venerdì 19 maggio 2017

Aspettando la Indy 500...

La fine del mese si avvicina e, come ogni anno, sale l'attesa per la gara automobilistica più importante al mondo che, per chi se lo stesse chiedendo, è quella che si svolge al di là dell'oceano e non da questa parte.
Obiettivo di questo post è andare a ripercorrere quello che è successo a Indianapolis dal 1996 in poi... ho scelto il 1996 non solo perché quell'anno fu disputata la più "antica" delle Indy 500 che ho visto ad oggi (conto di farmi una cultura in tempi brevi, perché è scandaloso che io non abbia ancora guardato la Indy 500 vinta da Platinum Jacques), ma anche perché quello è stato un anno traumatico e, cosa ancora più traumatica, c'è stata una SoVrApPoSiZiOn3. Per fortuna non è stata con la 24 Ore di Le Mans, anche perché quella si svolge in giugno, ma comunque di *evento scandaloso* si è trattato...
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...anzi, no, all'epoca la gara "scandalosa" era la Indy 500, presumo. Era un'epoca molto complicata: CART e IRL si erano appena separate, tutti i circuiti su cui gareggiava l'unica serie erano toccati alla CART, tutti i team erano toccati alla CART, tutti i piloti erano toccati alla CART... mentre Indianapolis no, quello spettava di diritto alla IRL, che però non aveva un campionato a fare da contorno e che era sprovvista di tutti i team e i piloti più importanti.
A tutto c'è una soluzione: è stato istituito un campionato con altri due eventi oltre alla Indy 500, sono stati piazzati 30+ piloti a bordo di altrettante monoposto e tutto era fatto. La CART, quel giorno stesso, aveva in programma un'altra gara di 500 miglia da svolgersi su un altro ovale. C'erano critiche alla IRL, qualcosa che suonava come: loro gareggiano con dei piloti validi, voi avete soltanto dei brocchi, quindi farete una figura di me**a. Incredibile ma vero, ne è uscita vincente la IRL: la gara è filata abbastanza liscia, mentre quella della CART è iniziata con una bandiera rossa dovuta a una carambola che aveva coinvolto numerose vetture e, visto che avevano realizzato che sovrapporsi alla Indy 500 non era una buona idea, negli anni successivi non l'hanno più fatto.
Va segnalato che le Indy 500 della seconda parte degli anni '90 sono viste, dai puristi della CART e dalla gente convinta che nella seconda metà degli anni '90 nella IRL ci fossero solo dei brocchi, come eventi meno importanti di quelle avvenute in precedenza e dopo. Per intenderci, le Indy 500 del 1996, 1997, 1998 e 1999 sono state vinte da piloti che hanno vinto solo perché "non avevano avversari" e che di conseguenza non meritavano la vittoria. Chi meritasse effettivamente di vincere quelle gare non siamo tenute a saperlo, ma un giorno sono certa che verrà fatta una petizione per assegnarle d'ufficio alla Ferrari insieme al titolo del 1982.
Per la cronaca, i vincitori di quelle quattro edizioni sono stati Buddy Lazier, Arje Luyendike (che avendone già vinta una in precedenza si è risparmiato l'appellativo di brocco), Eddie Cheever e Kenny Brack (che non è come Luyendike, ma che comunque è considerato uno scalino al di sopra di Lazier e soprattutto di Cheever). Curiosità: Eddie Cheever di là dall'oceano veniva chiamato Eddie Cheever Jr ed è stato definito "young man" in una telecronaca all'età di oltre quarant'anni.

Nel 2000 le cose sono migliorate. IRL e CART sono passati al livello di "separati in casa" e i team più importanti della CART iniziavano a prendere parte alla Indy 500. Trollando tutti i paletti e i tombini del circuito è stato nientemeno che Juan Pablo Montoya a vincere la prima edizione del terzo millennio, o l'ultima del secondo millennio, a seconda che facciate parte della corrente che ha una visione algebrica degli anni o che facciate parte della corrente per cui la matematica è un'opinione che passa dall'anno -1 all'anno +1 senza passare per lo 0 e che fa iniziare il terzo millennio nel 2001.
Un anno più tardi ha esordito in Formula 1 e, di conseguenza, ha raggiunto un traguardo tale per cui molte persone convinte che in Indy 500 ci fosse solo gente non destinata a sfondare (se non muri e barriere) hanno iniziato a rivedere le proprie convinzioni.
Nei due anni successivi la vittoria è andata a Helio Castroneves, la seconda delle quali in polemica con Paul Tracy che sosteneva di averlo sorpassato, nelle fasi conclusive della gara, in regime di bandiera verde e non di bandiera gialla. Tracy non è stato preso sul serio e Castroneves ha portato a casa due vittorie sulle prime due partecipazioni. Nel 2003 invece ha vinto il suo connazionale e compagno di squadra Gil De Ferran (la cui figlia, anni fa, era fidanzata con Sage Karam). Nel 2004, invece, è toccato a Buddy Rice, da me simpaticamente ribattezzato Budino Di Riso. Okay, non troppo simpaticamente, lo ammetto.

L'edizione del 2005 è stata, almeno secondo Wikipedia, la prima edizione del millennio in cui c'è stata un'inversione di tendenza: prima gli ascolti calavano, da quel momento in poi sono aumentati. C'è chi sostiene che sia stato il potere della fi*a... ed effettivamente, dato che il 2005 ha visto l'exploit di Danica Patrick, qualificata in seconda fila e quarta classificata al traguardo (miglior risultato all'epoca per una donna, l'avrebbe migliorato alcuni anni dopo chiudendo al terzo posto) dopo essere stata in testa alla gara per alcuni giri, la teoria che si sia trattato del potere della fi*a non è del tutto da scartare.
Dan Wheldon, vincitore di quell'edizione, non era molto soddisfatto che Danica gli avesse rubato la scena. La gara successiva nel pregara portava una maglia che recitava "I actually won the 500, Danica who?"... alla luce di tutto ciò trovo molto triste sapere che quel "Alonso world champion, Schumacher who?" scritto sulle magliette con cui la Renault festeggiava il titolo in F1 mesi dopo possa essere stato spacciato per qualcosa di originale quando in realtà poteva essere stato scopiazzato da tutto ciò.
Trovo molto più triste il 2006, però: Michael Andretti era leader della gara a pochi giri dal termine e poteva finalmente avere qualche chance di vittoria... poi l'ha superato suo figlio Marco. A peggiorare la situazione, Sam Hornish Jr (uno che si chiama Jr senza che si sapesse di chi era figlio, almeno fino al giorno in cui suo padre ha dato il via a una rissa tra una quindicina di persone in un altro momento storico) ha superato entrambi e ha vinto davanti a Marco e Michael.

Nel 2007 e 2008 hanno vinto Dario Franchitti e Scott Dixon, mentre un anno dopo Castroneves ha ottenuto la sua terza vittoria sull'ovale. Anche negli anni a seguire hanno vinto piloti che avevano già vinto una passata edizione: Franchitti, Wheldon e poi di nuovo Franchitti.
L'edizione 2011 è stata abbastanza pittoresca, purtroppo per JR Hildebrand, che era in testa all'ultimo giro e che è andato a muro un attimo prima di arrivare al traguardo. Via radio l'avevano appena chiamato "baby". All'epoca ha fatto discutere il fatto che Wheldon avesse vinto senza mai essere stato in testa alla gara fino a quel momento, ma a volte bisogna trovarsi al posto giusto nel momento giusto. La vittoria, originariamente vista come immeritata, è stata lungamente definita eroica a partire da alcuni mesi più tardi, dopo la morte di Wheldon a Las Vegas.
L'edizione 2012, in cui Franchitti ha ottenuto la sua terza vittoria, destinata a rimanere l'ultima, anche il nostro eroe Takuma Sato si è fatto notare, purtroppo non in positivo, visto il crash all'ultimo giro quando stava per passare in testa alla gara!

L'edizione del 2013 è la prima che ho guardato in diretta, nello stesso giorno del GP di Montecarlo in cui è comparsa in pista una tortora, anche se poi hanno detto tutti che era un piccione. Diversamente dal GP di Montecarlo, la Indy 500 non è stata vinta da una tortora (cosa?! nemmeno il GP di Montecarlo è stato vinto dalla tortora? che delusione...), bensì da Tony Kanaan, amico d'infanzia di Barrichello che aveva fatto una strana scommessa con Rubinho: se avesse vinto, Tony si sarebbe decolorato i capelli per renderli del colore di quelli di Rubinho, mentre Rubinho se li sarebbe rasati come Kanaan. In sintesi, quei pochi capelli presenti sulla testa di Kanaan, non si sa come sono diventati giallo lampadina invece che castano chiaro/biondo scuro, mentre Rubinho ha dichiarato su twitter di essersi rasato i capelli, pubblicando una foto in cui aveva i capelli della stessa identica misura, se non fosse che si era spuntato di un paio di centimetri il riporto copri-stempiatura.
Curiosamente sono sorte in giro per il web teorie del complotto: Kanaan era in lotta per la vittoria con Hunter-Reay e Muñoz quando il risultato, a fine gara, è stato congelato anzitempo dalla safety car entrata per l'incidente di Franchitti. Secondo qualche teorista del complotto, Franchitti avrebbe avuto quell'incidente apposta per consentire a Kanaan di vincere la Indy 500. WTF?! Certa gente ama molto sbizzarrirsi.
Ryan Hunter-Reay ha vinto un anno più tardi, per una manciata di centesimi su Castroneves. Ricordo vagamente di avere sperato che Castroneves potesse centrare il suo quarto successo, che sarebbe stato un risultato davvero epico, ma non era destino che andasse a finire così. Ricordo anche che ero molto su di giri, quel giorno, e non perché a Montecarlo fosse comparsa un'altra tortora, anche se effettivamente era comparsa un'altra tortora ed era stata scambiata anche quella, all'unanimità, per un piccione (seriamente, non capisco tutte queste difficoltà nel distinguere le tortore dai piccioni). Quel giorno, per la prima volta dopo tanto tempo, ho messo in discussione l'importanza della Indy 500 nei confronti del GP di Montecarlo. One-one-one! #MarussiaForever.
Le ultime due edizioni sono state caratterizzate l'una dalla vittoria di una vecchia gloria, l'altra dalla vittoria di un rookie.
Juan Pablo Montoya, alla sua terza partecipazione (2000, 2014 le due precedenti) ha ottenuto il secondo successo, mentre nel 2016 la centesima edizione è stata vinta da nientemeno che Alexander Rossi.

Adesso non ci resta che pazientare un po' per scoprire come andrà a finire quest'anno. Io sono pronta.

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Milly Sunshine