venerdì 4 agosto 2017

Commento al Gran Premio di Mid-Ohio (Indycar 2017 #13)

È bello sapere che nel mondo del motorsport ci sono degli alternate universe in cui i vecchi possono ancora avere la loro importanza, invece di essere bollati come decrepiti fin dal giorno in cui raggiungono il loro trentesimo compleanno. Uno di questi alternate universe è la Indycar, che in tempi recenti ha spedito Oriol Servià (classe 1974) e Juan Pablo Montoya (classe 1975) in pista a testare i telai 2018.
La notizia ha oltrepassato l'oceano ed è arrivata in Europa, dove nessuno ha speso una sola parola sull'età dei due tester e sul fatto che qualcuno avesse deciso di affidare loro delle vetture, perché l'unico commento dilagante era: OMG!!11!!!11!! che vetturehhhh bellissimehhhh!111!!111!! e saranno più sicurehhhhh senza che ci sia bisogno dell'orribilehhhh halohhhh che snatura la Formula 1, peccato che queste non siano vetture di Formula 1, ma sono dettagli, quindi no, non hanno snaturato la Formula 1 e siamo tutti felici e contenti, così guarderemo la Indycar anche il prossimo anno perché un Alonso è per sempre anche se n'è già andato da tempo immemore, mentre invece un halo è una cosa orribile, anche se halo significa aureola e, in qualità di santo e di martire, anche Alonso ne ha sicuramente una in testa.
Montoya in testa invece ha una folta capigliatura grigia, che abbinata alla corporatura da mangiatore di hamburger lascia pensare che ormai sia sorpassato come pilota...
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...invece no, it's Indycar, bitch! In Indycar anche ultraquarantenni in sovrappeso e con i capelli grigi hanno ancora i loro cinque minuti di popolarità. Cinque minuti, appunto, perché io rimango in fiduciosa attesa che JPM veda la luce di un volante full time o almeno di un volante per qualche ulteriore evento random, ma tutto ciò non si sta concretizzando: JPM è un po' la versione in formato Indycar di Alguersuari che faceva il tester della Pirelli. Con questo, oserei dire, si esauriscono tutte le possibili somiglianze tra Montoya e Alguersuari.
Mentre accadeva tutto ciò, la NASCAR era rigorosamente attiva ogni weekend, ed ecco, quella è una cosa per cui JPM ha dichiarato qualche tempo fa di non avere più l'età. Anzi, no, non ha parlato di età, ha detto semplicemente che non vuole gareggiare in un campionato con gare ogni weekend, non che si senta troppo vecchio per farlo.
La settimana scorsa la NASCAR ha gareggiato a Indianapolis e la gara è stata caratterizzata da rain delay, bandiere rosse, numero di ingressi della safety car superiori al numero delle vetture che prendono il via a una gara di Indylights.
Ha vinto Kasey Kahne, che non vinceva da 100+ gare e che non vinceva dal 2014. La cosa è stata per certi versi eroica, peccato che io abbia preso l'insana decisione di vedermi il finale della gara e che per percorrere gli ultimi dieci giri sia servito qualcosa come un'ora e tre quarti e che quando mi sono messa davanti al computer per vedermi il finale era l'una e tre quarti di notte.
Ovviamente anche nel weekend di Mid-Ohio la NASCAR c'era, perché non si ferma quasi mai. Nessuno ovviamente protestava per la sua sovrapposizionehhhh con la Indycar, dato che nessuna delle due gareggiava a Baku e che l'altra non gareggiava a Le Mans. Però non mi sorprenderei se un giorno ci fosse una gara di NASCAR che, tra un'interruzione e l'altra, va di lungo per ventiquattro ore, overtime dopo overtime.
Se non sapete cosa sia l'overtime, fate un sospiro di sollievo: significa che non avete ancora raggiunto la perdizione più totale e completa.
Di me che l'ho già raggiunta, vi potete fidare: non appena trascorrerete una notte davanti al PC per vedervi una gara che sembra non finire mai, capirete che dopotutto i finali dietro la safety car non sono così terribili.

Okay, basta parlare di NASCAR (per ora). Concentriamoci sul weekend di Mid-Ohio.
Il weekend in questione è passato alla storia fin dal sabato per essere il weekend in cui finora lo scoiattolo nerd ha ottenuto il miglior tempo. Per chi se ne fosse dimenticato, dopotutto l'ho ripetuto solo venti volte per ogni commento, Estebaby ha preso il posto di Bourdeeeeeeyyyyyy, che attualmente fuori dai giochi per via dell'incidente di Indianapolis.

Griglia di partenza:
1^ fila: Power - Newgarden
2^ fila: Sato - Rahal
3^ fila: Castroneves - Dixon
4^ fila: Pagenaud - Hinchcliffe
5^ fila: Rossi - Hunter-Reay
6^ fila: Daly - Gutierrez
7^ fila: Kimball - Andretti
8^ fila: Jones - Pigot
9^ fila: Kanaan - Chilton
10^ fila: Hildebrand - Muñoz
11^ fila: Aleshin forever alone

Ho guardato la gara sul Tubo nei giorni successivi, dato che domenica sera non ero in casa e che quando sono tornata a casa mi sono concentrata prevalentemente sulla Formula E, perché qualche scelta la dovevo pur fare, non potevo guardare ogni cosa direttamente il weekend stesso, c'erano troppe SoVrApPoSiZiOn1, anche se nessuno si indignava, dato che nessuna delle gare in questione si svolgeva a Le Mans (okay, anche questo lo sto ripetendo più dell’avvicendamento Bourdeeeeyyyyy/ Estebaby e la cosa ha ormai raggiunto proporzioni preoccupanti).
La gara, denominata Honda Indy 200, durava 90 giri, ma prima mi sono vista un po' di collegamento pre-gara, dove venivano mostrati dei replay di incidenti che avevano coinvolto Power e Dixon nel corso degli ultimi anni, di cui alcuni addirittura del 2013, che se non sbaglio era l'epoca in cui venivano definiti due detersivi.
Diciamo le cose come stavano: secondo me era un servizio fatto apposta per ricordare che anche in Indycar capitano episodi controversi, nonostante a quanto pare nessuno si metta a sbraitare in francese via radio, a litigare con tre piloti uno dietro l'altro in un colpo solo, oppure, per fare le cose più in stile Kmag, a fare elegantissimi commenti in diretta TV. I due detersivi erano destinati a non incontrarsi più per il resto del weekend, quindi suppongo che non ci siano state ulteriori controversie, anche se non ripongo in Willpowahhhh tutta questa fiducia e, chissà, sono sicura che troverà il tempo per litigare con qualcuno, se lo desidera.

La gara durava 90 giri e, partendo dalla pole, Willpowahhhh ha passato in testa i primi di quei 90 giri. Quella prima parte di gara ci ha dato modo di vedere lo splendore del Grande Samurai. Il nostro piccolo eroe, in quel momento, non stava bombardando il circuito di Mid-Ohio, dato che non era il Memorial Weekend, ma piuttosto stava cercando di verniciarsi reciprocamente la vettura con Grammo Reale. C’è stato un mezzo contatto tra i due, ma hanno proseguito imperterriti con le vetture un po’ più verniciate di prima e non ci sono stati casini, così come era destino che non ci fossero casini (né safety car) nemmeno più tardi quando RHR è andato in testacoda da solo e, orientandosi grazie al filo di Arianna, è riuscito a ritrovare il giusto senso di marcia.
Nel frattempo Nuovo Giardino aveva undercuttato Willpowahhhh al primo pit-stop e tutto sommato la cosa mi ha resa abbastanza contenta, perché non ho ancora dimenticato che Willpowahhhh, diversamente da Paul Tracy, non ha mai fatto a Bourdeeeeyyyyy gli auguri per una pronta guarigione dopo il suo incidente di Indianapolis. Ad ogni modo anche senza gli auguri di Willpowahhhhh, Bourdeeeeyyyyy ha ripreso a bazzicare per il paddock e lo si è visto apparire ai microfoni per una lunga intervista nel corso della gara. *________* La gara, a quel punto, non era molto movimentata, quindi c’era tutto il tempo per pensare a Bourdeeeeeyyyyy.
L’intervista si è conclusa con l’intervistatore che lo informava “ti saluta Paul Tracy”. AAAAAAAWWWWWW, stanno diventando la mia OTP! <3
A proposito di Paul Tracy, domenica era l’anniversario del Gran Premio di San José 2006 (quello della rissa con Tagliani, per intenderci).
L’unico vero plot-twist è accaduto al 67esimo giro, quando Ed Jones è andato per prati ed è entrata la safety car, poco dopo il terzo giro di pit-stop.
Willpowahhhh ne ha approfittato per riavvicinarsi a Nuovo Giardino, con la probabile intenzione di superarlo al restart, ma la realtà dei fatti è stata che in realtà è stato Willpowahhhh a doversela vedere con Grammo Reale per conservare la seconda piazza.
In mezzo a tutti loro nel frattempo c’era un doppiato che cercava di sdoppiarsi, con tutti i piloti pronti a inveire contro di lui...
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...in quel momento ho avuto la sensazione che, per quanto tutto possa cambiare da una serie all’altra, tutto resterà sempre uguale. Quel doppiato era Esteban Gutierrez, AKA Estebaby, AKA lo Scoiattolo Nerd, che ha dimostrato chiaramente di avere trovato il suo posto nel mondo.
Qualcuno potrebbe essere interessato anche alle sorti del Grande Samurai: è arrivato in top-5, nonostante avesse avuto un problema che gli aveva fatto perdere tempo durante uno dei suoi pit-stop.

RISULTATO: 1. Josef Newgarden (Penske), 2. Will Power (Penske), 3. Graham Rahal (Rahal), 4. Simon Pagenaud (Penske), 5. Takuma Sato (Andretti), 6. Alexander Rossi (Andretti/Herta), 7. H3lio Castroneves (Penske), 8. Ryan Hunter-Reay (Andretti), 9. Scott Dixon (Ganassi), 10. Conor Daly (Foyt), 11. James Hinchcliffe (Schmidt), 12. Marco Andretti (Andretti), 13. Charlie Kimball (Ganassi), 14. Mikhail Aleshin (Schmidt), 15. Max Chilton (Ganassi), 16. Tony Kanaan (Ganassi), 17. J.R. Hildebrand (Carpenter), 18. Carlos Muñoz (Foyt), 19. Spencer Pigot (Carpenter), 20. Esteban Gutierrez (Coyne), 21. Ed Jones (Coyne).

Nuovo Giardino è al momento in testa alla classifica davanti a H3lio e al Detersivo al kiwi.
Guardando il risultato di gara sono profondamente commossa, perché Estebaby di fatto è arrivato praticamente ultimo, ma non è l'unica cosa che mi commuove. La posizione del sosia di Vin Diesel mi pare decisamente più preoccupante. Ormai lui e H3lio hanno ben poche chance di rubarsi le piume a vicenda, durante le gare, ed effettivamente è anche meglio, perché significa che quantomeno almeno uno dei due arriva nelle posizioni che contano. Mi auguro di vederli entrambi anche il prossimo anno. *-*

Domenica sera non c'era solo la Indycar, ma anche la NASCAR, che ho guardato a sua volta sul Tubo nei giorni a venire. Denominata Overton's 400, la gara si svolgeva a Pocono e vedeva Kyle Busch e Martin Truex Jr (che si chiama Jr senza che nessuno sappia di chi è figlio) partire appaiati dalla prima fila.
Se chi inizia bene è già a metà dell'opera, non si può dire che dopo un solo giro non fossero già a tre quarti abbondanti: c'è stato un mega-crash, nel corso del quale si sono ritirati Aric Almirola (rientrato qualche settimana fa dopo essersi rotto le corna in un antecedente momento della stagione) e Matt Di Benedetto. L'incidente poteva essere determinante per il duello tra gli Stenpatrick a cui la Sprint Cup fa da contorno, in quanto Danica è stata tra i piloti coinvolti. Però ha proseguito imperterrita, nella sua battaglia contro il ferro da stiro.
Lo stage 1 per il resto è stato abbastanza tranquillo. Si è visto anche Erik Jones, che non è parente di Ed Jones, in testa per qualche giro, prima di precipitare di nuovo nel dimenticatoio come se fosse stato Da Matta al GP di Gran Bretagna 2003. Alla fine dello "stage 1" KyBusch era in testa, sempre davanti a Truex.
Lo "stage 2" è stato movimentato da un incidente di Jimmy Johnson con successivo ingresso della safety car e da un'ulteriore safety car per "debris". Tra una cosa e l'altra KyBusch l'abbiamo perso per strada, mentre Truex e Hamlin lottavano per la prima posizione. Alla fine dello "stage 2", causa giro di pit-stop in corso, c'erano davanti tutti i Da Matta della situazione: Bowyer era primo, Keselowski era secondo, Danica era terza!!!11!!!11!!!11!!, poi c'erano Kurt Busch, Newman, Kahne e settimo Ricky!!111!!!11!!!11!!!
Purtroppo le cose belle sono destinate a durare poco e sia la Patrick sia Stenhouse sono caduti nel dimenticatoio o, per essere più precisi, sono rientrati ai box subito dopo la fine della seconda parte di gara.
Nello "stage 3" è tornato tutto alla normalità e in realtà è tornato protagonista anche Kyle Busch, che nelle fasi conclusive della gara, meno ricca di peripezie di quanto potessi aspettarmi dopo la partenza, era in testa davanti a Kevin Harvick, vecchio protagonista di una celebre rissa con Montoya.
Voce fuori campo: "L'hai ripetuto più o meno un centinaio di volte, non ti sembra ancora ora di cambiare repertorio?"
Effettivamente dovrei cambiare repertorio, quindi parliamo di cose più serie: al 15° e al 16° posto c'erano rispettivamente Danica Patrick e Ricky Stenhouse, il duello a cui la Sprint Cup fa da contorno si stava per decidere a favore di Danica, ed infatti è così che si è deciso.
Ha vinto Kyle Busch davanti a Kevin Harvick, Martin Truex Jr, Denny Hamlin, Brad Keselowski, Clint Bowyer, Erik Jones, Matt Kenseth, Chase Elliot.

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Milly Sunshine