venerdì 17 novembre 2017

Dieci anni di Commenti ai Gran Premi: Ungheria 2008

Nel 2007 nascevano i Commenti ai Gran Premi e, per ironia della sorte, proprio in quell'anno si svolgeva uno dei campionati a mio parere più belli e avvincenti di questo secolo.
Per celebrare il 2007 ho deciso di rivedere e commentare tutti i gran premi di quella stagione. La cosa mi è piaciuta, quindi ho deciso di fare lo stesso con il 2008.
I #DieciAnniDiCommentiAiGranPremi continuano e, attualmente, sono commenti ai gran premi del 2008 scritti nel 2017 ma fingendo di essere nel 2008.

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Ungheria 2008: L'imprevedibile

Mio padre l'aveva predetto, sabato, commentando il risultato delle qualifiche.
Credo che tutto sia iniziato quando avevo espresso sorpresa per la posizione di qualifica di uno dei due piloti della McLaren, che ci ha abituato a standard decisamente più bassi. Ovviamente non sto parlando di quello che partiva dalla pole position.
Il risultato delle qualifiche era questo:

1^ fila: Hamilton - Kovalainen
2^ fila: Massa - Kubica
3^ fila: Glock - Raikkonen
4^ fila: Alonso - Webber
5^ fila: Trulli - Piquet
6^ fila: Vettel - Button
7^ fila: Coulthard - Bourdais
8^ fila: Rosberg - Heidfeld
9^ fila: Nakajima - Barrichello
10^ fila: Fisichella - Sutil

Su come fossimo arrivati a questo risultato, non c'è molto da dire: fuori subito le Force India, una Honda, una Williams e, a sorpresa, anche la BMW di Heidfeld.
Heidfeld: "Tutta colpa di Bourdais, che mi ha rallentato! Propongo che venga penalizzato."
Voce fuori campo: "Non preoccuparti, accadrà. Verrà retrocesso di cinque posizioni e partirà comunque davant a Sutil."
Sutil: "Non era necessario che lo facessi notare."
Parlando di Bourdais, è finito fuori insieme ad altri due membri della gang dei Tori Scatenati dopo la Q2, insieme anche alla Honda e alla Williams superstiti.
La cosa più curiosa della Q3 è che entrambe le Renault vi hanno avuto accesso, oltre ch il quinto posto di Glock, per giunta davanti a Raikkonen e due settimane dopo essere stato portato via dalla pista sulla medical car ed essere finito in ospedale.
Glock: "Nello scorso commento non hai nemmeno menzionato la cosa."
L'Autrice(C): "Ti ho visto uscire da solo dalla vettura ed è stato detto che non avevi riportato nessuna conseguenza, quindi non ci ho pensato."
Kimi: "Avresti anche potuto evitare di pensare di scrivere che mi sono qualificato dietro a Glock, non ci faccio una bella figura."
L'Autrice(C): "La prossima volta qualificati davanti a lui e vedrai che oltre a non fare brutte figure nei miei commenti non fai neanche brutte figure in pista."
Lasciando da parte tutto ciò, c'era una prima fila tutta McLaren, e oserei dire che non ne ero particolarmente soddisfatta, ma quantomeno vi ho riconosciuto un lato positivo: per una volta Kova poteva puntare a un risultato degno di nota.
Devo avere commentato la cosa in modo ironico, forse, quello che ricordo è che mio padre ha azzardato: "magari domani vince lui".
Ho replicato che lo ritenevo abbastanza improbabile.
Mi ero dimenticata che a volte la Formula 1 può essere molto più imprevedibile di come siamo abituati a pensarla.

Tutto è iniziato come da prassi: inquadrature del padre di Hamilton prima della gara, poi finalmente le vetture pronte a partire...
Ero a casa dai miei nonni, quando abbiamo visto la partenza, ero stata là per pranzo e i primi giri di gara li abbiamo visti là.
Abbiamo visto Massa superare subito Kovalainen.
Poi l'abbiamo visto affiancare Hamilton e, dopo un breve duello ruota contro ruota, prendere la testa della gara.
Mio padre, che stava commendando la gara verosimilmente CON ME, dato che non penso che ci fosse qualcun altro a cui interessava più di tanto l'andamento del gran premio, ha osservato che "tutti abbiamo sempre criticato Massa" e osservato che stava dove non doveva stare, invece ci aveva messi a tacere tutti, stavolta.
Oh, interessante. Quando mai ho detto che Massa non meritava di stare in Ferrari? Sinceramente non me ne ricordo, anzi, ricordo perfettamente che il giorno del GP del Bahrein del 2006, quando fece uno svarione e i miei parenti al gran completo lo criticarono, intervenni in sua difesa (mesi prima di diventare una sua fan) sostenendo che era un po' troppo facile giudicare un pilota prendendo come parametro di giudizio solo i risultati negativi.
Okay, non lo dissi esattamente con quei termini, perché non valeva la pena di fare un discorso così elaborato, visto che il grado di attenzione prestato non era così elevato, ma il concetto di fondo era quello.

Tornando a noi, rimane il fatto che Massa aveva superato le McLaren, era in testa alla gara e nulla lasciava pensare che fosse sul punto di perdere la leadership.
Il gap nei confronti di Hamilton, che all'inizio si aggirava intorno al secondo, si è intensificato dopo metà gara, un pitstop effettuato da entrambi e un errore di Hamilton sui quattro/cinque secondi, mentre Kovalainen era decisamente più indietro.
La gara non è stata particolarmente movimentata: dopotutto era solo il gran premio d'Ungheria e non siamo nel 2006. Per fortuna non siamo nemmeno nel 2007, quindi non ci sono state polemiche nelle qualifiche e Hamilton non ha rallentato Kovalainen, anche perché può impiegare il suo tempo in modo più costruttivo, dato che Kovalainen già di suo spesso si qualifica e gareggia come se qualcuno l'avesse rallentato.

Kova, non offenderti, lo sai che mi stai simpatico e che ho sempre pensato che, il giorno in cui fossi riuscito a ottenere la tua prima vittoria, ne sarei stata molto felice...
Lo sarei stata, se non l'avessi ottenuta perché...
...
...
...
...
...niente spoiler, parliamo dei fatti di spicco che si sono visti:
> nelle fasi iniziali della gara c'è stato un duello tra le due Honda;
> dopo una ventina i giri Vettel si è ritirato per problemi tecnici;
> dopo il primo pitstop i primi tre erano ancora Massa e le McLaren, mentre Glock era quarto;
> incendio durante un pitstop in Toro Rosso, rischia di andare a fuoco Bourdais;
> incendio durante un pitstop in Williams, rischia di andare a fuoco Nakajima;
> incendio durante un pitstop anche in Honda, rischia di andare a fuoco Barrichello.

Al 40° giro c'è stato un immenso plot-twist.
Una McLaren stava rallentando.
Quella McLaren era la McLaren di Hamilton.
Aveva forato.
Si è recato ai box, dopo avere perso parecchio tempo.
Ha effettuato la seconda sosta, in anticipo di qualche giro rispetto a quanto previsto.
Ne è uscito in dodicesima posizione, divenuta sesta dopo i sorpassi di routine.
Davanti c'erano Massa, Kovalainen, Glock, Raikkonen e Alonso, con Massa che aveva un vantaggio di 20+ secondi nei confronti di Kovalainen.

Sono seguite le soste degli altri, qualche giro dopo.
È seguito Sutil che si ritirava ai box; Sutil che era stato protagonista qualche tempo prima andando in giro per prati.
Anche Raikkonen aveva fatto un giro per i prati, ma alla fine della gara era tornato sulla retta via, piazzandosi negli scarichi di Glock e minacciando la sua terza posizione e il suo possibile imminente podio.

Era una gara abbastanza calma e prevedibile, ormai.
Stavo aggiornando la mia amica fan di Raikkonen, che è partita proprio domenica per le vacanze insieme alla sua famiglia.
Era appena arrivata in aeroporto a Mallorca e informarla sugli eventi del gran premio non è stato troppo difficile: Massa in testa alla gara, Hamilton stabilmente secondo fino alla foratura, dopodiché Kovalainen aveva ereditato la seconda piazza.
Poi solo silenzio.
Non c'era altro da dire.
Mi sembrava esagerato informare E. del ritiro di Sutil.
L'assenza di aggiornamenti l'ha portata a mandarmi un messaggio in cui mi chiedeva se la gara non fosse ancora finita e se Massa fosse ancora in testa.

Al 67° giro, un attimo prima che io ricevessi quel messaggio, c'è stato il secondo plot-twist.
È stato uno di quei plot-twist capaci di farmi gelare il sangue nelle vene per un attimo.
Ci ho pensato un attimo.
Poi ho risposto al messaggio della mia amica.
Le ho spiegato che, a tre giri dal termine, Massa si era fermato sul rettilineo principale con una nuvola di fumo che gli usciva dalla monoposto.
Fino a quel momento era stato sul punto di raggiungere Hamilton a quota quattro vittorie stagionali e, soprattutto, di prendere la testa della classifica.

Era da quando ho visto Kovalainen sul podio al Fuji l'anno scorso che dicevo che mi sarebbe piaciuto vederlo vincere, ma mai, con ogni possibile sforzo di immaginazione, mi sarei aspettata che queste fossero le dinamiche della sua prima vittoria.
Glock ha chiuso secondo.
Raikkonen era ormai lontano, probabilmente aveva rallentato perché c'era il rischio che anche il suo motore andasse a fuoco.
Al parc fermé, Kovalainen è sceso dalla vettura esultando. Anch'io, al suo posto, avrei fatto la stessa cosa.
Anche Glock sembrava piuttosto estasiato, mentre Raikkonen è Raikkonen, non c'è altro da dire. Gli altri piloti indossavano ancora i caschi, lui era già spaparanzato sul divanetto nella sala dietro al podio e si stava sistemando il cappellino in testa.
Mio padre, arrivato in extremis davanti alla TV, mi ha chiesto, durante un'inquadratura di Kovalainen: "Chi è quel biondino, Glock?"
Ehm, no, Glock non ha l'aria così da fantasma!

A proposito del fantasma, oltre a portare a casa la vittoria, ha portato a casa anche un'epica statistica destinata ad entrare negli annali del motorsport: è stato il centesimo pilota, nella storia, a vincere una gara valida per il campionato di Formula 1.
Sul podio sia lui sia Raikkonen si sono dedicati allo sport nazionale finlandese: afferrare immediatamente la bottiglia di champagne e portarla alla bocca.
In conferenza stampa Kovalainen ha affermato di sentirsi fortunato per com'era andata a finire la gara, ma che stava cercando di mettere Massa sotto pressione.
Massa: "Ah, sì, davvero? Non mi pare di averti visto!"
Kova: "Neanch'io ti ho visto, ero solo vagamente consapevole del fatto che tu esistessi, però dovevo dirlo per esigenze sceniche."
Massa: "Ah, okay, adesso iniziamo ad andare."

Più tardi, nel pomeriggio, ho sentito una conversazione tra due sessantenni dell'isolato.
Nella palazzina di fianco a quella in cui abitano c'era della gente radunata in cortile e, quando un'altra donna si è affacciata alla finestra, una l'ha chiamata chiedendo di andare giù con loro.
Lei ha risposto che non poteva, perché doveva stirare, e che non aveva stirato prima perché stava guardando "la Ferrari" (trovo sempre pittoresco quando la gente sostiene di guardare la Ferrari o di guardare Valentino Rossi, invece di dire che guardano la Formula 1 o il MotoGP), dopodiché hanno espresso il loro disappunto per i fatti accaduti.

RISULTATO: 1. Heikki Kovalainen (McLaren), 2. Timo Glock (Toyota), 3. Kimi Raikkonen (Ferrari), 4. Fernando Alonso (Renault), 5. Lewis Hamilton (McLaren), 6. Nelsinho Piquet (Renault), 7. Jarno Trulli (Toyota), 8. Robert Kubica (BMW), 9. Mark Webber (Renault), 10. Nick Heidfeld (BMW), 11. David Coulthard (Redbull), 12. Jenson Button (Honda), 13. Kazuki Nakajima (Williams), 14. Nico Rosberg (Williams), 15. Giancarlo Fisichella (Spyker), 16. Rubens Barrichello (Honda), 17. Felipe Massa (Ferrari), 18. Sebastien Bourdais (Toro Rosso), Rit. Adrian Sutil (Force India), Rit. Sebastian Vettel (Toro Rosso).

CLASSIFICHE: Hamilton 62, Raikkonen 57, Massa 54, Kubica 49, Heidfeld 41, Kovalainen 34; Ferrari 111, McLaren 100, BMW 90...
L'appuntamento è tra tre settimane per il GP d'Europa, sul nuovo circuito cittadino di Valencia.

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