Commento al Gran Premio di Abu Dhabi: 14 Novembre 2010
E
così siamo giunti all'epilogo. Un inconsueto epilogo che ci ha tenuti tutti con
fiato sospeso fino all'ultimo, chi per un motivo e chi per un altro. Ciò che
serviva per una conclusione fuori dagli schemi, ad Abu Dhabi c'era. Ed era
rappresentato da quattro piloti ancora ufficialmente in lotta per il titolo. Ma
sembrava ormai evidente a tutti che le cose si sarebbero decise tra due di
essi.
8
punti di distacco tra Alonso e Webber. 8 punti che sembrano un distacco
incredibile a noi appassionati abituati al vecchio sistema di punteggio. Ma 8
punti di distacco, essendo 1 punto in più della differenza che c'è tra il
punteggio del primo e del secondo classificato, finisce col coincidere con un
distacco di circa 3 punti con il vecchio sistema. I 15 punti di Vettel sembrano
poi l'abisso. In realtà finiscono per coincidere più o meno con quelli che
erano 5 punti nel sistema precedente.
Tirando
le somme, 19 possibili conclusioni (di cui ho già parlato dopo il GP del
Brasile) per questo mondiale, un mondiale che è rimasto aperto fino all'ultimo
e che è stato uno dei mondiali più combattuti degli ultimi 10 anni. O forse
degli ultimi 20.
E
così arriva il weekend del 12-13-14 novembre. Il weekend in cui tutto finisce.
Il weekend in cui scopriamo come finisce. Inutile dire che non sto a
soffermarmi sui risultati delle prove libere. Non sono mai indicativi al 100% e
spesso non lo sono neanche al 50%. Passiamo direttamente alle qualifiche.
Puntualmente
senza problemi riesco a piazzarmi davanti alla TV per le 13,45, credo che sia
stato uno dei miei record riuscire ad essere davanti alla TV ben un quarto
d'ora prima dell'inizio delle qualifiche (riuscire a vedere le qualifiche è
stata una cosa piuttosto travagliata nell'ultimo anno), o forse no, forse per
Brasile, ringraziando l'orario che mi è stato in quell'occasione favorevole (ma
non in altre occasioni in cui l'orario era simile) ero riuscita a piazzarmi
anche lì davanti alla TV per tempo. Comunque non tiriamo troppo per le lunghe e
passiamo immediatamente alla Q1. Il primo guizzo di soddisfazione lo provo in
un momento decisamente eclatante: quello in cui mi rendo conto che c'è Klien al
posto del mantenuto giapponese. Rimando la standing ovation a eventi di portata
più rilevante (anche se nell'immediato non ne capitano) e inizio a convivere
con un dubbio: chi otterrà il 18esimo tempo, rimanendo escluso dalla Q2? Inutile
dire che dal 19esimo al 24esimo me li immagino, dopo un anno non ci vuole molta
fantasia a capire che si tratta dei sei piloti dei "nuovi team".
Le
Lotus sono le più competitive tra le tre scuderie più insulse del mondiale,
seguite dalle Virgin nonostante le mie invocazioni mentali: volevo le HRT in
penultima fila! A volte ho questi sprazzi di ammirazione per la HRT (ma solo
quando non c'è Yamamoto in pista) e posso arrivare anche a invocare la
doppietta (che in effetti si verifica in diversi casi, basta semplicemente
guardare le posizioni a partire dal fondo). Purtroppo però durante la stagione
la HRT non è migliorata quanto la Virgin (dire che la Virgin è migliorata
equivale a delirare, però non potevo dirlo in altri termini) e se qualche mese
fa c'era qualche probabilità sia pur minima (di vedere le HRT qualificate
meglio delle Virgin - anzi, meglio di Di Grassi - intendo, non di fare
doppietta) adesso la probabilità è pressoché pari a zero. Così mi rassegno e
dopo avere provato l'insolita ebbrezza di vedere Klien in ultima posizione
(insolita ebbrezza? ma dai che non ci crede nessuno, bene che gli andasse
poteva puntare al penultimo tempo), mi concentro sulle fantastiche previsioni
di Mazzoni, mentre parla della competizione tra le due Toro Rosso per rimanere
a galla. Inizia a dire che dopo alcune prestazioni opache di Buemi, Alguersuari
aveva fatto meglio nelle ultime gare, ma stavolta Buemi sta facendo meglio,
eccetera eccetera eccetera, non ci sono dubbi che sarà lui a passare il turno,
i suoi tempi glielo permettono in maniera inequivocabile... Naturalmente la
conseguenza di questo bel discorso è prevedibile: considerando che la reazione
della legge del caso alle parole di Mazzoni è uguale o contraria a ciò che
dice, ma che è contraria nella maggior parte dei casi, per il povero Buemi non
c'è nulla da fare ed è proprio lui ad uscire di scena già al primo turno.
Titoli
di coda per l'altra Toro Rosso di lì a poco, ad Alguersuari non va molto meglio
ed è proprio lui ad affiancare Buemi. Inutile dire che la cosa è stata
preceduta da un momento in cui Jaime è entrato temporaneamente in top ten,
prima che il suo tempo venisse battuto. Ma la voce di un gufo (ah, no, era
Mazzoni) ha dichiarato: "sarebbe il primo ingresso stagionale in top ten
per la Toro Rosso". Quindi figuriamoci...
In
ordine sparso cadono nell'oblio anche le Sauber, le Force India, Hulkenberg e
curiosamente anche Kubica, che ottiene un 11esimo tempo. Non vorrei ricordare
male, ma a me pare di avere sentito poco prima che visti i tempi che faceva
Kubica poteva tranquillamente rientrare in top ten. Ma non avendone la certezza
matematica non lo do per certo. Subito Mazzoni inizia con la storia dell'evento
inconsueto, in cui Kubica è stato battuto da Petrov, che per la prima volta
riesce a passare in Q3 in concomitanza con il fatto che il compagno di squadra
non c'è riuscito (può darsi che Mazzoni abbia già preimpostati in mente i
commenti da fare ma che a seconda dei fatti finisca per abbinarci il soggetto
più adatto: in Brasile il commento era sul fatto che Schumacher era passato in
Q3 e Rosberg no).
Giungono
dunque in Q3 le Redbull, le Ferrari, le Mclaren, le Mercedes, Barrichello e
Petrov. Nulla di eccezionalmente inconsueto, in ogni caso il finale sembra
essere esplosivo.
Lasciando
da parte le prime due sessioni di qualifica, in cui ai top team interessa di
più passare il turno che la singola posizione, si tratta del primo vero e
proprio confronto tra i due contendenti (quelli che sembrano gli unici due
contendenti). Si tratta di Alonso e Webber, il dubbio dei telecronisti è su chi
effettivamente riuscirà a conquistare la pole. Considerando che i telecronisti
si sono posti tale dubbio, la risposta alla domanda diviene in automatico
estremamente semplice: nessuno dei due. Infatti da un lato Alonso riesce a
conquistare la seconda fila, con la terza posizione (e quindi partirà dal lato
pulito della pista, cosa di buon auspicio, ma tanto non fa nulla perché gli
basta mantenere la posizione ed è fatta - gufata del secolo), mentre Webber è
addirittura quinto (e senza speranze perché Alonso ha già il mondiale in tasca
- e se c'è una cosa che abbiamo imparato da questo finale di stagione è che,
contrariamente alle opinioni di molti, anche Alonso è decisamente soggetto all'
"effetto gufata").
A
chi va la pole position, dunque? A Vettel, naturalmente (commento tipo del
telespettatore medio: "la Redbull sbagliata è in testa e con il mancato
ordine di scuderia a favore di Webber della volta scorsa la RB si è giocata il
titolo"). Accanto a lui Hamilton, il quarto pretendente al titolo,
pretendente più che altro soltanto a livello di punteggio, ma per il resto con
speranze di vittoria quasi nulle. In seconda fila Alonso, appunto, affiancato
da Button. Dopodiché arriva finalmente Webber affiancato da Massa. In quarta
fila si piazza Barrichello seguito da Schumacher (un evento che fino a qualche
anno fa avremmo reputato ampiamente improbabile), mentre chiude la top ten
Rosberg seguito da Petrov.
Nel
corso di quest'ora di eventi epocali, per chi fosse più interessato alle
chiacchiere che ai fatti, si vengono a scoprire dettagli di primo livello.
In
primo luogo la Renault potrebbe essere rilevata dalla Lotus per la prossima
stagione, mentre la Lotus Made in Malesia dovrebbe a questo modo cambiare nome.
La cosa è stata smentita dai diretti interessati. Quindi, dato che in Formula 1
smentita significa conferma, la cosa è molto probabile.
Altro
dettaglio, Webber non ha partecipato alla festa della Redbull, prima del
weekend di Abu Dhabi, anzi, non è nemmeno stato invitato. Tralasciando il fatto
di Webber, mi sovvengono alcuni dubbi: 1) che cosa stava festeggiando la
Redbull?, 2) ammesso che festeggiasse la fine della stagione, perché non
aspettare la fine del campionato?, 3) MA IN REDBULL OGNI OCCASIONE È BUONA PER
FARE DELLE FESTE?!?!
Domenica
14 novembre, il momento della verità. Prima del via i telecronisti elencano
statistiche a ripetizione (la cosa, del resto, non dovrebbe sorprenderci più di
tanto). "Se questo vincerà il titolo sarà un record per questo motivo, se
quest'altro vincerà il titolo sarà un record per quest'altro motivo. Se questo
vincerà il titolo nonostante le nostre gufate, sarà un record ancora più
storico..." Insomma, dal momento in cui tutto passa per la voce dei
telecronisti al momento della gara si assiste a una quantità inusuale di
gufate, ma finalmente ecco che arriva il momento del via. Il momento in cui può
avere inizio l'evento epocale dell'anno. Sentimenti contrastanti per tutti i
fan, che assistono immobili davanti alla TV... Hanno il fiato sospeso mentre
scatta la gara. Ad Alonso basta conservare la terza posizione per vincere il
titolo. Primo intoppo: Button sfila Alonso relegandolo in quarta posizione.
Evento traumatico? No, certo che no. Una quarta posizione è più che
sufficiente, questo può notarlo chiunque (sfortunatamente per Alonso possono
notarlo anche i tanti aspiranti figli del gufo di Interlagos che popolano il
nostro pianeta). Webber rimane lì immobile (cioè, non è che se ne rimane fermo,
ma che non recupera terreno), in quinta posizione. Fuori dai giochi? Si direbbe
che sì, è abbastanza fuori dai giochi, constatazione evidente per tutti (con
sfortuna di Webber, evidente anche per i già citati aspiranti figli del gufo di
Interlagos).
Primo
intoppo agevolmente superato, in casa Ferrari. Non si tratta di un intoppo. Un
terzo o quarto posto è irrilevante, nel senso che non c'è differenza tra una
cosa e l'altra. Tutto è andato moderatamente bene lì davanti...
E
se lì davanti è andato tutto bene, lo stesso non si può dire di quanto accade
un po' più indietro. Più o meno mentre davanti avviene il primo intoppo che si
rivelerà non essere un intoppo, dietro accade un evento che non sembra essere
un intoppo ma che darà il suo contributo. Schumacher va in testacoda e Liuzzi
gli va praticamente sopra. Safety car, chiaramente safety car. Intoppo? Ma che
intoppo?!
Quelli
che stanno nelle posizioni di testa non ci pensano neanche a rientrare ai box.
Quelli che sono un po' più indietro lo fanno, ma sembra irrilevante. Cinque
giri passano così, senza che nulla lasci presagire il seguito. Ciò che accadrà
nei cinquanta giri successivi... Ad un certo punto, dopo qualche giro, Webber
rischia anche di eliminarsi contro le barriere. Non si elimina, ma per la
Ferrari sembra essere un buon presagio. "È fatta, è fatta", dicono
nel mondo tanti gufetti professionisti agitando le bandiere della Ferrari nel
vedere che Web è praticamente inoffensivo. Chiaramente questi gufi non sanno
della loro propensione al gufaggio, se lo sapessero probabilmente preferirebbero
tacere e aspettare a sventolare le bandiere ma niente.
E
dopo una decina di giri, ovvero quasi subito perché intendo una decina di giri
dall'inizio della gara, non dal fatto del contatto sfiorato con le barriere,
Webber viene richiamato ai box per il cambio gomme. In Ferrari fanno la prima
manovra strategica ad alto valore aggiunto. Nel loro progetto richiamando Massa
ai box a sostituire le gomme questo rientrerà in pista davanti a Webber, farà
da tappo tenendoselo dietro, eccetera, eccetera, eccetera... Curiosamente in
Ferrari dimenticano che Massa era già dietro a Webber e che, a meno che non gli
facciano il cambio gomme in un nanosecondo, è pressoché inverosimile che
rientri davanti a Webber, a meno che nel frattempo Webber non sia andato di
nuovo a sfiorare tutte le barriere e i muretti del circuito. Sfortunatamente
per la Ferrari, il pitstop non dura un nanosecondo. E ancor più
sfortunatamente, Webber non è andato a sfiorare né barriere né muri. Il
risultato, a questo punto, pare ovvio: Massa è dietro a Webber (anche dietro a
una Toro Rosso ma quella era quantomeno irrilevante ai fini del titolo
mondiale), e Webber continua la propria scalata verso l'insuccesso, ma in
Ferrari ancora non lo sanno.
La
decisione ideale arriva qualche giro dopo, intorno al sedicesimo, se non
sbaglio... Ma come, se Massa non è uscito magicamente davanti a Webber e non
può frenarlo, bisogna a questo punto che Alonso vada a cambiare gomme, in modo
tale da ritornare davanti a Webber e di impedirgli di superarlo se dovesse
ritardare la sosta. Stavolta l'operazione riesce perfettamente, peccato che
Alonso non ha affatto strada libera. "Ma niente paura" dicono gli
stessi gufi di prima agitando le bandiere della Ferrari, "davanti ha quel
paracarro di Petrov su una carretta, lo supererà in un nanosecondo... e poi
tanto Petrov è irrilevante". Talmente irrilevante che ha già fatto il
pitstop nel momento della safety car e che non si fermerà più. Considerando che
ancora più avanti di lui c'è Rosberg che è stato protagonista di un'analoga
operazione, a meno che Alonso non li superi entrambi ritornando quarto, dopo i
pitstop di quelli che ancora non si sono fermati rimarrà sesto. "Niente
paura" dicono ancora i gufi già citati. "Dov'è il problema? Webber è
settimo." Il problema, decisamente irrilevante, è semplicemente che Vettel
è in testa e che se ci resterà e gli altri non recupereranno posizioni, il
titolo se lo porterà a casa proprio lui. Ma i nostri cari gufetti non hanno
niente da temere: "tanto Alonso supererà Petrov." Basta esserne
convinti. Anzi, no, in certi casi non basta.
Come
vanno le cose a questo punto? Tutto perfettamente direi, in casa Redbull
quantomeno. Quelli davanti rimangono in pista ancor un bel po' prima di
cambiare gomme, l'ultimo è Button (che si fa di conseguenza parecchi giri da
leader), tra i piloti in top-three. Hamilton nel frattempo era uscito dai box
dietro a Kobayashi e a Kubica. Superando Kobayashi ha dimostrato che anche ad
Abu Dhabi si possono compiere sorpassi. E se la cosa può apparire scontata, in
quanto una McLaren è più veloce di una Sauber, non è altrettanto scontato,
quando si tenta di sorpassare Kobayashi, uscirne vivi, o quantomeno uscirne
senza riportare danni. Comunque la conclusione è una soltanto: quelli che hanno
ritardato il pitstop hanno arginato il problema del traffico.
Traffico
o non traffico, Alonso a un certo punto ha tentato il sorpasso su Petrov. Ha
rischiato di finire in una via di fuga, così si è dato una calmata. Passando
tutto il resto della gara lì dietro, senza fare ulteriori tentativi. Per non
rischiare di mandare il titolo all'aria? Forse. Peccato che stava venendo
mandato all'aria lo stesso. Qualcuno ha descritto quella di Alonso come una
gara esemplare. Può darsi. Ma è passato troppo poco tempo da quella volta, due
anni fa, in cui Hamilton si vide sfilare da una Toro Rosso e nei tre o quattro
giri in cui fu sesto quando gli serviva essere quinto per vincere il titolo,
fece il possibile per tentare di recuperare una posizione, rischiando di finire
fuori pista più di una volta... Forse la fortuna per una volta ci ha visto
giusto, dato che la quinta posizione arrivò per miracolo per Hamilton che
l'aveva inseguita, due anni fa, mentre per Alonso che ha fatto un tentativo di
sorpasso in quaranta giri non è arrivata... Ma non aggiungo altri se no tutti
dicono che sono antiferrarista. Peccato che se Alonso anziché essere su una
Ferrari era su una Toro Rosso o una HRT avrei detto la stessa cosa, in questo
caso. E se la gara fatta da Alonso l'avesse fatta Vettel, Webber o qualcun
altro avrei detto lo stesso {a proposito di Webber, per parcondicio c'è da dire
che, tra i pretendenti al titolo, anche lui non ha fatto una gran gara...
anzi...}.
Poi,
anche Kubica va finalmente a cambiare gomme. E rientra in pista proprio davanti
a Petrov. Alonso è settimo. Ora ne ha tre di avversari da superare: Petrov,
Kubica e Rosberg, sesto, quinto e quarto al momento. Peccato che la gara stia
per finire. Dai box gli dicono via radio di "usare tutto il suo
talento". Più che talento ormai ci vuole un miracolo. Ma i miracoli non
crescono sugli alberi, e se anche così fosse Abu Dhabi non ha una folta
vegetazione... Vettel taglia il traguardo da leader, seguono Hamilton, Button,
Rosberg, le due Renault... e poi Alonso.
Vettel
è campione del mondo. Il più giovane campione del mondo di sempre. E la
Redbull, già vincitrice del titolo costruttori, ha portato a casa ciò che
meritava: tutto. Così è finita la stagione 2010, mentre i gufi abbandonavano le
loro bandiere della Ferrari. Una stagione combattuta dall'inizio alla fine,
terminata tra mille colpi di scena.
E
una mia constatazione curiosa: Alonso è finito dietro a Petrov a causa della
safety car entrata per l'incidente di Schumacher e Liuzzi (entrambi a bordo di
vetture motorizzate Mercedes - meno male che il titolo è andato alla Redbull e
non alla McLaren, se no qualcuno avrebbe insinuato che i due avevano tentato di
decapitarsi a vicenda per far vincere il titolo alla McLaren anch'essa
motorizzata Mercedes XD)... se da un lato la Ferrari l'ha preso in quel posto
anche a causa di un suo ex pilota (Schumacher), Alonso l'ha preso in quel posto
anche a causa del suo ex team (Renault). E non so quale delle due constatazioni
sia la più esilarante!
RISULTATO
QUALIFICHE:
1.
Sebastian Vettel (Redbull)
2.
Lewis Hamilton (Mclaren)
3.
Fernando Alonso (Ferrari)
4.
Jenson Button (Mclaren)
5.
Mark Webber (Redbull)
6.
Felipe Massa (Ferrari)
7.
Rubens Barrichello (Williams)
8.
Michael Schumacher (Mercedes)
9.
Nico Rosberg (Mercedes)
10.
Vitaly Petrov (Renault)
11.
Robert Kubica (Renault)
12.
Kamui Kobayashi (Sauber)
13.
Adrian Sutil (Force India)
14.
Nick Heidfeld (Sauber)
15.
Nicolas Hulkenberg (Williams)
16.
Vitantonio Liuzzi (Force India)
17.
Jaime Alguersuari (Toro Rosso)
18.
Sebastien Buemi (Toro Rosso)
19.
Jarno Trulli (Lotus)
20.
Heikki Kovalainen (Lotus)
21.
Timo Glock (Virgin)
22.
Lucas Di Grassi (Virgin)
23.
Bruno Senna (Hispania Racing)
24.
Christian Klien (Hispania Racing)
RISULTATO GARA:
1.
Sebastian Vettel (Redbull)
2.
Lewis Hamilton (Mclaren)
3.
Jenson Button (Mclaren)
4.
Nico Rosberg (Mercedes)
5.
Robert Kubica (Renault)
6.
Vitaly Petrov (Renault)
7.
Fernando Alonso (Ferrari)
8.
Mark Webber (Redbull)
9.
Jaime Alguersuari (Toro Rosso)
10.
Felipe Massa (Ferrari)
11.
Nick Heidfeld (Sauber)
12.
Rubens Barrichello (Williams)
13.
Adrian Sutil (Force India)
14.
Kamui Kobayashi (Sauber)
15.
Sebastien Buemi (Toro Rosso)
16.
Nicolas Hulkenberg (Williams)
17.
Heikki Kovalainen (Lotus) + 1 giro
18.
Lucas Di Grassi (Virgin) +2 giri
19.
Bruno Senna (Hispania Racing) +2 giri
20.
Christian Klien (Hispania Racing) +2 giri
21.
Jarno Trulli (Lotus) +2 giri
RIT.
Timo Glock a 12 giri dal termine, Michael Schumacher e Vitantonio Liuzzi al
via.
CLASSIFICHE 2010
Classifica
piloti:
1)
Vettel 256
2)
Alonso 252
3)
Webber 242
4)
Hamilton 240
5)
Button 214
6)
Massa 144
7)
Rosberg 142
8)
Kubica 136
9)
Schumacher 72
10)
Barrichello 47
11)
Sutil 47
12)
Kobayashi 32
13)
Hulkenberg 22
14)
Liuzzi 21
15)
Petrov 27
16)
Buemi 8
17)
De La Rosa 6
18)
Heidfeld 6
19)
Alguersuari 5
Team: 1) Redbull 498,
2) Mclaren 424, 3) Ferrari 196, 4) Mercedes 214, 5) Renault 163, 6) Williams
69, 7) Force India 68, 8) Sauber 44, 9) Toro Rosso 13
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Milly Sunshine