martedì 21 novembre 2017

Dieci anni di Commenti ai Gran Premi: Italia 2008

Nel 2007 nascevano i Commenti ai Gran Premi e, per ironia della sorte, proprio in quell'anno si svolgeva uno dei campionati a mio parere più belli e avvincenti di questo secolo.
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008.

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Italia 2008: Vola, toro alato, che una gara del genere non la rivedremo mai più

Ci sono momenti in cui vai a rileggere i vecchi messaggi e le vecchie email e ti rendi conto dell'enormità di quello che hai scritto nel commentare il gran premio precedente.
Quando ho spiegato alla mia amica tifosa di Raikkonen quale fosse la mia reazione all'esortazione semi-seria di mio padre di "tenere alti i colori della McLaren", ho usato un curioso termine di paragone, ovvero spiegarle che, piuttosto che una vittoria di Hamilton su una McLaren avrei gradito maggiormente una vittoria di Vettel su una Toro Rosso, dove per "vittoria di Vettel su una Toro Rosso" si intendeva testualmente un evento del tutto impossibile.
Ci sono momenti in cui, invece, inizi a scrivere un commento a un gran premio e ti ritrovi a dovere scrivere che è successo davvero e che, a una settimana di distanza da quella battuta che solo la mia amica E. poteva capire, conoscendo le mie battute sulla Formula 1, Sebastian Vettel ha vinto un gran premio al volante di una Toro Rosso.

Tutto è iniziato nel più improbabile dei modi, con un diluvio a Monza, perché nel nord Italia spesso l'estate finisce così: c'è un sole che spacca le pietre e ci sono trenta gradi o più, poi, di punto in bianco, scoppia a piovere, piove per ore e le temperature crollano.
Quel momento doveva coincidere con il weekend del Gran Premio di Monza, con una sessione di qualifiche disputata su pista bagnata e, in particolare, una pista molto bagnata; per intenderci, una di quelle condizioni in cui immaginavo che nel corso del weekend i due punti di gap tra Hamilton e Massa fossero destinati a incrementare perché in certe condizioni di solito la McLaren va meglio della Ferrari e, soprattutto, Hamilton sembra trovarsi a suo agio molto più di Massa.
Incredibile ma vero, tra un testacoda di una BMW e un testacoda dell'altra BMW, il raffronto Massa vs Hamilton si sarebbe risolto a favore di Massa, con Massa ammesso in top-ten.

La Q1 è iniziata come previsto, con l'unica differenza che le McLaren erano più veloci del solito, in proporzione, e la terza posizione di Vettel alle loro spalle, mentre per il resto solo il passaggio di Fisichella in Q2 aveva qualcosa di sorprendente: andavano fuori le Honda, Piquet, Nakajima e Sutil, un risultato del tutto normale.
La Q2 ha già riservato sorprese maggiori, come l'eliminazione di Raikkonen, Kubica e Hamilton, questi ultimi due autori di testacoda, Raikkonen autore di un pessimo tentativo che non ha potuto migliorare a causa dell'incremento della pioggia. Risultato anomalo il miglior tempo di Vettel, seguito da Kovalainen e Rosberg, segno che in Williams le cose andranno anche male, però le figure peggiori continua a farle Nakajima, e che Kovalainen doveva essere il favorito per la pole...
...
...
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...perché era chiaro, no? Kovalainen era il favorito per la pole, non poteva essere diversamente.
E invece le cose sono andate diversamente, perché più o meno a metà della Q3 Vettel ha fatto un gran giro e Kovalainen è rimasto dietro di lui a guardare.
Seguivano Webber e Rosberg, con la pista più bagnata di prima e poche probabilità di migliorarsi.
Poi Massa è passato da 7° a 6°.
Poi Bourdais è passato da 5° a 3°, niente male per uno che ha passato gli ultimi anni a gareggiare negli Stati Uniti, dove con la pioggia non si gareggia.
Purtroppo per lui Webber gli ha strappato la terza posizione, relegandolo al quarto posto, ma non aveva tutta questa importanza, perché una seconda fila appare il nulla al confronto con una pole position.

Mi sono chiesta come fosse possibile.
Se lo sono chiesti anche i miei parenti al pranzo della domenica.
Mio zio ha criticato Gerhard Berger, co-titolare(?) della Toro Rosso, per avere affermato in un'intervista che la squadra meritava il risultato.
Mio zio ha detto che era tutta colpa della pioggia e che se non ci fosse stata quella avremmo avuto una griglia di partenza normale.
Sì, probabile, ma io rimango del mio parere: quando piove, piove per tutti, ed è assurdo fare recriminazioni del tipo "eh, per forza avete messo una vettura in pole e l'altra in quarta fila, con le gomme da bagnato..." Mi auguro vivamente che gli altri non fossero in pista su gomme da asciutto e, se erano su gomme da asciutto, credo che si siano meritati di non ottenere la pole.
Peraltro non ho capito la reazione così negativa da parte di mio zio, che è ferrarista. Una Ferrari è in terza fila, l'altra Ferrari è irreperibile, perché mettersi preoccupazioni se gente apparentemente uscita dal nulla si è appropriata delle prime file? Ma baciati i gomiti che Massa è sesto e Hamilton quindicesimo, che altrimenti sì che la Ferrari aveva problemi seri, in una giornata come questa, e lascia perdere se davanti alla Ferrari meglio qualificata ci sono cinque piloti di cui non eri nemmeno al corrente dell'esistenza, Kovalainen compreso, perché si sa che Kovalainen, pur guidando una McLaren, è universalmente riconosciuto come il nulla.
Fatta questa premessa, ho avuto la fortuna di guardare la gara a casa mia, insieme soltanto a mio padre, che per mia fortuna sembra non avere assolutamente niente in contrario al fatto che ogni tanto ci sia gente apparentemente uscita dal nulla che parte laddove secondo il pensiero popolare avrebbero dovuto esserci delle Ferrari e delle McLaren, quindi grazie al cielo ho potuto guardare la gara senza che nessuno se la prendesse con quei malcapitati partiti davanti senza che nessuno se lo aspettasse per il semplice fatto di ritenere che quelle posizioni appartenessero di dovere a gente che aveva trascorso le qualifiche andando in testacoda o girando più lentamente degli altri.
Poi sì, quando in qualifica tutti lo prendono in quel posto da una Toro Rosso che monta un motore Ferrari del 2007 bisognerebbe anche farsi molte domande, ma le domande non se le devono fare i telespettatori rispondendo con affermazioni a caso.

Domenica, ore 14.00, le vetture erano pronte sulla griglia di partenza e la griglia di partenza era questa:

1^ fila: Vettel - Kovalainen
2^ fila: Webber - Bourdais
3^ fila: Rosberg - Massa
4^ fila: Trulli - Alonso
5^ fila: Glock - Heidfeld
6^ fila: Kubica - Fisichella
7^ fila: Coulthard - Raikkonen
8^ fila: Hamilton - Barrichello
9^ fila: Piquet - Nakajima
10^ fila: Button - Sutil

Era molto impressionante il fatto che, guardando le ultime due file, potesse sembrare una griglia di partenza del tutto normale (in realtà sulla griglia non abbiamo trovato Nakajima e Button, che sono partiti dalla pitlane).
Era anche molto impressionante il fatto che ci fosse una Toro Rosso in pole e una al quarto posto e che tutto potesse andare bene, infatti l'intoppo era chiaro che doveva esserci. La gara è partita dietro la safety car e Bourdais non è riuscito a partire, così è stato portato ai box a spinta, con il rischio addirittura di essere doppiato fin dall'inizio, se non fosse riuscito a partire prima che le vetture completassero il giro. Infatti quando le vetture hanno completato il giro, lui era ancora fermo in pitlane. Tutto ciò era terribile, specie alla luce del fatto che a Spa era stato in lotta per il podio, nei giri finali.

La safety car è rimasta in pista due giri.
Ci si aspettava che Kovalainen potesse appropriarsi agevolmente della leadership e andare a vincere il gran premio o almeno provarci, a quel punto. Per una volta era al centro dell'attenzione, era il suo giorno, avrebbe dovuto spaccare il cu*o a tutti e dimostrare di essere degno di essere preso in considerazione, almeno di tanto in tanto.
Peccato che quello che ha fatto mentre era al centro dell'attenzione sia stato semplicemente non essere neanche minimamente in grado di mettere in discussione la prima posizione di Vettel: nessuno di noi saprebbe dire esattamente fino a che punto lo spray che si alzava dalla vettura di Vettel sia stato determinante per tenere dietro Kovalainen, quello che conta è che, dopo un giro, il gap era di due secondi e che, a giudicare dal fatto che Vettel faceva giri veloci in successione e che era sempre più lontano da Kovalainen, ci sarà stato un momento in cui Kovalainen iniziava ad essere meno disturbato dallo spray.
È perfino successo che Vettel andasse in giro per prati senza che Kovalainen riuscisse a recuperare in quel giro più di sette centesimi.
Appariva probabile che l'obiettivo di Kovalainen fosse rimanere in pista più a lungo per recuperare, il problema era che, più si andava avanti, e più sembrava improbabile che anche andando avanti più a lungo riuscisse a recuperare qualcosa. La situazione aveva quasi dell'inverosimile: una Toro Rosso era in testa a un gran premio davanti a una McLaren e sembrava del tutto in grado di rimanerci. Seguo la Formula 1 da tempo immemore e ne ho viste di tutti i colori, compreso Johnny Herbert che vinceva il Gran Premio d'Europa del 1999 a bordo di una Stewart (che poi è divenuta Jaguar, che poi è divenuta Redbull), ma ha vinto davanti a Trulli su una Prost GP (team con vetture epiche e sponsor tipo Playstation, Bic, Yahoo), non certo davanti a una McLaren! Qui, invece, tutto lasciava intendere che, cataclismi esclusi, nulla potesse mettere Kovalainen davanti a Vettel. Oserei far notare qualcosa di ancora più tragicomico: se c'è stata una McLaren che è arrivata a ridosso di Vettel, è stata quella di Hamilton che, partito 15°, prevedeva una gara su una sola sosta. Prima di fermarsi, era arrivato a un secondo di distacco da Vettel e, a quel punto, in linea teorica entrambi avevano una sola sosta da effettuare...
...
...
...in linea teorica, appunto, perché poi è successa un'altra cosa impensabile: il diluvio universale ha deciso di fermarsi e la pista andava asciugandosi sul finire della gara, tanto che tutti, Hamilton compreso, hanno dovuto passare dalle gomme da bagnato estremo alle gomme intermedie e, di fatto, anche le strategie a una sola sosta si sono trasformate in corso d'opera in due soste.
Qualcosa è cambiato nel frattempo?
Oserei dire di no.
In realtà, però, mi viene da dire di sì: il gap tra Vettel, in prima posizione, e Kovalainen, in seconda posizione, più che diminuire continuava ad aumentare, segno che l'impressione che il Kova non fosse in grado di lottare per la vittoria era più che corretta.
Terzo c'era Kubica: aveva montato le gomme intermedie al momento più opportuno e ne aveva tratto dei vantaggi, senza che nessuno si preoccupasse davvero di come fosse finito lì.
Idem per Alonso, era quarto, ma qualcuno parlava di lui? Assolutamente no, perché c'era da seguire un terzetto di vetture composto da Heidfeld, Massa e Hamilton, con Hamilton che era il più veloce di tutti... o almeno, lo era stato finché non era arrivato a ridosso della BMW e della Ferrari, per poi essere costretto ad accodarsi, cosa che immagino non fosse esattamente di suo gradimento. Purtroppo per lui Heidfeld e Massa se ne sono sbattuti altamente di che cosa fosse o non fosse di suo gradimento ed è stato costretto ad accodarsi, con il suo margine di due punti su Massa che si è ridotto a un solo punto (ma le cose potrebbero cambiare il 23 settembre con l'appello della McLaren per la penalità al GP del Belgio). Non credevo che una cosa del genere potesse accadere in una gara partita con condizioni meteo peggiori di quella di Silverstone in cui Massa andò in testacoda cinque volte qualche mese fa.
Non credevo nemmeno che una gara del genere potesse svolgersi quasi del tutto senza incidenti, ma è accaduto anche questo. Sono accaduti solo fatti che avrebbero potuto accadere anche con l'asciutto: un contatto tra Fisichella e Coulthard che ha messo fuori gioco Fisichella dopo 11 giri, qualche sportellata di lieve entità nelle retrovie e, infine, un contatto quando la pista era già asciutta tra Coulthard e Nakajima a tre giri dalla fine.

NAKAJIMA.
NAKAJIMA.
NAKAJIMAAAAAAA!
ONORATISSIMO SAMURAI ERRANTE, TI MERITI UNA STATUA PER IL TUO RISULTATO FINALE.

Chiedo scusa per l'esternazione, ma al momento in cui ho visto il risultato finale, ho notato che Nakajima partito dalla pitlane ha chiuso 12° e Rosberg partito dalla terza fila è arrivato 14°, quindi le mie esternazioni di gioia ci stanno tutte, dato che ho avuto la prova che un giorno i giapponesi domineranno il mondo.
La realtà dei fatti, però, è un'altra: in giorni come questi nessuno prende in considerazione piloti come Nakajima, ancora meno di quanto accade di solito.
Vettel ha vinto un gran premio a bordo di una Toro Rosso, quando qualche mese fa ci chiedevamo se sarebbe mai riuscito a vedere la bandiera a scacchi, prima o poi. L'ha vista e l'ha vista prima di tutti gli altri.
Mi fa uno strano effetto pensare che un pilota di 21 anni abbia vinto un gran premio, mi fa uno strano effetto pensare che Vettel su Toro Rosso abbia vinto un gran premio dalla pole position con un vantaggio di 12 secondi sulla McLaren di Kovalainen, mi fa uno strano effetto pensare che non più tardi di una settimana fa scherzavo su quanto un simile episodio, seppure impossibile, potesse essere epico.

Poi è accaduto qualcosa.
È accaduto qualcosa che sapevo sarebbe successo, ma a cui non avevo pensato prima di quel momento.
Non credevo che avrei sentito mai più risuonare l'inno tedesco seguito da quello italiano, o almeno non nell'immediato, invece è successo ed è successo nel più improbabile e inatteso dei modi.
La mia interpretazione delle reazioni di fine gara è più o meno questa:

Vettel: "Che cosa ci faccio sul gradino più alto del podio? È la classifica della gara di lancio del biberon?"
Kova: "Che cosa ci faccio sul secondo gradino del podio? Questa gara avrei dovuto vincerla, invece di farmi battere da un bambino che beve ancora il latte con il biberon."
Vettel: "Scusa se ti correggo, ma il biberon lo uso solo per bere lo champagne."
Kubica: "Sono salito sul podio, eppure nessuno ci fa caso."
Raikkonen: "Io ho rinnovato con la Ferrari nella settimana sbagliata, nessuno si sta preoccupando minimamente di me."
Bourdais: "E io sono un eroe, perché sono partito doppiato e sono riuscito a non arrivare ultimo."
Sutil: "Ti pareva che doveva toccare a me anche stavolta? Perfino nei gran premi dall'esito improbabile mi tocca essere ultimo!"
Rosberg: "Tu almeno sei partito ultimo, io non riesco a spiegarmi come mai non vedo Nakajima nemmeno con il binocolo."
Trulli: "Forse perché ci sono io in mezzo."
Rosberg: "Non è una posizione di cui mi vanterei."
Trulli: "Pensa alla tua."
Nakajima: "Volete tacere almeno per un attimo? Lasciatemi guardare Dragon Ball in santa pace!"
Con Naakajima che guarda Dragon Ball è arrivato il momento di mettere fine a questo commento, così come con questo gran premio sono finiti quelli europei. Seguirà la tripletta asiatica di Singapore, Fuji e Shanghai, dopodiché la stagione si chiuderà con il Gran Premio del Brasile.

RISULTATO: 1. Sebastian Vettel (Toro Rosso), 2. Heikki Kovalainen (McLaren), 3. Robert Kubica (BMW), 4. Fernando Alonso (Renault), 5. Nick Heidfeld (BMW), 6. Felipe Massa (Ferrari), 7. Lewis Hamilton (McLaren), 8. Mark Webber (Redbull), 9. Kimi Raikkonen (Ferrari), 10. Nelsinho Piquet (Renault), 11. Timo Glock (Toyota), 12. Kazuki Nakajima (Williams), 13. Jarno Trulli (Toyota), 14. Nico Rosberg (Williams), 15. Jenson Button (Honda), 16. David Coulthard (Redbull), 17. Rubens Barrichello (Honda), 18. Sebastien Bourdais (Toro Rosso), 19. Adrian Sutil (Force India), Rit. Giancarlo Fisichella (Force India).

Forse qualcuno si chiederà quali siano le classifiche. La mia risposta è che nel giorno in cui una Toro Rosso ha vinto un gran premio nessuno dovrebbe farsi domande sulle classifiche.

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Milly Sunshine