domenica 22 settembre 2013

La domenica di Marina Bay

Il gran premio di Singapore, che si disputa dal 2008 sulle strade di Marina Bay, è il tredicesimo appuntamento del campionato di Formula 1 2013.
La partenza avviene con un’ora d’anticipo rispetto all’orario delle qualifiche, ovvero alle ore 20.00 locali (14.00 italiane)

Condizioni meteo: sereno (temperatura media 29°)
Numero giri: 61
Pole position: Sebastian Vettel

Griglia di partenza: Vettel, Rosberg, Grosjean, Webber, Hamilton, Massa, Alonso, Button, Ricciardo, Gutierrez, Hulkenberg, Vergne, Raikkonen, Perez, Sutil, Bottas, Di Resta, Maldonado, Pic, Van Der Garde, Bianchi, Chilton. NOTE: Sutil parte con gomme medium, tutti gli altri piloti partono sulle supersoft.

Cronaca
Alla partenza è lotta tra Vettel e Rosberg per la prima posizione: è l’unico momento della gara in cui sembra che qualcuno sia in grado di tenere testa a Vettel, che però dimostra subito che, per questa volta non c’è niente da fare; la leadership è sua e inizia fin da subito a far registrare giri veloci, che gli fanno prendere parecchi secondi di vantaggio nei confronti di chi lo segue.
Rosberg è stabilmente secondo, mentre fin dalla partenza Alonso è terzo, avendo approfittato anche di una partenza non ottimale da parte di Grosjean e Webber, 4° e 5° finché l’australiano, nel corso del primo giro, non supera il pilota della Lotus. Dietro è lotta per la 6° posizione tra Massa e Hamilton: quest’ultimo ha fatto una partenza peggiore rispetto al brasiliano ritrovandosi dietro ed è momentaneamente costretto ad accodarsi in quanto gli era passato davanti fuori dalla pista.

La situazione rimane stabile, con Button, Hulkenberg e Perez che chiudono la top-ten, fino al momento in cui iniziano i pit-stop. Raikkonen è il primo a fermarsi, all’11° giro, mentre i piloti della top-ten proseguono per qualche ulteriore giro.
È da segnalare al 17esimo giro un acceso duello tra Maldonado, che ritarda il pit-stop, Hulkenberg e Perez, in cui questi ultimi due rischiano la collisione.

Dopo che i piloti della top-ten si sono fermati (l’ultimo è Vettel al 18°) troviamo: Vettel, Rosberg, Di Resta (che ancora non si è fermato - rientrerà al 21°) e Alonso che non riesce a sbarazzarsi del pilota della Force India. È 5° Webber davanti a Grosjean, con Hamilton che ha guadagnato una posizione su Massa approfittando del pit-stop e con Button e Raikkonen che completano la top-ten. Seguono Perez e Hulkenberg in lotta l’uno con l’altro.

Colpo di scena al 25° giro: Ricciardo va a sbattere, mentre alcuni piloti si erano già fermati per la seconda sosta. Entra la safety-car. Sono invariate le posizioni di Vettel e Rosberg, mentre Webber e Hamilton sono 3° e 4° approfittando della sosta di Alonso (5°) e Grosjean (6°) mentre Di Resta, primo pilota su gomme supersoft,  è 7° davanti a Massa che si è appena fermato per mettere a sua volta le supersoft.

Si riparte al 31° giro: è stato necessario infatti un paio di giri aggiuntivi per permettere ai doppiati, in particolare alle Marussia, di accodarsi dopo che si erano già sdoppiati.
Vettel, che prima della safety-car aveva accumulato almeno una ventina di secondi di vantaggio, dimostra di poter fare altrettanto e inizia da subito a girare velocissimo, rifilando in media due secondi al giro a Rosberg e ai piloti che lo seguono. Grosjean, intanto, accusa dei problemi: al 34° giro è costretto a rientrare ai box per una lunga sosta, tornerà in pista ultimo e sarà costretto successivamente a fermarsi definitivamente alcuni giri più tardi.

Per i piloti che non si sono fermati durante la neutralizzazione della safety-car, i pit-stop iniziano dopo il 40° giro. Si ferma Webber, mentre Rosberg rientra un giro più tardi e si ritrova alle sue spalle una volta tornato in pista, perdendo così una posizione. Rientrano poi Di Resta, Massa (che si era sì fermato, ma che aveva le supersoft, sulle quali non sarebbe potuto arrivare in fondo) e Hamilton, prima di Vettel al 45° giro. Quando torna in pista, il pilota della Redbull, ha ancora un consistente margine su Alonso, grazie ai tempi fatti registrare nei giri precedenti.
I primi dodici sono, a questo punto: Vettel, Alonso, Button, Raikkonen, Perez, Hulkenberg, Guterrez, Webber, Rosberg, Hamilton, Di Resta e Massa.

Soltanto Vettel e i piloti da Webber in poi hanno gomme nuove e per gli altri si porrà il problema di doverle fare arrivare fino alla fine. È proprio questo fattore a rendere movimentatissime le fasi finali della gara, in cui il primo ad avere problemi è Gutierrez: tra il 49° e il 50° giro viene sfilato dai cinque piloti che lo seguono, mentre anche Hulkenberg inizia a perdere terreno e si vede superare da Webber al 54° giro.
Un giro più tardi Button è costretto a desistere all’attacco di Raikkonen, che conquista quindi la terza posizione, staccato di circa quindici secondi da Alonso che è secondo. Anche l’altra McLaren, quella di Perez, è in difficoltà: lo supera Webber, che sta iniziando a girare sugli stessi tempi di Vettel.

Colpo di scena al 56° giro: Di Resta, che era appena entrato in zona punti e si trovava alle spalle di Hamilton e davanti a Massa, va a sbattere contro le barriere. Per fortuna è in una via di fuga e non è necessario l’ingresso della safety-car.
Le McLaren, sempre più in crisi, perdono altre posizioni: Webber supera anche Button, mentre un giro più tardi entrambi i piloti della McLaren vengono superati da Rosberg che, riuscendo a liberarsi di loro piuttosto in fretta, riesce a liberarsi anche di Hamilton che gli era ormai negli scarichi. Al 58° giro anche quest’ultimo riesce a superare le McLaren, mentre Massa supera Perez e soltanto nella tornata successiva riesce a sorpassare anche Button.

Per Webber, al momento 4°, la situazione si complica negli ultimi due giri: già in precedenza dai box gli avevano comunicato di risparmiare la vettura, altrimenti c’era il rischio di non arrivare in fondo. Soltanto al 60° giro, però, l’australiano desiste, venendo superato dalle due Mercedes di Rosberg e Hamilton. Si ritrova sesto, con la vettura da cui inizia a uscire del fumo, con circa 5 secondi di vantaggio su Massa e almeno dieci di più sulle McLaren. Viene superato da Massa all’ultimo giro e, proprio nelle ultime curve, un principio di incendio mette fine alla sua gara. Risalgono quindi 7° e 8° i due piloti della McLaren, mentre Hulkenberg e Sutil completano la top-ten.



I TOP
Dopo che Vettel ha conquistato un grand chelem, ottenendo una ventina di secondi di vantaggio sul secondo prima della safety car e recuperandone almeno una cinquantina dopo la ripartenza (è arrivato al traguardo con mezzo minuto di vantaggio, ma vanno aggiunti anche i secondi che ha impiegato nel successivo pit-stop), girando due secondi al giro più veloce di tutti i piloti che lo seguivano, non posso far altro che riconoscere i suoi meriti. Seppure la strategia fosse molto diversa, l’unico paragone possibile che ho potuto fare è stato quello che fece Michael Schumacher al gran premio di Francia del 2004.
Top onorario anche Raikkonen: nonostante i problemi fisici è riuscito a recuperare riuscendo a gestire le gomme fino al traguardo e a classificarsi sul podio.

I FLOP
Daniel Ricciardo: va a sbattere, da solo, facendo entrare la safety-car. Se non altro ha il merito di avere scombinato la situazione, cosa che ha reso molto movimentati i giri finali.
Paul Di Resta: va a sbattere, da solo, rischiando di far entrare di nuovo la safety-car. Visti gli sviluppi che si sono avuti alla fine, un 6° o 7° posto sarebbe stato alla sua portata.

DETTAGLI NON TRASCURABILI
È plausibile ipotizzare che Max Chilton, giunto al traguardo davanti al compagno di squadra Bianchi, abbia ignorato un ordine di scuderia! Al 37° giro, infatti, era stato mandato in onda un team-radio di Bianchi in cui gli era stato testualmente comunicato che era più veloce di Chilton, che poteva superarlo, e che ciò era stato comunicato anche allo stesso Chilton. Attendo con ansia uno scandalo 22-21!


Articolo scritto per F1GC forum.

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