mercoledì 25 ottobre 2017

Dieci anni di Commenti ai Gran Premi: Stati Uniti 2007

Nel 2007 nascevano i Commenti ai Gran Premi e, per ironia della sorte, proprio in quell'anno si svolgeva uno dei campionati a mio parere più belli e avvincenti di questo secolo.
Per celebrare il 2007 ho deciso di infilarmi in questa iniziativa: rivedermi tutti i gran premi dell'epoca e scrivere commenti ai gran premi di allora nel modo in cui scrivo commenti ai gran premi adesso, rievocando i fatti di quell'epoca e cercando di viverli con la mentalità di quell'epoca. Nello specifico i #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi sono commenti ai gran premi del 2007 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2007.

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Stati Uniti 2007: Teen-power


2007, l'anno in cui vedere i Gran Premi in diretta si sta rivelando sempre più difficile: anche per il Gran Premio degli Stati Uniti sono dovuta ricorrere all'uso del videoregistratore e guardarmi la gara, stavolta per un impegno di famiglia insieme a dei parenti.
Oserei dire che, per fortuna, con questo i gran premi serali sono terminati per un po' e che in genere i gran premi pomeridiani tendono a darmi un po' meno problemi. Impegni per i pomeriggi d'estate non dovrei averne.

Ci eravamo lasciati dopo il Gran Premio d'Australia con Raikkonen che vinceva il Gran Premio. 1 a 0 per la McLaren.
L'1 a 0 si è trasformato in un 1 a 1 con Alonso in Malesia.
Poi si è passati a un 3 a 1 della Ferrari, grazie alle vittorie di Massa in Bahrein e in Spagna.
Dal 3 a 1 si è passati al 3 a 3 della McLaren, dopo che hanno vinto i gran premi di Montecarlo e del Canada rispettivamente Alonso e Hamilton.
Un dubbio esistenziale ci attanagliava prima del weekend: sarebbe stato un gran premio favorevole alla Ferrari o alla McLaren?
La storia di Indianapolis insegna che ha sempre vinto la Ferrari, tra il 2000 e il 2006, a parte nel 2001 quando vinse Hakkinen e fu la sua ultima vittoria in carriera.
A proposito di Hakkinen, non c'entra molto, ma ricordo che una volta, non ricordo se nel 2004 o nel 2005, prima che Hakkinen andasse a gareggiare nel DTM, avevo letto un articolo in cui c'era un rumour di un suo ipotetico passaggio alla Williams per la stagione a venire. Doveva essere il 2004 e si parlava di un suo ipotetico ritorno in Williams per il 2005.
Credo che sia stata la prima volta nella mia vita in cui ho pensato che sarebbe stato bello se Hakkinen fosse tornato. C'erano ancora i piloti della sua epoca, allora. Adesso non è più così. O meglio, non c'è più Michael Schumacher, ma ci sono Coulthard e Barrichello, che però sono irrilevanti, parlando delle posizioni che contano.
Ormai è una nuova epoca, ci sono altri piloti, di un'altra generazione.
Ci sono Alonso e Raikkonen.
Ci sono Hamilton e Massa.
McLaren vs Ferrari.
Alonso vs Raikkonen o forse Hamilton vs il resto del mondo.
Le dinamiche di questo campionato hanno dato l'impressione, una settimana fa, con il Gran Premio del Canada, di essere sempre più diverse da come le avevamo pianificate.
La verità è che non c'è una nuova Formula 1.
C'è la stessa Formula 1 di un tempo, con la sola differenza che ci sono piloti che se ne vanno e ci sono nuovi piloti che arrivano.
Finché succede nelle posizioni che non contano nessuno ci fa caso, quando succede nelle posizioni che contano tutti hanno gli occhi puntati lì, a guardare quello che succede.
Anche De La Rosa non sta gareggiando in Formula 1, quest'anno, non solo Michael Schumacher. Però nessuno parla di De La Rosa, perché De La Rosa ha ottenuto solo un podio.
Quest'anno non è arrivato solo Hamilton. È arrivato anche Kovalainen, che tra parentesi a Montreal è arrivato quarto, ma nessuno parla di Kovalainen, così come nessuno parla di Sutil e negli anni scorsi nessuno parlava dei piloti che avevano debuttato negli anni scorsi.

Smettiamola di parlare di Hamilton, smettiamola di parlare della McLaren e smettiamola di parlare della Ferrari, di Raikkonen e di non so chi altro.
Smettiamola solo per un attimo, perché il Gran Premio degli Stati Uniti è stato, per me, un gran premio piuttosto importante. Poi sì, è terminato con una doppietta McLaren, che è un risultato di cui avrei fatto più che volentieri a meno, ma a volte dobbiamo prendere i risultati come dati di fatto e concentrarci anche su altre cose.
Il Gran Premio degli Stati Uniti 2007 è stato l'ultimo gran premio prima dell'inizio del mio esame di maturità, uno degli ultimi gran premi prima del diploma...
...
...
...e, incredibile ma vero, forse mi farà sentire "più grande" questo gran premio del diploma che presto prenderò.
Il diploma è un dato di fatto. È da una vita che sapevo che quel momento sarebbe arrivato nell'estate del 2007.
C'era qualcosa, però, di "estraneo" a me, che non potevo prevedere in anticipo e che nessuno avrebbe previsto soltanto una settimana prima.
Quel momento è arrivato in questo weekend.
È arrivato in forma di un ragazzo biondo con l'aria da bambino e i capelli vaporosi che indossa una tuta della BMW e che, come me, ha diciannove anni.
Poi va bene, io diciannove anni li ho compiuti due giorni dopo il Gran Premio di Montecarlo, mentre Sebastian Vettel è nato nel 1987 e il mese prossimo compirà vent'anni, ma la realtà dei fatti è che, all'età di diciannove anni, ho assistito al debutto in Formula 1 di un diciannovenne.
Fa uno strano effetto, per me che guardo la Formula 1 da una vita.
Quando ero bambina c'erano anche piloti che avevano l'età dei miei genitori.
Non mi ricordo di avere mai visto gareggiare Nelson Piquet, però ricordo che una volta mia nonna lo menzionò mentre si parlava di Formula 1 e mia madre disse che non correva più in Formula 1. Doveva essere il 1992. Avevo quattro anni il giorno in cui appresi dell'esistenza di Nelson Piquet, a quanto pare. Questo significa che, se anche non ricordo di averlo mai visto gareggiare, è possibile che sia successo. Piquet è più vecchio di mio padre di un anno, anzi, di meno di un anno; ci sarà più o meno la stessa differenza d'età che c'è tra me e Vettel.
Forse non mi spiego.
Forse non è chiaro l'effetto che mi abbia fatto.

Mi stavo dimenticando un'altra cosa seria: la notizia a proposito di Kubica che non ha riportato fratture era vera. Se il Gran Premio fosse stato disputato due settimane dopo il Canada invece che una sola, avrebbe potuto guidare. Tornerà la prossima volta, quando peraltro la Formula 1 tornerà in Europa.

Nel frattempo è giunto il momento di parlare del gran premio, che è iniziato con un'inquadratura del padre di Hamilton.
Per chi fosse interessato anche alla griglia di partenza, prevedeva notizie poco positive per la Super Aguri, dopo l'exploit di Montreal partivano entrambe dietro le Honda, mentre dopo il podio di Wurz, Wurz è tornato in mezzo al nulla come solito e non solo, entrambe le Williams si sono qualificate dietro ad entrambe le Toyota, il che non è molto positivo, dato che una di quelle Toyota è guidata da Ralf Schumacher, che pare essere sul punto di perdere il volante a favore di Franck Montagny, quello che l'anno scorso aveva preso il posto di Yuji Ide alla Super Aguri per poi essere rimpiazzato da Sakon Yamamoto. Prima di Davidson, era stato l'unico pilota non giapponese a guidare la Super Aguri.

Griglia di partenza:
1^ fila: Hamilton - Alonso
2^ fila: Massa - Raikkonen
3^ fila: Heidfeld - Kovalainen
4^ fila: Vettel - Trulli
5^ fila: Webber - Fisichella
6^ fila: Coulthard - R.Schumacher
7^ fila: Button - Rosberg
8^ fila: Barrichello - Davidson
9^ fila: Wurz - Sato
10^ fila: Liuzzi - Speed
11^ fila: Sutil - Albers

La partenza è stata rapida e indolore.
Hamilton e Alonso erano vicini, in lotta tra di loro, segno che quantomeno il mondiale rimarrà aperto almeno tra loro due, se proprio nessun altro potrà puntare al titolo.
Hamilton: "Sono figo!"
Alonso: "Io sono molto più figo di te!"
Hamilton: "Però tuo padre non ti segue di continuo!"
Alonso: "è quello che succede in genere quando sei grande abbastanza per raderti la barba."
Hamilton: "Cos'è la barba?"
Alonso: "Un giorno lo scoprirai."
Heidfeld: "Io l'ho già scoperto. La mia barba è meravigliosa. Mi rende un uomo molto affascinante. E sono anche davanti a Raikkonen, non come quel poppante del mio nuovo compagno di squadra che adesso sta cercando il ciuccio in mezzo all'erba!"
Vettel: "Yeaaaaaahh! Ho trovato il ciuccio! Potere ai ragazzini! Mandiamo via i vecchi dalla Formula 1!"
I "vecchi" della Formula 1 pare che l'abbiano ascoltato, dato che, mentre Vettel andava per prati alla partenza, Coulthard, Ralf Schumacher e Barrichello sono rimasti tutti quanti coinvolti nello stesso incidente.

No.
No.
No.
Noooooo.
Capisco uno.
Capisco due.
Tutti e tre in una volta no, però.
Li volevo vedere tutti e tre sul podio, nel senso, tutti e tre sullo stesso podio e contemporaneamente, altro che vederli ritirati.

Va beh, ho già capito, niente da fare.
Speravo che almeno Sato potesse regalarmi qualche soddisfazione, ma è riuscito a:
1) superare Button in regime di bandiere gialle, il che comunque mi fa pensare che, per quanto il sorpasso fosse irregolare, Button non se la stesse passando molto bene in quel momento;
2) insabbiarsi e, a causa del ritiro e dell'impossibilità di scontare una penalità in gara per il sorpasso su Button in questa gara, 10 posizioni di retrocessione sulla griglia di partenza del prossimo gran premio...
...
...
...l'Autrice(C): "Gran Premio che ovviamente vincerà, a pari merito con Barrichello e Ralf!"

Dopo il primo pitstop si è visto un bel duello tra Hamilton e Alonso.
Alonso, rientrando dopo, si era avvicinato parecchio.
Alonso: "E io mi raso la barba, mentre a te non è ancora spuntata!"
Hamilton: "Non hai proprio niente di meglio da fare? Non saprei, magari andare a prendere per i fondelli gli altri poppanti che ci sono in pista in questo momento. Cosa credi, che Vettel, Rosberg e Speed abbiano la barba?"
Alonso: "Perché, quanti anni ha Speed?"
Hamilton: "Boh. Non ne ho idea."
Alonso: "Nemmeno io."
Hamilton: "Secondo me Speed non esiste davvero. È una figura leggendaria di cui tutti ci raccontano per farci andare più veloci."
Alonso: "Concordo, ora però lasciami passare, sono stanco di questa pagliacciata. Io sono il campione del mondo, tu sei un poppante che dovrebbe andare in giro in triciclo."
Hamilton: "Se pensi che io sia un poppante che dovrebbe andare in giro in triciclo, perché non provi a sorpassarmi, dato che sei il campione del mondo?"
Il padre di Hamilton ai box: "Dove sono i genitori degli altri piloti? Devo andare a vantarmi davanti a loro che mio figlio è il più veloce di tutti!"
L'Autrice(C): "Attento che la madre di Speed non ti insegua armata di piumino per la polvere."
Voce fuori campo: "Perché questi stereotipi? Perché deve essere proprio la madre di Speed a spolverare? Anche gli uomini spolverano."
L'Autrice(C): "Sì, esatto, non capisco nemmeno io perché la madre di Speed dovrebbe spolverare. Potrebbe farlo lui stesso."
Voce fuori campo: "Forse lo fa mentre guida."

Dopo il secondo pitstop è stato Raikkonen ad avvicinarsi a Massa.
Si erano sbarazzati di Heidfeld già da tempo e stavano duellando tra di loro.
Oppure facevano finta.
Dopo oltre tre quarti di gara Heidfeld era fuori dai giochi, la vettura l'aveva abbandonato e lui era seduto su una sedia, in una via di fuga, a guardare con aria sconfortata verso la pista.
Non mi è chiaro se Massa e Raikkonen stessero ancora fingendo di duellare.
Probabilmente no.
Massa: "Tanto che bisogno c'è? Attireremmo soltanto l'attenzione su di noi e saremmo costretti a mostrarci in primo piano mentre siamo ben lontani dalle McLaren."
Raikkonen: "Però sul podio c'è lo champagne, quindi vale la pena di salirci."
Il fratello di Massa, che guardava la gara dai box: "Non provare a superare Felipe, altrimenti ti rapisco e ti raso i capelli!"
Raikkonen: "No, il mio crestino no! È la mia principale fonte di vanto."
Heidfeld: "Neanche stessi parlando di una bellissima barba..."
Voce fuori campo: "Fermi tutti. Non c'è nessuna BMW in zona punti. Il più vicino è Vettel, che è nono e sta inseguendo Webber che, dopo essere finito in giro per prati in corso d'opera, sta inseguendo Trulli. Credo che oggi la BMW andrà a casa senza punti."
Il motore della vettura di Rosberg: "Invece io credo proprio che la BMW a punti ci arriverà, dato che sto per arrendermi ai motori della Toyota autentica cedendo a Trulli il ruolo di vincitore del duello a distanza tra motori Toyota."
Rosberg si è ritirato a cinque giri dalla fine. Era sesto, quindi ha fatto risalire tutti di una posizione, Vettel e BMW compresi. L'hanno inquadrato mentre imprecava contro la vettura e anche la sua tuta, esattamente come quella di Wurz l'altra volta, faceva lo stesso effetto in mezzo alle gambe.
Non è stato l'ultimo a ritirarsi, dato che Liuzzi è stato costretto a parcheggiare ai box a due giri dalla fine.

Poi, alla fine, è arrivato il momento di andare tutti quanti a casa.
Prima di andarci, Hamilton e Alonso si sono abbracciati sul podio, dove sono saliti in compagnia di Massa.
Alla fine della giornata non mi restava che pensare che ci fosse anche qualcosa di positivo. Un mio coetaneo che se ne andava a casa con un punto, per me, lo è stato...
...
...
...mentre penso che in casa Honda abbiano raccolto ben poco di positivo, visto chi c'era davanti a Button al momento del traguardo.

RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (McLaren), 2. Fernando Alonso (McLaren), 3. Felipe Massa (Ferrari), 4. Kimi Raikkonen (Ferrari), 5. Heikki Kovalainen (Renault), 6. Jarno Trulli (Toyota), 7. Mark Webber (Redbull), 8. Sebastian Vettel (BMW), 9. Giancarlo Fisichella (Renault), 10. Alexander Wurz (Williams), 11. Anthony Davidson (Super Aguri), 12. Jenson Button (Honda), 13. Scott Speed (Toro Rosso), 14. Adrian Sutil (Spyker), 15. Christijan Albers (Spyker), 16. Nico Rosberg (Williams), 17. Vitantonio Liuzzi (Toro Rosso), Rit. Nick Heidfeld (BMW), Rit. Takuma Sato (BMW), Rit. David Coulthard (Redbull), Rit. Rubens Barrichello (Honda), Rit. Ralf Schumacher (Toyota).

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