domenica 11 giugno 2017

Commento alla Rainguard 600 (Indycar 2017 #9)

Ladies and gentlemen, benvenuti in quel misterioso antro oscuro fatto di ovali, circuiti cittadini e bandiere rosse che fioccano come l’inno tedesco sul podio nei gran premi di Formula 1 che convenzionalmente viene chiamato Indycar.
La gara denominata “Rainguard Water Sealers 600”, perché a quanto pare la Firestone ha smesso di sponsorizzarla e non si chiama più Firestone 600, si è svolta sull’ovale di Fort Worth quando qui in Italia erano all’incirca le tre di notte e non ero nelle condizioni migliori per puntarmi la sveglia e alzarmi a guardare la gara. ...Che poi non capisco nemmeno io perché mi stia giustificando. Non ho guardato la gara ed è comprensibile, visto l’orario. Non l’ho trovata sul Tubo questa mattina e nemmeno nel primo pomeriggio e mi sono girate le scatole, dato che 1) nel frattempo stavo cercando disperatamente anche l’eprix di Berlino gara 1 e non trovavo nemmeno quello, 2) la scorsa settimana per il GP di Detroit è stata questione di poche ore prima che fossero caricate sia la gara 1 sia la gara 2. Qualche mese fa non mi avrebbe fatto né caldo né freddo aspettare ancora, perché tanto la gara verrà pubblicata di sicuro, anche sul profilo ufficiale della Indycar, nei prossimi giorni, ma adesso, a una settimana di distanza da un doppio evento che è stato pubblicato immediatamente, la cosa mi infastidiva leggermente. Ad ogni modo non tutti i mali vengono per nuocere e, dopo le doverose ricerche, mi sono accorta che la gara era stata talmente tanto ricca di eventi che, andando a cercare i video di 10 o 20 minuti che erano stati postati con pezzi della gara, venivano tagliati fuori soltanto giri dietro la safety car. Su 248 giri di gara sarò riuscita a vedermene qualcosa come 180/200, di conseguenza arrangiandomi un po’ sono riuscita a vedermi quasi tutto quello che è successo in Texas.

La Indycar ultimamente si sta sbizzarrendo. Appena due settimane fa si gareggiava a Indianapolis, poi c’è stato Detroit I, Detroit II e, quarta gara in tre weekend, nientemeno che Fort Worth, circuito su cui l’anno scorso ne accaddero di tutti i colori e tra rain delay e incidenti la gara, che iniziò in giugno, venne sospesa e recuperata in agosto, perché in Indycar a quanto pare non hanno ancora fatto una regola che permetta di finire la gara anzitempo senza annullarla. In Formula 1 serve un giro completato affinché la gara sia valida e il 75% della percorrenza per attribuire il punteggio pieno. In Indycar viene sempre attribuito punteggio pieno quando la gara è ritenuta valida, qualunque sia la percentuale di percorrenza, il problema è che per rendere una gara valida è necessario che venga superato il 50% della percorrenza stessa e che le possibilità che una gara debba essere interrotta per maltempo sono di gran lunga maggiori in Indycar che in Formula 1, specie sugli ovali dove basta una pioggia lieve per rendere la pista impraticabile.
Quest’anno tutto è andato per il meglio, per quanto si possa dire che è andata per il meglio una gara con un attrition rate che più elevato di così era difficile che potesse essere. Almeno c’è stato bel tempo e, quando c’è stata una bandiera rossa, la gara è poi proseguita senza nessun problema, a parte un po’ di altri ritirati per incidente.
La Rainguard 600 prevedeva 248 giri, come succede da ormai molti anni. Giusto per curiosità, ci tengo anche a segnalare che in quella sede, diversi anni fa, la percorrenza venne spaccata in due e vennero disputate due gare. In un’occasione (so che riferire questo dettaglio non è un bene per convincere la gente a prendere la Indycar sul serio, ma è troppo trash per tacere in proposito) la griglia di partenza di Gara 2 venne estratta a sorte...
...
...
...Siete ancora convinti che il doppio punteggio di Abu Double sia la cosa più folle che si sia mai vista nel mondo dei motori? O che lo sia il fanboost? A me, al confronto, Abu Double e il fanboost appaiono come cose normali.

Entrando nel vivo, adesso mi tocca parlare di Tristan Vautier. Qualcuno se lo ricorderà, o almeno me lo auguro, anche se era da un po’ che non si faceva vedere in gara. È stato ingaggiato, probabilmente per un evento one-off, al posto di Gutierrez che sostituiva Bourdais. Diversamente da quanto avevo capito, non era Gutierrez ad essere lì per uno one-off, ma pare che disputerà buona parte della stagione. Unico dettaglio: al momento non ha ancora guidato su un ovale e per gareggiare su un ovale deve prima superare il rookie test, che però può svolgersi soltanto a distanza di una settimana da altri eventi. Di conseguenza non c’era il tempo materiale e la possibilità di sottoporlo a tale rookie test e per l’evento texano “Estebaby” doveva rimanersene a piedi.
L’arrivo di Vautier ha sicuramente sorpreso: non era uno dei “big name” suggeriti nelle settimane scorse, come ad esempio Servià a e Davison, anche se a dirla tutta associare il concetto di “big name” a Servià e Davison forse è più una cosa nel mio stile che qualcosa che potrebbe essere fatto da altri. Dire che Servià a Davison sono “big name” della Indycar è un po’ come affermare che Perez e Maldonado siano “big name” della Formula 1. Tra parentesi, a proposito di Maldonado, è curioso come Gutierrez sia già riuscito a procacciarsi ben due volanti da quando ha lasciato la Formula 1, mentre il Sommo Pastorone è ancora a piedi. A chi devo rivolgermi per protestare? E non perché non sia soddisfatta di vedere Estebaby in pista, anzi... solo che mi piacerebbe rivedere in azione anche Pastorone. Commento molto trash, quello che sto per fare, ma in una gara come quella di stanotte non sarebbe stato fuori luogo. Invece non c’era e abbiano dovuto accontentarci della presenza di questi loschi individui:

1^ fila: Kimball - Dixon
2^ fila: Rossi - Kanaan
3^ fila: Vautier - Chilton
4^ fila: Aleshin - Sato
5^ fila: Power - Castroneves
6^ fila: Rahal - Pagenaud
7^ fila: Hunter-Reay - Carpenter
8^ fila: Andretti - Hinchcliffe
9^ fila: Newgarden - Hildebrand
10^ fila: Jones - Chaves
11^ fila: Daly - Muñoz

Era notevole come ci fosse Vauty (con l’accento sul finale, prego, dato che è francese) in top-5, ma rimango sempre del mio parere: la Indycar è la serie in cui in ogni fine settimana c’è un outsider a caso che si mette in mostra. Nelle prime fasi della gara lo si è visto anche lottare per la leadership e ha anche fatto qualche giro in testa.
I primi giri tutto sommato sono stati piuttosto tranquilli, tanto che ho faticato a trovare dei video. Ho dovuto accontentarmi di guardare i video dei sorpassi sul profilo twitter ufficiale della Indycar. In quella fase di gara la top-5 era ben definita: Kimby, Vauty, il sosia di Vin Diesel, Nuovo Giardino e il Detersivo al kiwi con poche varianti. Le varianti erano dovute al fatto che si superavano a vicenda, di tanto in tanto, rendendo la gara movimentata ma non abbastanza, dato che su nessuna di quelle vetture c’era lo stemma del cavallino (lo so, è una battuta vecchia e brutta, dovrei smettere di farla, ma non si può passare tutto il tempo a fare battute sulle power unit della McLaren, quindi qualcosa bisognerà anche inventarselo, di tanto in tanto).
Poi, al 37° giro, finalmente qualcuno si è accorto che i muretti del circuito non erano abbastanza freschi di verniciatura ed è andato a verniciare uno. Quel qualcuno era Alexander Non Sono Valentino Rossi e probabilmente la legge del caso ha voluto che andasse a muro per protestare contro le difficoltà della Yamaha che hanno oggi condotto Valentino Non Sono Alexander Rossi a non vedere nemmeno sul binocolo un podio sul cui gradino più alto c’era nientemeno che Dovizioso per la seconda gara dietro fila. Sono abbastanza propensa a credere che domani lo speaker della radio di Borgo Panigale dirà comunque che è stata una gara orribile per via del risultato, perché si sa che lo sport tipico italiano è, così come lo sport tipico bolognese, quello di ignorare completamente i risultati della Ducati, anche nei casi peraltro abbastanza rari in questi ultimi anni in cui sono vittorie. Ormai mi sono rassegnata, non credo che ci sia altro da fare che scuotere la testa con aria perplessa, perché quantomeno il trio degli spagnoli viene citato a ogni soffio di vento anche quando non conclude nulla, la Ducati invece viene citata solo nei casi in cui sia necessario screditare uno dei tre spagnoli di cui sopra.
A proposito di spagnoli, l’argomento sarà ripreso più avanti nel commento, ma per ora è il caso che ci concentriamo sulla gara.
Crash di NSVR.
Safety car.
Tutti ai box in branco.
Incidente nella pitlane.
Colpevole dell’incidente: Hinchy. Ha travolto H3lio che a sua volta ha travolto il Grande Samurai. Hanno proseguito tutti e tre. Ho sperato che H3lio e il Grande Samurai potessero avere un buon risultato (no, scherzo, non ho sperato affatto, perché i titoli dei video con gli altri pezzi della gara citavano esplicitamente i piloti rimasti coinvolti in qualche crash), mentre Hinchy veniva penalizzato con un drive through per “avoidable collision” e precipitava sotto di un giro dopo averlo scontato.
Hinchy: “Ma non temete, tenterò di sdoppiarmi stando nei pressi dei leader della gara, così mi farò inquadrare e molti di loro avranno una gran voglia di prendermi a calci nel fondoschiena.”
Willpowahhhh: “Perché dovrei prenderti a calci nel fondoschiena quando potrei lanciarti un paio di guanti sul naso e poi rivolgerti un cenno di saluto con il dito medio al vento?”
Willpowahhhh era infatti al momento in testa alla gara, con a seguire il Detersivo al Kiw, Vauty, Saimon e Vin Diesel. Saimon si è sbizzarrito e, con la baguette in mano, si è messo dietro un po’ di gente, portandosi al secondo posto.
Willpowahhhh: “Aaaaaawwww, che bella cosa, finalmente una gara in cui ci sono primo e secondo piloti normali come noi, non outsider comparsi così, a caso.”
Saimon: “Ciò dovrebbe rendermi sollevato?”
Willpowahhhh: “Direi di sì.”
Saimon: “Naaaahhhh, gli outsider sono più simpatici di te. Preferirei essere in loro compagnia. Loro sono sempre così gentili da offrirsi di farsi possedere dalla mia baguette...”
Vauty: “Perché?! Perché devo ascoltare conversazioni del genere? Io non ci volevo venire qua. Preferivo andare a giocare a tombola al centro anziani come un pensionato qualsiasi.”
Saimon: “Perché non ci raggiungi?”
Vauty: “No, grazie. A me piacciono solo i brasiliani calvi.”
Voce fuori campo: “Qui serve un diversivo. Non potrebbe esserci per caso qualcuno in collegamento con cui parlare di cose che non c’entrano niente con la gara in corso? Dopo settanta giri di baguette e di allusioni traumatiche, è il caso di passare oltre.”
Gli speaker, capitanati da Campana Inviata Dalla Città da quel pazzo scatenato di Paul Tracy: “Abbiamo in collegamento telefonico l’Imperatore Unico di Oviedo e Woking, colui che difende la Spagna dalla pessima reputazione di essere sabotatori di gare altrui. Rimane da chiedersi chi difenderà la Honda dalla pessima reputazione di essere sabotatori delle gare della McLaren da anni, ma questo è un dettaglio di poco conto. Ferniiii, dato che sei qui, che cosa ne pensi del fatto che qui i piloti nonostante gareggino l’uno contro l’altro siano tutti grandi amici fuori dai circuiti?”
Ferniiii: “Veramente a me pare che da queste parti la gente si lanci i guanti addosso molto più spesso di quanto i piloti di Formula 1 si lancino addosso i cappellini sul retro del podio.......... ehm, volevo dire, è un ambiente BeLiXiMo!!!11!!!11!!!1!!! e non escludo l’idea di potermi trasferire definitivamente da queste parti, in futuro.”
Gli speaker: “Quindi è vero che vuoi lasciare la McLaren?”
Ferniiii: “Una domanda alternativa non c’è? Sentirmi chiedere che cosa ne penso della teoria della deriva dei continenti, di tanto in tanto, potrebbe essere allettante.”
Gli speaker: “Che cosa ne pensi della deriva dei continenti? Ti piacerebbe se la tua strada si separasse da quella della McLaren e da quella della Honda così come i continenti si sono divisi l’uno dall’altro? E soprattutto, cosa intendevi dire, quando hai detto che se la McLaren non potesse diventare vincente entro settembre te ne andresti?”
Ferniiii: “Mhm... magari che, avendo pronunciato nella stessa frase i termini ‘McLaren’ e ‘vincente’ non intendessi essere preso sul serio?”
Dopo la telefonata di Ferniiii è seguito un po’ di tempo trascorso a parlare delle performance sottotono della McLaren...
...
...
...
...no, detto seriamente, ormai ne ho fin sopra i capelli. Adesso anche Paul Tracy e compagnia bella devono spargere melma sulla McLaren? Non basta tutto il resto del mondo? Ritorniamo a Hinchy che stava ancora tentando di sdoppiarsi, con Kimby che nel frattempo era dato per ritirato e con H3lio che era risalito al terzo posto dietro ai Powgenaud.
H3lio: “YAAAAAYYYYYY, IT’S TIME FOR SAMBAHHHHHHH!”
Ha preso in mano un pennello e ha verniciato un muretto a passo di danza, facendo entrare un’altra volta la safety car.
C’è stata tutta la solita trafila post-safety car e i primi erano sempre i Powgenaud. Quando doveva esserci il restart Carpy ha fatto un bel testacoda rimettendosi in carreggiata e il restart è stato ritardato di qualche giro.
Eravamo a metà gara, a quel punto. È seguita una caution per debris, un altro restart, un po’ di calma e poi, al 152° giro, il caos che ha portato la gara ad essere redflaggata. Pare che tutto sia partito da una manovra di Vin Diesel, che ha superato il big mess indenne, cosa che non è riuscita a Hildy, Jones, Hinchy, Aleshin, RHR, Carpy, Muñoz e, purtroppo, nemmeno a Vauty, le cui speranze di gloria si sono definitivamente e mestamente infrante. Mentre le vetture erano ferme in pitlane, con i piloti a bordo, in attesa della ripartenza, Dale Coyne in persona ha pensato bene di dirigersi verso Vin Diesel per esprimergli il proprio disappunto per quanto accaduto poco prima. Un commissario l’ha invitato ad allontanarsi, quindi non ha potuto strappare le immaginarie piume di pavone che Vin Diesel tiene sul casco. Vin Diesel è stato penalizzato con un drive through dopo il restart. Davanti, intanto, i Powgenaud spaccavano il cu*o a tutti, in particolare al Detersivo, a Nuovo Giardino e al Grande Samurai che erano lì a inseguirli, almeno finché Nuovo Giardino non è finito a muro.
Poi, a cinque giri dalla fine, pochi giri dopo il restart, è toccato al Grande Samurai, che finendo in testacoda ha centrato il Detersivo al Kiwi e ha coinvolto anche il Piccolo Chilli, che in assenza di Vauty aveva interpretato il ruolo dell’outsider che compariva a caso nelle zone alte della classifica.
La gara l’hanno finita una manciata di piloti, di cui appena sei a pieni giri. L’ultimo pilota a pieni giri era Sonniferetti, ma la cosa più importante è che un certo ultraquarantenne brasiliano si è messo tra Willpowahhhh e Saimon.

RISULTATO:
1. Will Power - Penske 2:32:31.011  
2. Tony Kanaan - Ganassi +0.197  
3. Simon Pagenaud - Penske +0.374  +0.177
4. Graham Rahal - Rahal +0.811  +0.437
5. Gabby Chaves - Harding +1.898  +1.087
6. Marco Andretti - Andretti +4.163  +2.265
7. Conor Daly - Foyt +1 Lap  
8. Max Chilton - Ganassi +3 Laps  
9. Scott Dixon - Ganassi +5 Laps  
10. Takuma Sato - Andretti +5 Laps  
11. Ed Carpenter - Carpenter +24 Laps  
12. J.R. Hildebrand - Carpenter +33 Laps  
13. Josef Newgarden - Penske +47 Laps  
14. James Hinchcliffe - Schmidt +97 Laps  
15. Mikhael Aleshin - Schmidt +97 Laps  
16. Tristan Vautier - Coyne +97 Laps  
17. Ed Jones - Coyne +97 Laps  
18. Carlos Muñoz - Foyt +97 Laps  
19. Ryan Hunter-Reay - Andretti +97 Laps  
20. Helio Castroneves - Penske +158 Laps  
21. Charlie Kimball - Ganassi +207 Laps  
22. Alexander Rossi - Andretti/Herta +212 Laps

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