martedì 15 agosto 2017

Commento bonus: i primi mesi di campionato (marzo/luglio 2017)

Credo che sia doveroso, prima di partire con i fatti, fare una piccola introduzione. Non ce l'ho per abitudine quella di scrivere un commento alla prima metà della stagione. Non sono nemmeno particolarmente in ansia per il momento in cui ricomincerà la stagione. Non fraintendetemi, quattro settimane di vuoto cosmico non mi fanno tutto questo piacere, tre sarebbero state abbastanza, ma è qualcosa a cui ho imparato a sopravvivere senza troppa delusione. Ci sono pur sempre altre serie da guardare, in caso di necessità... Poi sì, la NASCAR non avrà mai la stessa grazia della Formula 1, ma prevede pur sempre asfalto, auto e gente che gira in tondo.
Perché ho deciso di fare un commento alla prima parte della stagione? Mhm... essenzialmente perché ho avuto l'impressione che tutto ciò che si è visto prima della pausa estiva sia stato moooooolto intenso e che schiarirsi un po' le idee ci farebbe bene. Rimango sempre del parere che abbiamo assistito anche a stagioni più affascinanti di questa e a stagioni in cui eravamo esposti a meno polemiche che facevano meno venire l'orticaria, ma non possiamo negare che da molto tempo a questa parte non abbiamo avuto un attimo di pace. Sempre ammesso di essere usciti indenni da un inverno fatto di gente che si ritirava a caso e di gente che tornava a caso subito dopo essersi ritirata e da un inizio di stagione fatto di gente che andava a correre a Indianapolis facendo rientrare altra gente a caso, ne abbiamo viste di tutti i colori e ne siamo stati messi a dura prova.
Con tutto quello che è successo, ci è toccato anche il revival dello scontro per il titolo tra la gente vestita di rosso e la gente vestita di grigio, che ormai mancava dal lontanissimo 2008. Non so cosa ne pensate voi, ma rimango del parere che, dal punto di vista del tifoso medio, questo sia stato un notevole peggioramento.
Prima del 2008 era tutto un "voi siete degli scorrettihhh!!!!11!!", "e voi lo siete più di noi, non vi ricordate quello che ci avete fatto trentacinque anni fa????222???22?". Poi è arrivata la Brawn GP. Sì, il mondiale era falsato secondo l'ottica fanboy friendly, ma almeno le polemiche erano relative a quello che succedeva lì e in quello specifico momento storico, non era tutto un rievocare quarant'anni di motorsport a ogni polemica e un prolungarsi delle discussioni all'infinito.
Poi è arrivato lo scontro Ferrari vs Redbull alternato al dominio Redbull. Anche lì ce la cavavamo di lusso: la Redbull è entrata in Formula 1 nel 2005 e nessuno se l'è filata prima del 2009. Le polemiche andavano indietro di pochi anni e le recriminazioni dopo un po' si interrompevano, perché al di là dell'assenza del nome storico, del "mondiale falsato" e del fatto che molta gente non ha mai capito fino in fondo che c'è un'elevata correlazione tra le performance della vettura e dei piloti con la classifica finale, non si poteva andare indietro fino agli anni '70, '80, '90... E poi c'erano cose più fighe da commentare, tipo i vecchi traditori, oppure le polemiche per gli ordini di scuderia dell'epoca Webberettel, che hanno oltraggiosamente fatto passare in secondo piano il vero evento di spicco del GP della Malesia 2013. Se non sapete a che cosa mi sto riferendo, andate a rivedervi dove e quando lo scontro Marussia vs Caterham nel 2013 si sia deciso a favore della Marussia. Non mi pare una cosa esattamente da poco.
Dopo gli anni dei mondiali vinti dalla Redbull sono arrivati gli anni dei mondiali vinti dalla Mercedes, che però non ci avvicinavano allo scontro rosso vs grigio. La Ferrari era ben lontana dal potere lottare per il titolo e la Mercedes, quando se ne stava in testa alla classifica per i fatti propri, era ritenuta una squadra orribilehhhh ma non c'erano polemiche che avessero a che vedere con la Ferrari, quindi tutto era tollerabile.
Poi la calma è finita.
Lo scontro rosso vs grigio si è riaperto, dopo otto stagioni di assenza, poco importa che questo team in grigio all'epoca si chiamasse Honda e non cavasse un ragno dal buco, mentre il team in grigio che c'era allora sia quello che al giorno d'oggi non cava un ragno dal buco con i motori Honda. L'inversione di ruoli ha fatto sì che al giorno d'oggi sia rarissimo che qualcuno si renda conto che la Mercedes di oggi sia una squadra completamente diversa dalla McLaren motorizzata Mercedes di un tempo; o per meglio dire, non si rendono conto che la McLaren di allora non è la loro rivale di oggi. Se non vado errata l'unico elemento che hanno in comune è la presenza del Gangster Rapper, che anche quello, in realtà, essendo arrivato nel 2007, avrà anche vissuto gli ultimi anni dello scontro rosso vs grigio di allora, ma non c'entra un fico secco con le polemiche dei decenni precedenti.
C'è tutto un polverone che gira intorno allo scontro rosso vs grigio, dovuto al fatto che ci sia gente che romanticizza gli Schukkinen al punto tale da credere che solo quella dell'epoca degli Schukkinen sia stata "vera Formula 1" e che adesso ne vedono la sua erede. Poi, se vogliamo dire le cose come stanno, l'epoca della rivalità degli Schukkinen è durata in totale nel 1998, nella prima metà del 1999 e per tutto il 2000, con Hakkinen che nel 2001 era decisamente sottotono e che si è ritirato alla fine della stagione. Di fatto il duello tra gli Schukkinen è durato più o meno la metà di quello tra gli Alonsettel, non un'intera era geologica. Poi puntualizziamolo: ho amato il duello tra gli Schukkinen e gli Schukkinen stessi, ma la realtà dei fatti ci dice che Hakkinen si è ritirato undici anni prima di Schumacher, otto se si contano solo quelli in cui MSC ha gareggiato, e che in tutti gli anni a venire sono successe anche tante altre cose.
Strettamente collegato a questo discorso c'è quell'altro, ovvero quello dei continui paragoni Vettel/ Schumacher. Okay, erano amici, condividono la stessa nazionalità e hanno indossato una tuta dello stesso colore, quando prima avevano vinto dei titoli con dei team senza nomi storici. E quindi? Vorrei specificare che non ho niente contro il fatto di paragonarli, non ritengo che sia scandaloso né nulla di tutto ciò. Credo che, quando Vettel si ritirerà, il suo curriculum conterà un numero di vittorie tali da non considerarlo un pilota qualsiasi. Di fatto nemmeno se si ritirasse domani avrebbe i numeri di un pilota qualsiasi (@Vettel: parlavo così per dire, sia chiaro, non è che stasera leggi il mio commento e domani annunci il tuo ritiro, okay?). Non è questo che stona, ma il fatto di volere trovare per forza delle somiglianze anche quando non ci sono. Ricordo di avere visto una sua intervista da bambino, in cui gli chiedevano se voleva diventare il nuovo Schumacher. Lui rispondeva che voleva diventare il primo Vettel. Credo che questo esprima il concetto in un modo migliore di quello in cui potrei farlo io. Dire che questo è l'erede di quell'altro è solo un'etichetta che poco ha a che vedere con la realtà dei fatti. A guardare le cose come stanno, mi sembra evidente che Vettel abbia una personalità molto diversa da quella di Schumacher, sia nel bene sia nel male. Schumacher appariva come un cyborg anche un po' troppo altezzoso, nei suoi anni di gloria, e non si sarebbe mai messo a scherzare come fa Vettel, che appare decisamente più umano. Però Schumacher a trent'anni si comportava da uomo adulto, non da ragazzino, e ritengo probabile che, se si fosse ritrovato coinvolto in una situazione tipo Baku 2017, avrebbe gestito tutto in modo molto più maturo. MSC avrà commesso azioni anche peggiori, però dopo averle commesse non mi sembra che sia mai andato a fare lo spaccone come se le sue azioni fossero state il trionfo della giustizia divina. E con questo non intendo dire che a Baku 2017 Vettel sia stato l'unico personaggio del motorsport a comportarsi in modo infantile o inappropriato... anzi, credo che se dovessi elencare tutti i personaggi che mi hanno lasciato perplessa non finirei più l'elenco. In cima alla shame-list ci metterei, però, il modo in cui la situazione è stata descritta sulle pagine web. Non parlo dell’incidente in sé, ma del fatto di avere letto parecchia gente che osservava “queste cose succedono anche sulle strade cittadine, se qualcuno ti frena davanti, tu d’istinto lo affianchi e gli vai addosso, ma la colpa non è tua”. WTF?! La ragione per cui non demonizzo il crash dei Vettelton è appunto che sia avvenuto su un circuito durante una gara automobilistica. Se qualcuno, su una strada cittadina, dove vorrei ricordare che potrebbe essere necessario frenare da un momento all’altro anche quando hai delle altre auto dietro e in cui esiste un concetto chiamato distanza di sicurezza, andasse addosso di proposito a un’altra macchina, quello sarebbe il più grande coglione mai comparso sulla faccia della terra, quindi queste cose succedono anche sulle strade cittadine e vanno bene ‘sticavoli, vanno bene entro certi limiti sui circuiti automobilistici, ma il traffico urbano ed extraurbano è un’altra cosa.
Okay, chiudiamo questo discorso e, arrivati a questo punto, direi che è il caso di iniziare finalmente il nostro riepilogo di quanto accaduto nel corso della stagione, fino a questo momento.

[IL TRIONFO DELL'AMMMMMMORE]
C'è stata l'Australia.
C'è stato Vettel.
C'è stato l'undercut.
C'è stata la prima vittoria stagionale conquistata dalla Ferrari al primo gran premio e la convinzione generale che la Ferrari avesse il mondiale in tasca.
Non avevano ottenuto la pole.
Non sembravano nemmeno i favoriti per ottenere quella successiva, il che significava che se si ritrovavano davanti avevano speranze di rimanere davanti, ma bisognava che si impegnassero parecchio, se volevano andare davanti.
L'undercut funziona una volta, non funziona sempre.
C'è stata la Cina e c'è stata la vittoria di Hamilton.
1-1.
2-1 per Vettel in Bahrein, dove ancora una volta la Ferrari si era guardata bene dal lottare per la pole position.
L'ammmmmore stava trionfando.
La gente che voleva vedere un duello Rossi vs Marquez su quattro ruote aveva molti dubbi.
Anche Rossi aveva dei dubbi: perché avrebbe dovuto duellare con Marques, che in Indycar c'era stato qualcosa come quindici anni prima? Qualcuno gli spieghi, per cortesia, che si parlava di Valentino Non Sono Alexander Rossi e di Marc Non Sono Tarso Marquez.
Tutto era BèL1X1M0!!!11!!!11!! e finalmente il Gangster Rapper aveva un Am1K3Tt0 con il quale amoreggiare nel dopogara, non uno che gli tirava cappellini sul naso e con cui non c'era mai la possibilità di fare comunella, a meno che non capitasse l'occasione di dovere ridere di Verstappino nell'apprendere che era stato penalizzato e aveva perso il podio appena conquistato.
I Vettelton si ammmmmmmavano, c'era il TG1 che li shippava, c'era gente che non vedeva l'ora che si prendessero a coltellate e c'era molta gente a cui non importava niente di tutto ciò perché #FerniGoesToIndyBitches, chi se ne frega dell'ammmmmore dei Vettelton, c'era Ferniiiii pronto a scappare negli States per vendicarsi di una Formula 1 che gli aveva negato il #grandeammmmmore, nella speranza di consolarsi tra le braccia del primo Alexander Rossi che passava per strada. Frattanto c'era Sato pronto a colpire con la sua katana, ma quello era un dettaglio secondario, perché al giorno d'oggi in Europa non c'è più nessuno che si ricordi di Sato, il Grande Samurai. AAAAAAAWWWWW, IL GRANDE SAMURAI! <3
Non c'era nulla che potesse mettere in discussione il grande ammmmmore dei Vettelton e il loro alternarsi sul gradino più alto del podio...
...
...
...o forse sì. Prima di arrivarci, però, la Ferrari avrebbe dovuto monopolizzare una prima fila, con l'ennesima sensazione di avere il mondiale in tasca.

[RUSSIA GATE]
C'era una volta il gran premio di casa di Dany Kvyat.
C'era anche Dany Kvyat al volante di una Redbull.
Era un passato destinato a non tornare mai più, quindi a nessuno importava niente di Kvyat.
C'erano i Raikkonettel in prima fila, c'era Sebby finalmente in pole.
Poi è arrivato Bo77as. Ha superato entrambi facendo loro una pernacchia allo start e ha tirato dritto per la propria strada, che l'ha portato in victory lane, o meglio, dato che è pur sempre Formula 1 e non Indycar, al parc fermé e poi sul gradino più alto del podio.
Il giorno in cui Bo77as ha conquistato la prima vittoria è stato quello in cui, finalmente, qualcuno ha iniziato a contemplare la sua esistenza.
Tutti apparivano felici.
Quando vince uno che sembra non avere la possibilità di rompere le sfere a nessuno, tutti sono felici.
O forse no.
Mentre in Italia nessuno era disturbato da Bo77as, all'estero non era così.
Ho letto anche qualche commento carino, in realtà.
Altri però, erano del calibro di: B077AS è SKaRs0 QùAnT0 1L Sù0 Pr3D3ç3Ss0R3!!!11!!! V1T70R14 RùB4T4!!!11!!!1!!!
WTF?!
Belli, datevi una calmata, che cos'ha fatto Bo77as di male, a parte condurre una gara in testa dall'inizio alla fine? Ammetto che sarebbe stato molto più bello e pittoresco assegnare la vittoria d'ufficio a Jolyon Palmer, ma purtroppo il regolamento prevede che la vittoria venga assegnata al primo che taglia il traguardo, non a chi arriva ultimo (per la cronaca, non ho controllato che sia effettivamente arrivato ultimo, in quel gran premio, ma tanto anche se non arriva materialmente ultimo, Palmer è spiritualmente ultimo in qualunque posizione). Che senso ha stare a polemizzare per uno che ha vinto una gara in cui non è stato protagonista di nessun evento controverso? Avesse spazzato via mezza griglia di partenza in corso d'opera avrei anche potuto capire le perplessità, ma cosa sarebbe accaduto a Sochi da non rendere Bo77as meritevole della sua vittoria? E, lo specifico, gli autori di quei commenti non mi sembravano nemmeno tanto affezionati alla Ferrari da essere oltraggiati di vederla soltanto sui due gradini più bassi del podio.
Sono arrivata a una conclusione, alla fine. C'è gente che, per quanto sia indignata a parole dal fatto che ci siano piloti che hanno l'abitudine di arrivare al traguardo dietro ai loro compagni di squadra, ci siano seconde guide che quando vincono vengono portate su un piedistallo (Mark Webber, chi era costui?) mentre ce ne siano altre che, se vincono una gara in cui peraltro il loro compagno di squadra è esattamente nowhere (in italiano suona male, quindi ho scelto di lasciare il termine in inglese, esattamente così come l'avevo pensato), hanno appena commesso uno scandalo.
Poi sono tornata a leggere tweet che provenivano da entro i nostri confini nazionali. Qui, in effetti, B077as non era malvisto perché aveva vinto una gara, ma perché ne aveva vinta solo una. Io credo che la colpa sia tutta di Leo 2.0. Fino al momento in cui ha vinto il mondiale 2016, tra gli appassionati di Formula 1 non c'era NESSUNO che pensasse seriamente che potesse vincere un mondiale. Al giorno d'oggi la gente si aspetta, quindi, che il mondiale venga vinto tutti gli anni da qualcuno su cui NESSUNO scommetterebbe un centesimo fino al giorno prima... entro certi limiti, ovviamente, è chiaro che non ci si spinge a scommettere su Jolly Palmahhhh, ma bisogna comunque mantenere un minimo di realismo.
Al termine del GP di Russia (o della Russia? come si dice esattamente?) maturava in me la convinzione che muoversi in un ambiente social incentrato sul motorsport sia mooooolto più complicato di quanto possa apparire agli occhi dell'inesperto. #HelpMe!

[DUELLIHHHH E SORPASSIHHHH]
È arrivata la Spagna.
È arrivato un giorno fatto di duellihhhh e sorpassihhhh per la prima posizione, fatto di recriminazioni perché B077as ha tentato di difendere una posizione da Vettel, fatto di recriminazioni perché nello specifico i duellihhhh e i sorpassihhhh hanno portato alla vittoria Hamilton e non Vettel.
È arrivato un bambino che in tribuna piangeva per il ritiro di Raikkonen.
È arrivato Raikkonen che, invece di andarsene a casa, è andato a farsi scattare delle foto insieme a quel bambino e a tutta la famigliola.
Mi rendo conto che quella della Ferrari è stata una manovra mediatica.
Me ne rendo conto, quindi non mi si accusi di essere una ferrarista con il paraocchi, perché non nego che potrei avere il paraocchi, in certi momenti, ma ferrarista... honestly, are we f*cking serious? Negli altri momenti della mia vita sul web combatto contro l'accusa di essere un'antiferrarista con il paraocchi, quindi almeno mettetevi d'accordo. Il mio essere “ferrarista con il paraocchi” si traduce essenzialmente nel criticare tutti allo stesso modo, invece di criticare la Ferrari a ogni costo e portare altri si un piedistallo a ogni costo; dato che non faccio nemmeno l’opposto, a quanto pare, sono etichettata anche come “antiferrarista con il paraocchi”. E pensare che cercavo solo di fare qualcosa di positivo... Voglio dire, forse non sempre ci riesco, ma l’intento sarebbe quello di essere obiettiva e, soprattutto, coerente.
Torniamo a noi: non nego che si sia trattata di una scelta mediatica, di quelle che piacciono a Liberty Media, peraltro. Però, guardando le cose dalla prospettiva di Raikkonen, chi glielo faceva fare? C'è stata un'epoca in cui dopo essersi ritirato lasciava il circuito direttamente in tuta e casco o andava da nascondersi fino a data da destinarsi, figurarsi se accennava mezzi sorrisi davanti alle telecamere insieme a un suo piccolo fan.
Il diritto di non infilare Raikkonen nel calderone della gente mediatica ce l'avrò, almeno? Peraltro finché era visto come uno che contava qualcosa Raikkonen veniva messo su un piedistallo indistintamente da ferraristi e antiferraristi e c'era chi vedeva complotti contro di lui in ogni momento.
Che cosa triste assistere al declino di un pilota e rendersi conto che il declino percepito dall'esterno è molto più elevato di quello che esiste dall'interno. Se solo Raikkonen nella sua vita non avesse mai vinto un titolo con la Ferrari, probabilmente non verrebbe neanche preso così tanto di mira perché colpevole di andare più piano di uno che di titoli ne ha vinti quattro di fila e, ci terrei a ricordarlo, vincere quattro titoli di fila è un evento raro abbastanza per dargli un po' di credito. Raikkonen, però, è diventato un vecchiohhhh bollitohhhh, è diventato uno che non parla e che non sorride...
...
...
...no, parliamone, perché dobbiamo sorprenderci se Raikkonen non sorride quando arriva secondo? Ha mai sorriso quando arrivava secondo? Ha mai sorriso quando vinceva? Ha mai sorriso quando ha vinto il mondiale? Penso che, a quindici anni di distanza dalla sua apparizione sul podio, non abbia neanche più molto senso sorprendersi del suo atteggiamento statuario.
Per la cronaca, l'atteggiamento statuario lo mostrava ai microfoni di Leo 2.0, che svolgeva le interviste post-gara a Montecarlo, in una gara in cui Iceman era partito dalla pole, ma a vincere era stato il suo compagno di squadra.
Poi, quella sera, ci siamo messi tutti a pensare ad altro, perché c'erano possibilità che Alonso a Indianapolis facesse più bella figura di quanto avesse fatto Button al posto suo. Considerando che l'apice della giornata di Button era arrivata quando aveva rovesciato Wehrlein contro le barriere, l'impresa non si rivelava neanche troppo difficile, bastava solo guardarsi bene dal far spiccare il volo a un’altra vettura.
A Indianapolis ha trionfato Sato, il che ha fatto indignare varia gente, negli States. Un giapponesehhhh che vinceva una gara nel giorno del Memorial Weekend? Orrorehhhhh, non ci pensate alle vittime della seconda guerra mondiale? Mhm... e voi non ci pensate che la seconda guerra mondiale non c'entra un tubo con il motorsport e che un pilota giapponese non è responsabile delle decisioni che il governo del suo paese ha preso 70+ anni fa? Non mi pare che quando piloti americani vincevano le gare di Indycar disputate a Motegi i giapponesi li accusassero di avere bombardato Hiroshima.

[L'IMPORTANZA DI DARE IL BUON ESEMPIO AI BAMBINI]
Il dovere dei piloti è quello di insegnare le buone maniere ai loro giovani emulatori, a quanto pare. Purtroppo nessuno l'ha mai spiegato ai Rosbilton, che invece di dare lezioni di buone maniere ai bambini avevano l'abitudine di fare a sportellate, insegnando ai bambini che è giusto prendere a sportellate i propri compagni di squadra. A peggiorare la situazione, invece di prendere per un orecchio Ocon e di dirgli di smetterla di colpire Perez con la baguette, a nessuno importava niente, né in Canada né a Baku.
Giusto, il Canada: tutto si è concluso con una doppietta Mercedes e con Hamilton vincitore, ma non tiriamo troppo per le lunghe, che c'è l'Azerbaijan...
...
...
...
...insomma, per intenderci una di quelle gare da what the f*ck che capitano una volta ogni anni e anni e in cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul vincitore. Purtroppo stavolta il vincitore è stato Dani-Smile invece che qualcuno di molto più pittoresco come quella volta in cui vinse Johnny Herbert con la Stewart, ma vorrei segnalare che, nel momento in cui i Vettelton erano ancora in testa, ma destinati a non arrivare al traguardo in quelle posizioni, si sono trovati in posizione di ereditare potenzialmente la loro leadership piloti come Massa, Perez e Ocon. Se fossero arrivati al traguardo, la vittoria avrebbe potuto decidersi tra loro tre, che erano stabilmente davanti a Ricciardo. Il caso ha voluto che la vettura di Massa abbia dato forfait, mentre quelle di Perez e Ocon non l'hanno fatto, purtroppo, permettendo ai piloti di fare la figuraccia di spalmarsi l'uno contro l'altro.
Sono passati inosservati.
Tutti, in realtà, sono passati inosservati.
Tutti, a parte i Vettelton, di cui si è detto tutto e il contrario di tutto e che hanno detto, in prima persona, tutto e il contrario di tutto.
Mi sono profondamente commossa, ad un certo punto. Ricciardo aveva vinto e nessuno se lo filava, ma quello ci può stare. Bottas aveva rimontato dall'ultima alla seconda posizione e anche lui nessuno se lo filava, ma anche questo ci può stare.
Ma Stroll?
Stroll terzo.
Non so se vi rendete conto dell'enormità della cosa: una vettura che nessuno avrebbe scommesso di vedere sul podio raggiungeva il podio con al volante uno che nessuno avrebbe scommesso di vedere in zona punti. Non è roba da poco.
Invece no, quel poveretto ha ottenuto un terzo posto e nessuno se l'è filato neanche di striscio. Per protesta è tornato nelle retrovie, avendo cura di stare ben lontano dalle scarpe di Dani-Smile.

[FRULLATORI E FRULLA TORI]
Mentre davanti si placavano lentamente le acque, dietro c'era chi di problemi e di peripezie doveva affrontarne parecchi.
In Austria vinceva Bo77as, dopo tante polemiche che lo riguardavano per potenziali azioni che avrebbe potuto commettere ma non ha commesso. Lasciarlo in pace ogni tanto proprio non è contemplato, vero? Non dico che non bisogna prendersela con lui se fa qualcosa che non va bene, ma fintanto che non lo fa, che bisogno c'è di mettere le mani avanti e di criticarlo sulla base di fatti che potrebbero essere destinati a non accadere mai? Povero Bo77as, è finlandese e non si chiama Hakkinen, quindi il suo ruolo nel mondo del motorsport non ha senso di esistere.
In Gran Bretagna vinceva Hamilton, proprio davanti a Bo77as.
In Ungheria vinceva Vettel, davanti a Raikkonen.
Ehi, Raikkonen, sorridi che c'è una telecamera che ti sta inquadrando! Come ti permetti di rimanertene serio tale e quale a ogni giorno della tua vita? Sei un ingrato. Non pensi che in tanti altri vorrebbero essere lì al posto tuo?
Va beh, questi discorsi a parte resta la superlicenza di Dany Kvyat, ma per poco, dato che sta collezionando frullatori alla velocità del suono. Altri due punti, poi potrebbe capitargli di dovere scontare una gara di ban, perché i punti di penalità più antichi che ha esauriranno il loro effetto ai primi di ottobre e sono tanti i gran premi in cui sarà costretto a rimanere lontano dai guai per evitare squalifiche. Il punto è che ultimamente sembra attirare disgrazie come un esercito di gatti neri. L'altro punto non è tanto il race ban, è che qualcuno dovrebbe sostituirlo durante il race ban e, non so perché, ho la vaga sensazione che, anche di ritorno dopo il race ban, Kvyat potrebbe correre il rischio di trovare quel sedile occupato. #IStandWithKvyat.

CLASSIFICA PILOTI: Vettel 202, Hamilton 188, Bottas 169, Ricciardo 117, Raikkonen 116, Verstappen 67, Perez 56, Ocon 45...
CLASSIFICA COSTRUTTORI: Mercedes 357, Ferrari 318, Redbull 184, Force India 101...

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