domenica 29 novembre 2015

GRAN PREMIO DI ABU DHABI: GARA

Domenica 29 Novembre: ad Abu Dhabi finisce il campionato di Formula 1, con la gara che parte al tramonto alle 17.00 locali. Come al solito scattano dalla prima fila le due Mercedes e, in sintesi, questa è la griglia di partenza aggiornata per effetto delle penalità: Rosberg, Hamilton, Raikkonen, Perez, Ricciardo, Bottas, Hulkenberg, Massa, Kvyat, Sainz, Verstappen, Button, Maldonado, Nasr, Vettel, Alonso, Ericsson, Grosjean, Stevens, Merhi. Tutti partono con supersoft eccetto Vettel, Ericsson, Grosjean e Stevens sulle soft.

Si parte e Rosberg mantiene la leadership mentre Raikkonen e Perez vanno a insidiare Hamilton ma devono accodarsi mentre Hulkenberg risale in quinta posizione. Dietro Bottas perde posizioni e le Williams, le Redbull  e le Toro Rosso si ritrovano in lotta tra di loro. Dietro Maldonado e Alonso si toccano: Maldonado si ritira mentre Alonso riesce a proseguire fino ai box da dove uscirà in ultima posizione. Cose che nessuno si sarebbe mai aspettato prima del replay: Alonso si era già toccato con Ericsson, poi è andato a travolgere l’incolpevole Maldonado; verrà successivamente penalizzato con un drive through.
Continuano nei primi giri i duelli nella seconda parte della top-ten: Ricciardo è stabilmente sesto mentre al terzo giro Massa supera Sainz per il settimo posto e Kvyat e Bottas sono ancora in lotta per il nono post ed è il pilota della Redbull a spuntarla.

I pitstop per montare le soft iniziano abbastanza presto: Kvyat si ferma al 5° giro, mentre intanto Ricciardo risale al quinto posto dopo un acceso duello con Hulkenberg. Vettel intanto supera Verstappen e si porta in top-ten. Al 7° rientrano Perez, Ricciardo e Massa, nei giri successivi anche Hulkenberg e Sainz: posizioni invariate al ritorno in pista. Al 9° giro colpo di scena: Bottas esce dal box mentre sopraggiunge Button, i due si toccano e Bottas torna in pista perdendo pezzi con mezza ala anteriore mancante. Rientrerà in pista un giro dopo per sostituire l’ala anteriore e sarà successivamente penalizzato con uno stop and go per unsafe release.
I primi quattro sono Rosberg, Hamilton, Raikkonen e Vettel, nessuno di loro si è ancora fermato e Vettel potrebbe proseguire più a lungo degli altri essendo già su gomme soft, così come Grosjean ed Ericsson, rispettivamente quinto e settimo, uno davanti e uno dietro a Perez. 11° giro: si fermano Rosberg e Raikkonen, mentre Hamilton rientra un giro più tardi. Dopo la sosta Rosberg è ancora in testa, mentre Vettel al momento è in seconda posizione (Hamilton lo supererà tre giri dopo mentre ancora due giri dopo Vettel lascerà passare Raikkonen, più veloce di lui, per il terzo posto). Perez e Grosjean frattanto sono in lotta per il quinto posto con Perez che riesce a passare, mentre anche Ericsson perde posizioni.

Vettel si fermerà a 24° giro tornando in pista in sesta posizione: sono risaliti Perez e Ricciardo grazie alla sua sosta.
Per gli altri piloti è già arrivato il momento di fermarsi per la seconda volta: Hulkenberg al 25°, Kvyat al 26°, Ricciardo e Massa al 27°, Perez al 28° e poi a seguire anche gli altri.
Rosberg rimane in pista, perdendo lentamente terreno nei confronti di Hamilton (da sei secondi dopo la prima sosta il gap scende a poco più di un secondo), fino al 31° e segue due giri più tardi Raikkonen che, a causa di difficoltà nel montaggio di una gomma perde tre o quattro secondi di troppo: tornerà in pista quarto dietro a Vettel ma lo passerà tre giri più tardi.
Vettel si ferma al 40° per montare le supersoft, tornando in pista nuovamente alle spalle di Ricciardo, ma lo supererà un giro più tardi risalendo in quinta posizione e lanciandosi all’inseguimento di Perez.
Nel frattempo Hamilton prosegue, momentaneamente in testa alla gara, ma perdendo un secondo e mezzo al giro da Rosberg; dopo che il team gli ha comunicato l’impossibilità di rimanere in pista con quelle gomme fino alla fine si decide a rientrare al 42° montando ancora gomme soft e tornando in pista con 12 secondi di svantaggio nei confronti del compagno di squadra. Tra i primi cinque soltanto Vettel ha gomme supersoft e andando più veloce di Perez riesce a avvicinarsi notevolmente e a superarlo quando mancano dieci giri alla fine.
Fuori dalla top-ten sono scintille tra Button e Verstappen, con i due che hanno un lieve contatto quando Verstappen supera Button. Il pilota della Toro Rosso verrà penalizzato con uno stop and go applicato post-gara per avere tratto vantaggio dall’essere uscito dalla carreggiata. Verstappen sarà anche messo sotto indagine per avere ignorato le bandiere blu in un altro momento della gara.
C’è un sorpasso anche nelle zone finali della top-ten, con Massa che strappa l’ottava posizione a Kvyat. Quest’ultimo nel corso del penultimo giro verrà superato anche da Grosjean che, scatenatissimo sulle supersoft, aveva da poco superato anche Sainz.

Nella parte conclusiva della gara Hamilton si avvicina a Rosberg, ma non abbastanza da potere arrivare a impensierirlo.
I due conquistano la dodicesima doppietta stagionale, polverizzando qualunque record precedente (record che se non sbaglio apparteneva alla McLaren nell’epoca in cui il binomio McLaren Honda era un binomio vincente).

I TOP E I FLOP
Mercedes: partono davanti, arrivano davanti e sembra che nulla possa mettere in discussione il loro risultato, insomma, roba da top. Top dei top ai piloti: prima perché rischiano di crashare tra di loro nel giro d’onore, poi perché Rosberg si mette a fare vietatissimi burnout.
Ferrari: Raikkonen parte terzo e mantiene la posizione, Vettel parte indietro ma per un mix di strategia e abilità del pilota il risultato finale è indubbiamente il migliore che potessero ottenere. Top.
Force India: ancora una volta ottengono un risultato decisamente apprezzabile, con Perez che tra i due piloti sembra ancora una volta quello in forma migliore. Top; tra i due piloti uno in particolare che, pur non facendosi notare troppo è riuscito a ottenere un altro risultato notevolissimo.
Redbull: l’impressione è che non facciano né più né meno di quanto ci si aspettasse da loro, non hanno il passo di chi li precede ma dimostrano di potersela giocare alla pari con le Williams. Né top né flop.
Williams: ancora una volta ai box qualcosa va storto, stavolta si tratta di un unsafe release, proprio quando Bottas si giocava la quarta posizione in classifica con Raikkonen. Difficilmente ce l’avrebbe fatta visto quanto ha dimostrato la Williams nel weekend, ma quantomeno avrebbe potuto fare una gara in linea con quella del compagno di squadra, arrivando più o meno dove era partito, una volta che si erano stabilizzate le posizioni. Flop, per la solita ragione del solito.
Toro Rosso: il discorso è più o meno analogo a quello fatto per le “sorelle maggiori” Redbull, con la sola differenza che, diversamente dai piloti Redbull, quelli della Toro Rosso si sono ritrovati più spesso in azione. Non prendono punti, non per particolari demeriti ma più che altro perché Verstappen spiattella una gomma e perché alla fine Grosjean va più veloce di Sainz. Né top né flop.
Lotus: Grosjean parte tra gli ultimi e arriva in top-ten... saranno anche messi male, ma quantomeno hanno azzeccato la strategia giusta per rimontare con l’unica vettura rimasta in pista dopo la prima curva.
McLaren: Button salva il salvabile (ma davvero? c’è qualcosa di salvabile?), permanendo sempre lontano anni luce dalla zona punti ma arrivando quantomeno davanti alle Sauber e ai piloti rimasti coinvolti in qualche casino; Alonso invece fa strike alla prima curva, a un certo punto in gara inizia a lamentarsi che è il caso di ritirarsi ma poi prosegue arrivando al traguardo con due giri di ritardo. Per definire il team non uso il termine “flop” solo perché “no comment” è più pittoresco.
Sauber: partono indietro, arrivano indietro, nessuno li vede, ma almeno sono arrivati davanti a una delle McLaren. Né top né flop.
Marussia: fuori Rossi, di nuovo dentro Merhi, la situazione non cambia; uno parte dall’ultima fila, uno parte dai box... però arrivano, in pratica è la stessa solita storia. Né top né flop.

OSSERVAZIONI RANDOM
> La presenza di Rubens Barrichello nel box della Ferrari è stata pittoresca e strappalacrime, soprattutto dopo che sulla Rai avevano mandato in onda un servizio pre-gara in cui Stella Bruno lo intervistava e parlavano di Hockenheim 2000, mostrando nel frattempo delle immagini di quel gran premio, tipo quando Rubens sul podio si è asciugato le lacrime con la bandiera del Brasile.
> La presenza di Kimi Raikkonen sul podio in terza posizione è stata pittoresca e ha suscitato in me qualche risata, dato che sembra che ce l’abbia per abitudine di finire sul podio proprio nelle occasioni in cui c’è l’alcool; tra l’altro menzione doverosa la donna che era sul podio a consegnare un trofeo poi lo guardava come se fosse stata l’ottava meraviglia del mondo.
> In questo gran premio c’è stato un solo ritirato, e vista la sua identità l’intervista che ha rilasciato è stata comunque consolatoria.
> Ivan Capelli sembra fin troppo preoccupato per il fatto che Rosberg e Hamilton sembrano sopportare a malapena di essere all’interno della stessa stanza.
> La rappresentante del team Mercedes sembra non essere particolarmente infastidita dal fatto che Rosberg e Hamilton le abbiano rovesciato in testa l’acqua brillante al retrogusto di petali di rosa... ci potrei scommettere che invece Raikkonen era infastidito e anche parecchio dal fatto che l’acqua brillante al retrogusto di petali di rosa non avesse il sapore dello champagne.
> David Coulthard ha fatto le interviste sul podio, apparendo vestito in modo molto più impeccabile e normale di quanto lo sarebbe stato Eddie Jordan al posto suo.
> Nella foto di gruppo dei piloti pre-gara i piloti della Ferrari e quelli della Williams erano vicini: Massa per fortuna era tra Raikkonen e Bottas prevenendo l’Apocalisse.

RISULTATO
1. Nico Rosberg Mercedes 1:38:30.175 
2. Lewis Hamilton Mercedes +8.217 
3. Kimi Raikkonen Ferrari +19.430
4. Sebastian Vettel Ferrari +43.735
5. Sergio Perez Force India +63.952
6. Daniel Ricciardo Red Bull +65.010
7. Nico Hulkenberg Force India +93.618
8. Felipe Massa Williams +97.751
9. Romain Grosjean Lotus +98.201
10. Daniil Kvyat Red Bull +1:02.371 
11. Carlos Sainz Toro Rosso +1:03.525
12. Jenson Button McLaren +1 Lap 
13. Valtteri Bottas Williams +1 Lap 
14. Marcus Ericsson Sauber +1 Lap 
15. Felipe Nasr Sauber +1 Lap 
16. Max Verstappen Toro Rosso +1 Lap 
17. Fernando Alonso McLaren +2 Laps 
18. Will Stevens Manor +3 Laps 
19. Roberto Merhi Manor +3 Laps 
DNF. P. Maldonado Lotus +55 Laps

Milly Sunshine© per F1GC.

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