kobayashi Sauber 01:19.385 26
13. Nico Rosberg Mercedes Grand Prix 01:19.486 23
14. Jaime
Alguersuari Scuderia Toro Rosso 01:19.581 24
15. Sebastien
Buemi Scuderia Toro Rosso 01:19.847 24
16. Nick Heidfeld Sauber 01:19.899 26
17. Vitantonio Liuzzi Force India F1 01:20.357 23
18. Adrian Sutil Force India F1 01:20.830 13
19. Timo Glock Virgin Racing 01:22.130 13
20. Jarno Trulli Lotus F1 01:22.250 14
21. Heikki Kovalainen Lotus F1 01:22.378 14
22. Lucas Di
Grassi Virgin Racing 01:22.810 13
23. Christian Klien HRT F1 Team 01:23.083 15
24. Bruno Senna HRT F1 Team 01:23.796 15
GARA:
1. Sebastian Vettel Red Bull 1:33:11.803
2. Mark Webber Red Bull +4.243
3. Fernando Alonso
Ferrari +6.807
4. Lewis Hamilton
McLaren +14.634
5. Jenson Button McLaren +15.593
6. Nico Rosberg Mercedes Grand Prix +35.320
7. Michael Schumacher Mercedes Grand Prix
+43.456
8. Nico Hulkenberg
Williams +1 Giro
9. Robert Kubica
Renault +1 Giro
10. Kamui
Kobayashi Sauber +1 Giro
11. Jaime
Alguersuari Scuderia Toro Rosso +1 Giro
12. Adrian Sutil
Force India F1 +1 Giro
13. Sebastien
Buemi Scuderia Toro Rosso +1 Giro
14. Rubens
Barrichello Williams +1 Giro
15. Felipe Massa
Ferrari +1 Giro
16. Vitaly Petrov Renault +1 Giro
17. Nick Heidfeld Sauber +2 Giri
18. Heikki Kovalainen Lotus F1 +2 Giri
19. Jarno Trulli Lotus F1 +2 Giri
20. Timo Glock Virgin Racing +2 Giri
21. Bruno Senna HRT F1 Team +2 Giri
22. Christian Klien HRT F1 Team +6 Giri
23. Lucas Di
Grassi Virgin Racing +9 Giri
Ritirati
24. Vitantonio
Liuzzi Force India F1 +22 Giri
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Milly Sunshine