domenica 4 novembre 2012

GP Abu Dhabi: Kimi Raikkonen torna alla vittoria


Cronaca / Pre-commento

Ad Abu Dhabi è andata in scena la diciottesima gara della stagione, che ha visto il ritorno della McLaren in pole position: Lewis Hamilton è infatti partito dalla prima posizione, accanto a Mark Webber, con Maldonado e Raikkonen in seconda fila seguiti da Button, Alonso, Rosberg, Massa, Grosjean e Di Resta. Per Vettel si preannunciava una gara complicata: rimasto fermo nell’ultima manche delle qualifiche, è stato retrocesso in fondo allo schieramento per non aver imbarcato sufficiente benzina per la Q3. Il pilota della Redbull è partito quindi dalla pit-lane; insieme a Michael Schumacher e Bruno Senna era uno dei tre piloti che partivano su gomme medie invece che sulle soft, in una gara in cui era previsto un solo pit-stop.
Anche De La Rosa, che avrebbe dovuto scattare dalla 22^ posizione, è partito inoltre dalla pit-lane, a causa di un problema avuto allo scattare del giro di formazione.

Al via Hamilton ha superato Webber, che si è visto sfilare anche da Raikkonen e Maldonado, per poi perdere anche la quarta posizione a vantaggio di Alonso nel corso del primo giro. Più indietro c’erano state due diverse collisioni: una tra Rosberg e Grosjean, che ha costretto i due a una sosta ai box e a tornare in pista nelle retrovie; oltre che un’altra tra Hulkenberg e Senna, che ha mandato il pilota della Williams in testacoda (ma è riuscito a proseguire, seppure perdendo posizioni), mentre il pilota della Force India è stato costretto al ritiro.
Al secondo giro Hamilton ha commesso una piccola sbavatura, cosicché Raikkonen ha potuto avvicinarsi, ma non abbastanza da infastidirlo. Completavano la top-ten Maldonado, Alonso, Webber, Button, Massa, Kobayashi, Perez e Schumacher.
Frattanto Vettel nelle retrovie stava rimontando diverse posizioni e al 7° giro era in 14^ posizione alle spalle di Kovalainen (che ha superato all’8° giro), scegliendo di non rientrare per la sostituzione del musetto, nonostante un lieve danneggiamento all’ala anteriore. Chiudevano al momento Rosberg, Grosjean e Di Resta, con quest’ultimo anch’esso costretto ai box all’inizio della gara, probabilmente coinvolto in una delle collisioni avvenute al via.

Al 9° giro il primo colpo di scena ha stravolto la gara: Rosberg è giunto alle spalle di Karthikeyan, con l’indiano che ha rallentato per lasciar passare agevolmente la vettura più performante del pilota tedesco. Rosberg, però, ha male interpretato il rallentamento di Karthikeyan e ha finito per andare a impattare pesantemente contro la HRT: la sua Mercedes s’è alzata da terra, ha oltrepassato la HRT ed è andata a impattare violentemente contro le barriere. Fortunatamente entrambi i piloti sono usciti illesi da questo incidente spettacolare.
A causa dei detriti sparsi sulla pista è entrata la safety car. Alcuni piloti, come Grosjean e i due piloti della Toro Rosso, ne hanno approfittato per rientrare ai box a sostituire le gomme. Al 13° giro, quando si trovava in 11^ posizione, Vettel è stato costretto a rientrare ai box a causa dei danni riportati dall’aver calpestato un tabellone di polistirolo. Ha montato gomme soft ed è rientrato in pista in ultima posizione.
Al 15° giro la safety car è uscita e la gara è ripartita con Alonso e Webber in lotta per la quarta posizione. Nel frattempo un giro più tardi nelle retrovie la gara era accesa con Grosjean, Vettel e Di Resta che si sono ritrovati a superare la Marussia di Glock. Mentre superavano la vettura più lenta del pilota tedesco, Vettel ha tentato di superare anche Grosjean, quando ha completato la manovra però ha dovuto cedere nuovamente la posizione al francese della Lotus, dal momento che era uscito con tutte le ruote dalle linee che delimitano la pista. Al passaggio successivo, però, Vettel è riuscito a liberarsi definitivamente di Grosjean e ha ripreso la propria rimonta, mentre il suo compagno di squadra Webber, alle spalle di Maldonado e Alonso, non riusciva a sfruttare al meglio la loro notevole vicinanza.

Al 20° giro ecco un altro colpo di scena: l’ennesima sfortuna stagionale per Hamilton, costretto al ritiro per un guasto meccanico mentre si trovava al comando del gran premio, stessa cosa che gli era capitata già a Singapore. Passava quindi in testa alla gara, a sorpresa, Kimi Raikkonen.
Al 21° giro, mentre Vettel era già 11°, Alonso ha conquistato la seconda posizione approfittando di un piccolo errore commesso da Maldonado, che si è ritrovato a dover gestire la posizione anche nei confronti di Webber. Al 23° giro l’australiano ha tentato il sorpasso, tra i due vi è stato un contatto (riconosciuto successivamente come normale incidente di gara) che ha mandato Webber in testacoda facendogli perdere varie posizioni. Il pilota della Redbull è infatti precipitato dalla quarta alla settima posizione, dietro a Button, Massa e Perez. Maldonado invece ha perso successivamente una posizione a vantaggio di Button.

Al 24° giro Perez ha superato Massa, che ormai iniziava a mostrare difficoltà sulle gomme soft già usurate. Vettel nel frattempo è entrato in zona punti superando le Toro Rosso e si è apprestato a sopravanzare anche Michael Schumacher per la nona posizione, sorpasso che ha compiuto due giri più tardi. Nel frattempo, nel corso del 26° giro, Kobayashi è stato il primo dei piloti della top-ten che ancora non si erano fermati a rientrare ai box per montare gomme intermedie.
Nel corso dello stesso passaggio Webber ha tentato il sorpasso su Massa, diventando co-protagonista di un ulteriore contatto (anch’esso ritenuto incidente di gara) nel quale il brasiliano è finito in testacoda perdendo alcune posizioni e rientrando ai box per l’unica sosta della sua gara.
Vettel intanto aveva rimontato ulteriori posizioni e si è ritrovato settimo, proprio all’inseguimento del compagno di squadra che si trovava in sesta posizione.

Per i piloti che non avevano ancora cambiato gomme intanto è giunto il momento della sosta: si è fermato ai box Alonso al 29° giro, al 30° giro sono rientrati Button e Maldonado (che era appena stato superato da Perez), al 31° giro Webber (che era subito dietro a Perez e tallonato da Vettel) e al 32° giro Raikkonen.
Una volta che sono stati completati i pit-stop dai piloti di testa Raikkonen era ancora leader davanti a Vettel, Alonso e Button, ma Vettel, che aveva sostituito le gomme al 13° giro montando le soft, difficilmente sarebbe potuto arrivare al termine della gara.
Dietro ai quattro al momento era in quinta posizione Vergne, che a sua volta si era fermato poco prima di Vettel, mentre la safety car era in pista. Dopo che il francese è rientrato ai box per sostituire gomme al 34° giro, Grosjean, Di Resta e Perez si sono ritrovati rispettivamente in quinta, sesta e settima posizione, davanti a Webber che, grazie al pit-stop, era riuscito a superare Maldonado.

Al 37° giro Vettel si è fermato per la sua seconda sosta, montando gomme intermedie. È tornato in pista in quarta posizione, mentre i primi tre erano al momento Raikkonen, Alonso e Button.
Subito dopo, nel corso del 38° giro, Di Resta ha attaccato e superato Grosjean, mentre Perez si avvicinava ai due. I tre sono stati protagonisti di un incidente innescato dal messicano, che ha costato il ritiro a Grosjean e anche a Webber (protagonista quindi del suo terzo contatto in quindici giri) che sopraggiungeva e che è andato a impattare contro la Lotus del francese. Perez, Di Resta e Ricciardo (rimasto coinvolto a sua volta nell’incidente, probabilmente passando sui detriti) sono rientrati ai box, mentre in pista è entrata la safety car a causa dell’elevata quantità di detriti rimasti sul tracciato.
Perez, riconosciuto responsabile dell’incidente, è stato penalizzato con uno stop and go di 10 secondi che ha scontato alcuni giri più tardi.
Dietro la safety car in top ten c’erano: Raikkonen, Alonso, Button, Vettel, Maldonado, Kobayashi, Schumacher, Massa, Senna e Vergne.
Al 42° giro, proprio mentre Pic si ritirava per problemi tecnici parcheggiando la propria vettura al box della Marussia, Schumacher è rientrato ai box per una foratura, probabilmente causata dal passaggio sui detriti dell’incidente. È ritornato in pista in ultima posizione.

Al 44° giro la gara è ripartita, nessuna posizione di rilievo è cambiata tra i piloti di testa, mentre invece Di Resta, che si trovava in decima posizione, ha superato Vergne per la nona, portandosi alle spalle della Williams di Senna. Nel frattempo nelle retrovie Schumacher ha superato diverse vetture raggiungendo in qualche giro la 12^ posizione alle spalle di Ricciardo. Tra i due vi è stato un acceso duello per l’11^ posizione che ha visto Schumacher superare l’australiano della Toro Rosso al 48° giro, che si è ripreso nuovamente la posizione prima del sorpasso definitivo di Schumacher avvenuto al 49° giro.
Nel frattempo Alonso era riuscito a liberarsi della presenza di Button, in un primo tempo pressante, mentre l’inglese della McLaren doveva guardarsi da Vettel, che era quarto alle sue spalle.

Gli ultimi giri sono stati carichi di suspense: al 51° giro infatti il gap tra Raikkonen e Alonso si è portato a soli due secondi, con lo spagnolo più veloce del finlandese.
Vettel frattanto si è avvicinato a Button e nel corso del 52° passaggio, prendendosi anche un certo rischio è riuscito a superare l’inglese, mentre Alonso si faceva più vicino a Raikkonen.
Al 54° giro il finlandese si è ritrovato ad avere un solo secondo di vantaggio, mentre Alonso non riusciva più ad essere tanto più performante. All’inizio dell’ultimo giro il gap era pressoché invariato e Raikkonen è stato il primo a passare sul traguardo dopo aver completato 55 giri, con Alonso e Vettel a completare il podio.
Hanno chiuso in top ten: 4° Button, 5° Maldonado, 6° Kobayashi, 7° Massa, 8° Senna, 9° Di Resta, 10° Vergne.
Quest’ultimo ha difeso la posizione negli ultimi giri dalla risalita di Michael Schumacher, che ha concluso 11° a pochi decimi dal francese. Per la Mercedes è sfumata quindi la possibilità di entrare in top-ten e, per la quarta gara consecutiva, il team non ha ottenuto punti.
È da rimarcare inoltre la tredicesima posizione di Heikki Kovalainen sulla Caterham, che non basta comunque per sopravanzare in classifica la Marussia, stabilmente in decima posizione dopo che Glock concluse 12° a Singapore.

Kimi Raikkonen è l’ottavo vincitore stagionale e per il team di Enstone si tratta della prima vittoria in quattro anni: il digiuno perdurava dalla vittoria di Alonso nel gran premio del Giappone del 2008, quando il team si chiamava ancora Renault. Per andare a cercare l’ultima vittoria ottenuta in Formula 1 dal marchio Lotus, invece, bisognava tornare indietro addirittura fino al 1987.

Per quanto riguarda la classifica piloti, Vettel aveva 13 punti di vantaggio su Alonso prima di questa gara e, al termine, ne conserva 10. Il mondiale è quindi ancora molto aperto e i prossimi appuntamenti, tra due settimane in Texas per la prima edizione del gran premio che si svolgerà a sul circuito di Austin e a fine mese a Interlagos, saranno senza dubbio bollenti.

Il risultato
1. Kimi Räikkönen   Lotus   1:45:58.667
2. Fernando Alonso   Ferrari   +0.852
3. Sebastian Vettel   Red Bull   +4.163
4. Jenson Button   McLaren   +7.787
5. Pastor Maldonado   Williams   +13.007
6. Kamui Kobayashi   Sauber   +20.076
7. Felipe Massa   Ferrari   +22.896
8. Bruno Senna   Williams   +23.542
9. Paul di Resta   Force India   +24.160
10. Daniel Ricciardo   Toro Rosso   +27.463
11. Michael Schumacher   Mercedes   +28.075
12. Jean-Eric Vergne   Toro Rosso   +34.906
13. Heikki Kovalainen   Caterham   +47.764
14. Timo Glock   Marussia   +56.473
15. Sergio Perez   Sauber   +56.768
16. Vitaly Petrov   Caterham   +1:04.595
17. Pedro de la Rosa   HRT   +1:11.778
RIT. Charles Pic   Marussia   +14 Giri
RIT. Romain Grosjean   Lotus   +18 Giri
RIT. Mark Webber   Red Bull   +18 Giri
RIT. Lewis Hamilton   McLaren   +36 Giri
RIT. Narain Karthikeyan   HRT   +48 Giri
RIT. Nico Rosberg   Mercedes   +48 Giri
RIT. Nico Hülkenberg   Force India   +55 Giri

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