Commento al Gran Premio di Corea: 24 Ottobre 2010
Il
gran premio di Corea, collocato a Yeongam, è stata una novità di questa
stagione. Fino a qualcosa come un paio di settimane fa non aveva ancora
ricevuto l’autorizzazione della FIA (che poi è arrivata dopo avere verificato
che tutto fosse a posto – e per quel tutto l’interpretazione è libera, poteva
semplicemente essere a posto un esercito di tir completamente stipati di varie
quantità di euro, dollari, yen, sterline e quant’altro), ma poi chiaramente
tutto si è sistemato per il meglio, e abbiamo potuto ammirare un weekend carico
di novità.
La
prima vera e propria novità è arrivata nelle qualifiche. Eh sì, una novità di
un certo rilievo: per la prima volta nella stagione il grandissimo Yammi ha
ottenuto un tempo migliore rispetto al compagno di squadra. E se non è una
notizia di una certa qualità questa… Ma lasciamo perdere le HRT che come al
solito erano in prima fila, se considerassimo le posizioni al contrario, le
Virgin e le Lotus di poco più avanti e Liuzzi che anch’esso precipitava
nell’oblio subito dopo la Q1. Che ne sarebbe stato degli altri? La cosa non è
stata di difficile definizione, di lì a poco le Toro Rosso, la Force India
superstite, le Sauber, Petrov e Hulkenberg non riuscivano ad avere accesso alla
top ten ed erano altri i protagonisti della giornata.
Vettel
e Webber si sono appropriati come da rituale della prima fila, tra le gufate
degli opinionisti di mezzo mondo (mia madre ha ascoltato la radio tutto sabato,
e a ogni notiziario la Redbull veniva criticata). A seguire Ferniiiii dopodiché
Hamilton, Rosberg, Massa, Button, Kubica, Schumacher e Barrichello. Tra questi
ultimi due ci sono state delle polemiche per via di presunti rallentamenti,
contro cui la Williams ha fatto proteste varie che a quanto pare sono state
poco considerate. Così Rubinho è stato costretto ad accontentarsi della
posizione dietro a quella dell’ex compagno di squadra, nonostante i due non
siano più compagni di squadra da un po’ di tempo.
^^
Sorpresa, a Yeongam diluvia, alle 15,00 ora coreana (8,00 ora italiana) di
domenica pomeriggio.
È
stato stabilito che la gara sarebbe partita alle 15,10, dietro la safety car. E
così è stato. Ci sono stati tre giri dietro la safety car in cui la cosa più
emozionante è stata vedere Senna che rientrava ai box per effettuare un cambio
gomme. Insomma, è una certa emozione sapere che l’unico pilota che era partito
senza le heavy rain appartenesse proprio alla HRT, la scuderia più organizzata
di tutti i tempi.
Neanche
il tempo di fare un paio di congetture su ciò che potrebbe fare la HRT per
migliorare le proprie performance (chiudere l’attività, per esempio) che il
profetico Mazzoni esclama “questa situazione è da bandiera rossa” e la bandiera
rossa viene esposta puntualmente. A dire la verità era già stata esposta, anche
se non ancora inquadrata, perché per un attimo nel quadratino dove sono
segnalati i giri effettuati sul totale (il quadratino che si riesce a leggere
soltanto con la lente di ingrandimento) era apparso un riquadro rosso, che si è
spento per qualche secondo e poi è riapparso, mentre veniva inquadrata anche la
bandiera rossa. Che ora era? Mhm… dunque, saranno state tipo le 8,20.
Sono
seguiti tre quarti d’ora buoni di gara interrotta, dove i telecronisti si sono
lasciati andare a parecchie considerazioni. Capelli ha iniziato con le sue
reminescenze di quando correva in Formula 1, e nel frattempo abbiamo appreso
che il fisioterapista di Alonso (uno dei due) è anche suo cognato (abbiamo
appreso? Veramente l’hanno già detto quelle quaranta volte, che il
fisioterapista di Alonso è sposato con la sorella di Raquel), dopodiché per
fortuna le cose andavano per le lunghe e nel frattempo i piloti sono scesi
dalle vetture e alcuni sono andati ai microfoni Rai. Nel frattempo si è vista
anche un’inquadratura di Michael Schumacher che parlava con il fratello e con
un altro tizio della Mercedes. Ma da quando Ralf si è messo a seguirlo in giro
per il mondo a ogni gran premio? Mi pare che c’era anche in Giappone…
Nel
frattempo vari camion stavano cercando di raccogliere un po’ dell’acqua che
stava allagando la pista.
Alle
9,05 vi è stata la seconda partenza, con le posizioni ovviamente uguali a
prima. La situazione meteorologica era di gran lunga migliore, ovvero stavolta
è stato possibile fare 14 giri dietro la safety car (non che i giri dietro la
safety car fossero particolarmente interessanti – se non per seguire i vari
pitstop di Di Grassi) finché al 18esimo giro la direzione gara ha optato per un
po’ di azione.
Subito
dopo che la safety car è uscita, le Mercedes si sono subito scatenate. Pare che
la ragione di tutto ciò fosse che già da ieri avevano un assetto adatto alla
pioggia. Ciò mi ha fatta sospirare di sollievo: nonostante le ruote perse in
volo, di tanto in tanto anche in casa Mercedes hanno iniziato ad azzeccarne
qualcuna!
Schumacher
ha subito sorpassato Kubica, mentre davanti anche Rosberg si scatenava
mettendosi dietro Hamilton. Poche varianti in top ten, oltre a queste, se non
che Barrichello aveva perso alcune posizioni e Hulkenberg occupava la decima
posizione. Button nel frattempo tentava di strappare la posizione a Massa, ma
senza risultato.
Un
giro dopo il colpo di scena. Il primo colpo di scena, che ha abbattuto il
principale concorrente al titolo. Webber, il leader del mondiale, a cui bastava
conservare la posizione per rimanere leader, ha commesso un errore, finendo
fuori pista e poi in testacoda. È finito a muro e la vettura ha intasato la
pista. Alonso è passato abbastanza agevolmente. Rosberg no, ha raggiunto Webber
tra i ritirati.
La
situazione di per sé non era delle migliori per la Redbull, ma fortunatamente
Vettel era in testa alla gara e sembrava resistere senza problemi (sembrava,
sembrava… è appunto questo il problema, ma di questo ne parleremo tra un po’).
Safety
car per diversi giri, al termine dei quali Di Grassi, dopo un incidente, si è
ritirato. Stavolta ci siamo risparmiati la safety car. Nel frattempo si è avuta
l’inquadratura di una Mclaren che rimaneva vittima di un sorpasso: Schumacher
su Button. Per il campione del mondo in carica significava perdere la quinta
posizione, e si portava sempre più lontano dal titolo. Ma ancora
l’allontanamento definitivo doveva avvenire.
Intanto
Trulli si è ritirato per un problema tecnico, problema tecnico che gli aveva
provocato già qualche intoppo in precedenza (per l’esattezza una collisione con
la HRT di Senna).
Sono
iniziati i cambi gomme dopo una trentina di giri disputati. È rientrato Button,
che aveva difficoltà con le gomme che aveva nella prima parte di gara. Secondo
i telecronisti era il momento azzeccato per rientrare. Secondo me i
telecronisti si sbagliavano. Dunque Button è uscito dai box ben lontano dalla
zona punti.
Intanto,
mentre poco prima un profetico Mazzoni aveva fatto osservare come Glock fosse
in una buona posizione davvero storica per la Virgin, mentre Buemi stava tentando
un sorpasso su Glock i due sono finiti fuori: di nuovo la safety car. Subito
Hamilton, Massa e Schumacher ai box. Pazzesco, tutto ciò.
Pazzesco
che su due piloti Ferrari ne avessero chiamato ai box soltanto uno. Era da fare
una standing ovation quando Alonso è rientrato ai box un giro dopo rispetto al
compagno di squadra, in contemporanea a Vettel. Com’è andata a finire la cosa?
Beh, anche qui c’è stato un lieve intoppo, o forse non tanto lieve dato che a
causa di un problema a una gomma Alonso ha perso terreno ed è uscito alle
spalle di Hamilton, che così si era appropriato della seconda posizione.
Ma
niente paura: bastano giusto un paio di giri, la safety car abbandona la pista,
Hamilton va lungo e Alonso si riprende il secondo posto…
Facciamo
il punto. Vettel a quel punto era in testa, seguito da Alonso, Hamilton, Massa,
Schumacher, Barrichello (questi ultimi sono stati definiti da Mazzoni “due
vecchi nemici”, chissà se quel vecchi si riferiva ai tempi passati oppure
all’età dei due soggetti citati… ^^), Petrov, Hulkenberg, Kubica e Liuzzi che
così nel frattempo era giunto in top ten. Per quanto riguarda l’altra Force
India, quella di Sutil, c’è da dire che il pianista non aveva fatto una delle
sue gare migliori e che era andato incontro a vari intoppi (di lì a poco
sarebbe anche entrato in collisione con Kobayashi senza particolari danni per
il giapponese, e poi si sarebbe ritirato in seguito).
Qualche
giro dopo è Petrov a finire a muro. Stavolta miracolosamente la safety car non
è necessaria e la gara prosegue normalmente. Con Kobayashi che si appropria
della decima posizione, mentre per Vettel, che fino a poco prima aveva girato
più velocemente di Alonso, di lì a poco le cose iniziano a non brillare più
tantissimo, in quanto Alonso lentamente si sta avvicinando. Anche Hamilton si
avvicina nel frattempo ad Alonso. In una conversazione di Vettel via radio si è
intuito che il pilota della Redbull aveva problemi di freni e che, contando
sulla poca visibilità in una curva, la RB sperava in un finale anticipato della
gara (ormai era già stato percorso il 75% e quindi il punteggio sarebbe stato
pieno).
Al
46° giro, quando mancavano all’incirca 10 giri alla fine, dopo che Mazzoni
aveva a lungo osservato quanto a Vettel servisse quella vittoria, il motore della
sua Redbull ha messo le ali… Con una tristissima fumata, i sogni di Vettel per
la conquista del titolo si sono ridotti notevolmente. Forse si sono azzerati,
dato che in casa Redbull probabilmente per recuperare saranno costretti a
puntare sul pilota che ha più punti.
Con
il ritiro di Vettel, è Heidfeld che è entrato in top ten. Le due Williams
intanto sembrano in difficoltà, tanto che Barrichello ha perso due posizioni e
forse Hulkenberg più di una. E al momento della bandiera a scacchi, dopo 55
giri di gara, le posizioni erano: 1) Alonso, 2) Hamilton, 3) Massa, 4)
Schumacher, 5) Kubica, 6) Liuzzi, 7) Barrichello, 8) Kobayashi, 9) Heidfeld,
10) Hulkenberg.
I
giornalisti Rai al momento stesso in cui la bandiera a scacchi sventolava, sono
corsi ad assediare Domenicali con le loro domande, tanto che lo stesso
Domenicali ha risposto che prima di rispondere alle loro domande preferiva
aspettare che anche Massa tagliasse il traguardo. Evidentemente secondo i
giornalisti Rai quei 15 punti aggiuntivi che andavano ad aggiungersi in
classifica costruttori erano superflui… ^^
E
così, verso le undici del mattino, stiamo stati deliziati da Alonso che si
calava nei panni di un papero durante il giro d’onore. E così si chiudevano le
emozioni della gara. Ah, no, mi sono dimenticata di un altro evento memorabile:
salendo i gradini per andare sul podio, Massa e Hamilton stavano parlando tra
di loro quando, colpo di scena, Massa inciampa sui gradini e rischia di cadere
(ma non è che era passato Ross Brawn con una buccia di banana?).
Al
momento in cui giunge sul podio Alonso si mostra in uno dei suoi salti
funambolici che sono la sua specialità (cioè, sono diventati la specialità di
tutti i piloti, quindi a ogni gara c’è un pilota che sale sul podio saltando,
proprio come accadeva nel 2004 solo che all’epoca era sempre Schumacher mentre
stavolta è un pilota diverso ogni gara – ma mai Schumacher). Durante gli inni
nazionali la mia attenzione va al fatto che Alonso non si è rasato la barba, e
noto anche che Massa a neanche trent’anni sta già iniziando a perdere i
capelli… Ma questo è irrilevante. Tutto finisce poco dopo con la consegna dei
trofei e lo spumante spruzzato (il Ferrari Baby mi pare che bevesse parecchio
oggi in confronto agli altri due)…
Dopo
c’è “Pole position”. No, grazie. Ne ho abbastanza di leggere i giornali domani,
senza stare a sentire “Pole Position”.
QUALIFICHE:
1.
Sebastian Vettel Red Bull 01:35.585 19
2.
Mark Webber Red Bull 01:35.659 21
3.
Fernando Alonso Ferrari 01:35.766 23
4.
Lewis Hamilton McLaren 01:36.062 20
5.
Nico Rosberg Mercedes Grand Prix 01:36.535 18
6.
Felipe Massa Ferrari 01:36.571 18
7.
Jenson Button McLaren 01:36.731 21
8.
Robert Kubica Renault 01:36.824 21
9.
Michael Schumacher Mercedes Grand Prix 01:36.950 22
10.
Rubens Barrichello Williams 01:36.998 25
11.
Nico Hulkenberg Williams 01:37.620 18
12.
Kamui Kobayashi Sauber 01:37.643 15
13.
Nick Heidfeld Sauber 01:37.715 16
14.
Adrian Sutil Force India F1 01:37.783 18
15.
Vitaly Petrov Renault 01:37.799 18
16.
Jaime Alguersuari Scuderia Toro Rosso 01:37.853 18
17.
Sebastien Buemi Scuderia Toro Rosso 01:38.594 16
18.
Vitantonio Liuzzi Force India F1 01:38.955 10
19.
Jarno Trulli Lotus F1 01:40.521 10
20.
Timo Glock Virgin Racing 01:40.748 8
21.
Heikki Kovalainen Lotus F1 01:41.768 9
22.
Lucas Di Grassi Virgin Racing 01:42.325 10
23.
Sakon Yamamoto HRT F1 Team 01:42.444 10
24.
Bruno Senna HRT F1 Team 01:43.283 7
GARA:
1.
Fernando Alonso Ferrari 2:48:20.810
2.
Lewis Hamilton McLaren +14.999
3.
Felipe Massa Ferrari +30.868
4.
Michael Schumacher Mercedes Grand Prix +39.608
5.
Robert Kubica Renault +47.734
6.
Vitantonio Liuzzi Force India F1 +53.571
7.
Rubens Barrichello Williams +1:09.257
8.
Kamui Kobayashi Sauber +1:17.889
9.
Nick Heidfeld Sauber +1:20.107
10.
Nico Hulkenberg Williams +1:20.851
11.
Jaime Alguersuari Scuderia Toro Rosso +1:24.144
12.
Jenson Button McLaren +1:29.939
13.
Heikki Kovalainen Lotus F1 +1 Giro
14.
Bruno Senna HRT F1 Team +2 Giri
15.
Sakon Yamamoto HRT F1 Team +2 Giri
Ritirati
16.
Adrian Sutil Force India F1 +9 Giri
17.
Sebastian Vettel Red Bull +10 Giri
18.
Vitaly Petrov Renault +16 Giri
19.
Timo Glock Virgin Racing +24 Giri
20.
Sebastien Buemi Scuderia Toro Rosso +25 Giri
21.
Lucas Di Grassi Virgin Racing +30 Giri
22.
Jarno Trulli Lotus F1 +30 Giri
23.
Mark Webber Red Bull +37 Giri
24.
Nico Rosberg Mercedes Grand Prix +37 Giri
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