domenica 15 aprile 2012

#3 Commento al Gran Premio della Cina 2012 ♦ parte prima (venerdì 13 + giovedì 14 aprile)

Stavolta, per la prima volta in questa stagione, non ho scritto alcunché sul gran premio fino alla bandiera a scacchi. L’ho fatto per scaramanzia: un tempo, in numerose occasioni, mi è capitato che ogni volta in cui iniziavo il commento dopo le qualifiche o addirittura prima, un certo pilota immancabilmente finiva fuori dalla zona punti; se provavo ad aspettare e mi astenevo dallo scrivere, spesso invece finiva sul podio. Ho pensato: “ci posso riprovare, sicuramente non finisce sul podio, ma almeno un punto lo porta a casa...” Seeeee, come no! Ho avuto la prova che le superstizioni vanno eliminate da cima a fondo (stavo per scrivere da Cina a fondo O.O e questo è abbastanza preoccupante) in quanto, in qualunque momento inizio il mio commento, la situazione sembra non cambiare. Preferisco non menzionare il pilota in questione, ma immagino che si possa intuire. O forse no... Diciamo che più mi conoscete e più è probabile che lo possiate intuire. E con questo mi fermo, punto e basta, fine.
No, no, non c’è bisogno che celebrate ballando la samba con le piume rosa in stile ballerina del carnevale di Rio de Janeiro in testa. Finisco con i vaneggiamenti, non con il commento che deve ancora iniziare, dal momento che non ha ancora dato il benché minimo peso ai fatti di questi weekend in cui è avvenuto qualcosa di miracoloso: per la prima volta da innumerevoli anni, nel menzionare la vittoria di Barrichello nel 2004 a Shanghai, Mazzoni non ha citato due fatti che generalmente metteva ad arricchire la sua telecronaca:
1) in quella gara Schumacher arrivò 12esimo (o 13esimo) dopo non avere concluso nulla;
2) ma soprattutto, sul podio c’era Montezemolo e Barrichello lo inondò di champagne – questo dettaglio non mancava mai.

Le prove libere del venerdì: l’inizio di tutto. La sensazione di essere sul punto di vedere qualcosa di già visto, che non si sarebbe ripetuto in qualifica e in gara era lampante. Nessuno di noi pensava di sbagliarsi, nell’affermare, dopo le libere 1, che:
1) Hamilton che aveva ottenuto il miglior tempo era un potenziale candidato alla vittoria, mentre Rosberg e Schumacher che erano secondo e terzo avrebbero sicuramente dovuto affrontare il degrado delle gomme e quant’altro (senza dimenticare le gufate di Mazzoni);
2) Perez e Kobayashi quarto e quinto era qualcosa di irrealistico;
3) Alonso e Massa 11esimo e 12esimo... insomma, era chiaro che la Ferrari poteva puntare alle zone alte della top-ten...
Ben presto diverse affermazioni sarebbero state smentite, ma ancora non lo sapevamo.
Segnalo tre comparse nella prima sessione di libere:
1) Valteri Bottas in Williams al posto di Bruno Senna;
2) Giedo Van Der Garde in Caterham al posto di Vitaly Petrov;
3) Jules Bianchi in Force India al posto di Paul Di Resta.
Questo mi pare un segno lampante che Bianchi è test driver della Force India e i suoi legami con la Ferrari sono presumibilmente minori di quanto qualcuno in Rai sostiene.
Aggiungo altre cose relative alla prima sessione di libere: le Lotus non avevano combinato granché, dato che per qualche ragione Raikkonen era ultimo distaccato di tre secondi da Karthikeyan (presumo per un qualche problema) e Grosjean era 17esimo alle spalle della Caterham di Kovalainen.
A proposito di Karthyyyy, è doveroso segnalare che era 23esimo staccato di dieci secondi da Hamilton e di tre secondi dal compagno di squadra, che in 21esima posizione si era messo dietro Pic, azione che comunque qualsiasi pilota è generalmente in grado di svolgere, eccetto appunto quelli della Accaerretì.

Nella seconda sessione di libere Schumacher ha conquistato il miglior tempo, mettendosi dietro Hamilton e le Redbull di Vettel e Webber. Seguivano poi Rosberg e Button nelle due posizioni successive. Karthyyyyy è stato finalmente ultimo, realizzando la filosofia indiana della ricerca dell’ultima posizione, mentre Pic ha potuto completare l’opera con la realizzazione della filosofia zackefronese (da Zac Efron, di cui Pic è un evidente sosia) della ricerca della penultima posizione. Questo significa che nonno Pedro ha finalmente battuto per la seconda volta in due sessioni di libere il francese della Virgin... Oh, dopo quello che ho scritto merito di essere fulminata dal Gufo di Interlagos: si chiama Marussia, non Virgin; si chiama Marussia, non Virgin; si chiama Marussia, non Virgin, come ho potuto chiamarla Virgin? O.o Cercherò di trattenermi, e per farlo lancerò una maledizione a me stessa: finché continuerò a pensare che la Virgin si chiami Marussia... ma che caspita ho scritto? No, non posso nemmeno lanciare maledizioni contro me stessa, se mi sono confusa perfino in questa frase.
In ogni caso ho iniziato a sospettare che la situazione si prospettasse interessante e, adesso, lo posso dire tranquillamente: sì, la situazione per il futuro pare interessante! *_______* Non vi posso dire a che cosa mi sto riferendo, se qualcuno sapesse che mi sto emozionando per le prestazioni che la scuderia per cui corre il traditore dell’umanità che ha accoltellato tutti quanti alle spalle, verrei accusata di complotto contro Ferniiii. E in effetti, dato che ho le prove di essere riuscita a gufare Ferniiii in un’occasione nella mia vita (nel commento al gran premio di Turchia 2010, quando commentai una collisione tra Ferniiii e Petriiii con un dialogo immaginario, preannunciò quanto sarebbe accaduto cinque mesi dopo... e cinque mesi dopo mi ero totalmente dimenticata di quel commento, cosa che mi ha fatto strabuzzare gli occhi quando l’ho riletto – Il dialogo immaginario, riferito al GP di Turchia, era il seguente. Alonso: «Sono il campione del mondooooooooooooooooo!» Petrov: «Dovrai passare sul mio cadavere per sorpassarmi. Ti terrò dietro fino a farti pentire di essere nato!» Lo so, alla luce di quanto accaduto ad Abu Dhabi è sconcertante ai massimi livelli), rischio di essere condannata al rogo per complotto contro l’unico signore e padrone dell’universo. Ma niente paura, le fiamme verranno spente da Kovalainen, come ha spento le fiamme della sua vettura quella volta che era in una posizione in cui avrebbe ottenuto il miglior risultato della Caterham, Mazzoni se ne accorse e menzionò il fatto, provocando la rottura del motore nel giro di pochi istanti. Col motore rotto Kovaaaa pensò bene di proseguire finché la vettura non prese fuoco. A quel punto, molto sorprendentemente, ebbe un lampo di genio e comprese che forse era il caso di fermarsi.

Dubbio epocale: perché sto parlando di tutto ciò? E soprattutto: di che cosa sto parlando? O.o Mistero... Mi stupisco di me stessa per la mia abilità nello svolgere un racconto lineare e comprensibile dei fatti. Mi pare, per il momento, di essere arrivata alle prove libere in cui DLR ha sorpreso mettendosi dietro nientemeno che Pic, cosa che preannuncia a mio vedere un avvicinamento tra Marussia e HRT, che arriverà nel corso della stagione. A quel punto, alla situazione Caterham-Caterham Marussia-Marussia HRT-HRT nelle ultime tre file, talvolta si potrà puntare a Caterham-Caterham Marussia-HRT Marussia-HRT con naturalmente l’ultimo posto occupato da Karthikeyan (nel caso non del tutto scontato in cui riesca a conservare il volante).
Ma ora, mentre ascolto una canzone giapponese di cui non so il titolo dal momento che lo visualizzo soltanto a ideogrammi e non ho la benché minima idea di come si pronunci, è giunto il tanto agognato momento delle qualifiche. O meglio, il momento è giunto alle otto di sabato mattina, ma adesso è giunto il momento di parlarne. EPIC WIN! *-* Non vi aspettavate che arrivassi così presto a questo momento, vero? Vi aspettavate che continuassi a parlare per un paio di pagine delle brillanti prestazioni di Alex Yoong nel lontano e piuttosto vicino 2001, immagino... Cioè, che iniziassi a parlarne, dato che non l’avevo ancora nominato. Arrivata a questo punto mi rendo conto di una cosa che mi sorprendo: sono già passati ben 10 anni da quando Yoong è scomparso per poi apparire dopo poco tempo dai circuiti di Formula 1 e soprattutto dalle vie di fuga presenti in essi. Agghiacciante. Ed è agghiacciante pensare che all’epoca avevo circa 13 anni e non me ne fregava un bel nulla di Yoong.
EPIC FAIL, io dovevo parlare delle qualifiche, non di Yoong. Alle otto di sabato mi sono portata davanti alla TV, perdendomi il cordiale saluto di Gianfranco Mazzoni (a quell’ora non sono stata ad alzarmi dieci minuti prima per quel momento apposito – se ci fosse stato qualche scenario suggestivo che avesse portato a un commento epico, specie se relativo a ruote panoramiche con ventotto cabine che percorrono un giro in una quarantina di minuti avrei potuto prendere in considerazione l’idea). Le qualifiche erano sul punto di iniziare e sono iniziate, almeno dietro, nel più canonico dei modi: con le Caterham che erano veloci abbastanza per stare davanti a Marussia e HRT, ma non abbastanza per avvicinarsi anche lontanamente agli avversari che le precedevano (quest’anno credo che Kovalainen avrà notevoli difficoltà ad accedere alla Q2, impresa eroica che gli è riuscita addirittura più di una volta nella scorsa stagione), con le Marussia che erano più lente delle Caterham e più veloci delle HRT, con Pic che era più lento di Glock, con le HRT che erano più lente di tutti e in particolare con Karthyyyy che era più lento di De La Rosa. E qui mi sono detta: sarebbe sublime vedere Chandyyyy e Karthyyyy compagni di squadra alla HRT (anche se il meglio del meglio sarebbe vederli alla Force India – ma credo che Di Resta e Hulkenberg si meritino quel sedile più di loro... a proposito di Di Resta, qualora vi fosse sfuggito nonostante le millemila volte in cui è stato ripetuto il suo manager è il padre di Hamilton)... insomma, sarebbe spassoso vedere il duo indiano nello stesso team. Una cosa da epic fail senza ombra di dubbio, anche se l’epic fail più eclatante sarebbe stato vedere come compagni di squadra Inoue e Ide. Magari unendo le loro capacità sarebbero stati in grado di far cappottare la safety car! O_________O Ma purtroppo nulla di tutto ciò è più possibile, dal momento che Inoue ha quasi cinquant’anni e la superlicenza di Ide è finita nel fuoco molto tempo fa, e purtroppo per noi non vedremo mai più questi due talenti gareggiare in F1.
Okay, dopo avere parlato di Yoong, Chandyyyy, Inoue e Ide, per par-condicio è opportuno specificare che non ho nulla contro i piloti asiatici, anzi, trovo che molti di loro siano stati parecchio estrosi... ma non solo loro, anche qualche sudamericano (AKA Nelsinho Piquet) è stato altrettanto esaltante nelle sue performance, solo per citarne uno.
Dubbio lecito che passa nella mente di tutti i lettori: che caspita c’entrano Yoong, Chandyyyy, Inoue, Ide e Piquet Jr.? Risposta dell’autrice: un bel nulla, ma ho ritenuto opportuno menzionarli per rendere più eclatante la narrazione della Q1, dato che sarebbe stato limitativo dire che gli ultimi sei erano nell’ordine Kovalainen, Petrov, Glock, Pic, De La Rosa e Karthikeyan. Dato che ciò avviene nel 99% delle sessioni di qualifica, non sarebbe stato abbastanza.
A precipitare già in Q1 è stato anche Vergne, che si è appropriato della 18esima posizione senza più essere in grado di schiodarsi da lì. Su Vergne va comunque menzionato un fatto degno di nota: successivamente è stato intervistato e ha dimostrato di essere un individuo più unico che raro... È l’unico francese che, in un’intervista in italiano, parla in italiano per tutto il tempo, senza intercalare il discorso di parole francesi con una frequenza di una ogni tre. Sconvolgente! O.O Certe cose non capitano tutti i giorni!

Seconda sessione di qualifiche, altrimenti detta Q2. Questi quindici minuti in teoria non avrebbero dovuto sconvolgere l’essenza della Formula 1, ma l’hanno fatto: hanno fatto sì che Vettel non riuscisse a risalire oltre l’undicesima piazza, che i telecronisti pensassero per i successivi venti minuti che avesse fatto entrambi i tentativi con le gomme dure, che Stella Bruno lo intervistasse in proposito, che Vettel rispondesse che in realtà lui le morbide le aveva messe, e che Stella gli rivolgesse una domanda in inglese che Vettel non ha compreso facendosela ripetere.
Oltre a tutto ciò sono capitati anche altri fatti inquietanti: nonostante le gufate mazzoniane, le Mercedes non davano ancora cenno di rallentamento, le Sauber e Webber idem. Inoltre le Ferrari hanno dimostrato di poter dominare la stagione come non mai: Massa si è stabilizzato in dodicesima posizione e non ne è più risalito, per poi riferire intervistato da Stella Bruno che la macchina era migliorata rispetto alle prove libere (cioè se non migliorava erano sugli stessi tempi di Pic? O.O), mentre Ferniiii si è salvato abbastanza in extremis ed è stato uno degli ultimi che sono riusciti ad accedere alla Q3. E mentre Vettel e Massa si erano accaparrati la sesta fila, la settima è stata conquistata dalle Williams (Maldonado 13° e Senna 14°) e le Force India quella successiva con Di Resta davanti a Hulk. Il più lento in Q2 è stato Ricciardo.

LA Q3 È ALLE PORTE... Hanno passato il turno le due Mercedes, le due McLaren, le due Lotus, le due Sauber, Webber e Alonso. Hamilton, per avere sostituito il cambio, sarebbe stato retrocesso di cinque posizioni rispetto a quella conquistata con il tempo ottenuto.
Semaforo verde! Se quest’anno il destino di Force India e Toro Rosso in Q2 pare segnato, finisce per essere evidente che gli altri finiranno in Q3. Di conseguenza le gufate, almeno per il momento, sembrano avere un impatto leggermente più lieve. Lo stesso non si può dire generalmente per la Q3: la storia di Rosberg alla ricerca della sua prima pole position è ormai un dato di fatto e di solito ha avuto risultati totalmente devastanti. Stavolta non è andata così: dimostrando una resistenza alla gufata fuori dal comune, Nico ha fatto un tempo stratosferico al suo primo tentativo. Ho strabuzzato gli occhi quando ho scoperto che non ne avrebbe fatto un secondo e avrebbe risparmiato un set di gomme, presumibilmente. Ma anche con le gomme morbide nessuno riusciva a stare al suo passo: Hamilton, che aveva conquistato il secondo tempo, gli era a mezzo secondo.
Nessuno è riuscito a recuperare su Rosberg. Seguivano Hamilton e Schumacher, quelli più vicini a lui, ma appunto che viaggiavano a un notevole distacco. Con retrocessione di Hamilton compresa (da secondo a settimo) la top ten è stata: Rosberg, Schumacher, Kobayashi, Raikkonen, Button, Webber, Hamilton, Perez, Alonso, Grosjean.
Incredibile la posizione di Kobayashi! Per un attimo ho sognato un giapponese sul gradino più alto del podio (sarebbe anche ora – anche se avrei preferito che fosse accaduto quando correva Sato, ma non si può avere tutto dalla vita, è già buona che arrivò terzo a Indy nel 2004), ma sono numerose le cose che ho mi sono ritrovata a immaginare e non se n’è verificata neanche una. Pazienza, non si può avere tutto nella vita, ma... no, niente, lasciamo stare, non si possono dire certe cose, sono troppo oltraggiose! :-P

E con questo si chiude la prima parte del mio commento... ç_____ç
Lo so, è sconvolgente, la narrazione delle qualifiche è già finita. Ma niente paura... ora arriva quella della gara. ;-)
Aggiungo anche che, essendo state le nove di mattina al momento del termine delle qualifiche e avendo dormito poche ore quella notte (ero andata a letto all’una quando era finita la replica di “Money Drop” su Mediaset Extra, ma il fatto che ci sia la Formula 1 al mattino non è esattamente il pensiero migliore per prendere sonno) sono ritornata a letto e ho dormito per due ore e mezza. Stranamente, contrariamente a quando avviene talvolta in queste situazioni, non ho fatto alcun sogno inerente il mondo dei motori.
Inoltre non c’entra niente, ma in questo momento sto ascoltando di nuovo quella canzone giapponese di prima ed è fantastica! *-* La adoro! *_______* Voglio scoprire com’è intitolata con il nostro alfabeto (così almeno saprò come pronunciare il titolo)... ma questo immagino che non v’interessi!

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