lunedì 11 dicembre 2017

Riviviamo i Commenti ai Gran Premi: Ungheria 2009

Nel 2007/2008 nascevano i commenti ai Gran Premi, quando ancora guardavo il web come spettatrice.
In quegli anni si svolgevano due bellissimi campionati, ma ci sono stati dei bei campionati anche dopo e ho deciso di continuare a rivedere e commentare i gran premi del passato recente, procedendo con la stagione 2009.
#RiviviamoICommentiAiGranPremi con commenti ai gran premi del 2009 scritti nel 2017, ma fingendo di essere nel 2009.

******

Ungheria 2009: Blackout

Ci sono giorni in cui ti svegli con il sorriso sulle labbra e conti i giorni che mancano al prossimo gran premio, con la soddisfazione di chi ha poco da attendere, perché alla fine non importa se Button è in testa al campionato, quello che conta è che ci sia un nuovo gran premio.
Ti svegli con il sorriso sulle labbra e non pensi a Sebastien Bourdais, quattro volte campione di Champ Car, che per un anno e mezzo ha appoggiato il fondoschiena sul sedile di una Toro Rosso. Non pensi al suo quarto posto in qualifica al Gran Premio d'Italia 2008, oscurato dalla pole position di Vettel, e non pensi nemmeno che se Vettel farà strada in Formula 1 e Bourdais no non sia perché Bourdais si è qualificato solo quarto, ma perché pur qualificandosi quarto è arrivato nelle retrovie il giorno dopo mentre Vettel vinceva il gran premio.
Ti svegli con il sorriso sulle labbra e non pensi che Sebastien Bourdais non appoggia più il fondoschiena sul sedile di una Toro Rosso e che il suo futuro è incerto, adesso che un 19enne che risponde al nome di Jaime Alguersuari (pronuncia: 'haime alghersari', dalle mie conoscenze di spagnolo, cerchiamo di non toppare il nome) ha preso il suo posto. Non pensi nemmeno che Nelsinho Piquet sia sempre più vicino a fare la stessa fine e che il GP d'Ungheria, disputato in occasione del suo 24esimo compleanno (il giorno delle qualifiche) potrebbe essere l'ultimo con la Renault o, addirittura, l'ultimo in Formula 1.

Poi arriva il venerdì.
Ti svegli ancora pensando alla Formula 1 e al gran premio imminente.
Kovalainen fa registrare il miglior tempo nella prima sessione di prove libere.
Hamilton è il più veloce nella seconda, mentre al sabato mattina replica nella terza.
Ti svegli al sabato mattina e magari ti chiedi per un attimo se tutto sia tornato come un tempo, se troverai le McLaren a lottare per la pole position e se questo sia di buon auspicio: dopotutto perché le McLaren sì e le Ferrari no? Hai la vaga sensazione che tutto stia per tornare al proprio posto che non importa se prima c'erano le Brawn e adesso ci sono le Redbull, più avanti potrebbe esserci qualcun altro, potrebbero esserci soddisfazioni, con un po' di fortuna potrebbe addirittura esserci Massa che vince il Gran Premio del Brasile, tra tre mesi, e Massa che vince il Gran Premio del Brasile è tutto quello che ti basta.

Arrivano le qualifiche.
Arriva la Q1 e aggiorni la tua amica fan di Raikkonen su quello che sta succedendo via SMS, mentre lei è all'Ipercoop insieme ai suoi genitori.
Le Ferrari non fanno tempi veramente degni di nota, ma non vanno neanche tanto male.
Idem Hamilton, mentre Kovalainen passa il turno a malapena:
> fuori Heidfeld: 16°;
> fuori Fisichella: 17°;
> fuori Sutil: 18°, niente exploit stavolta;
> fuori Kubica: 19°, quest'anno la BMW è veramente messa malissimo;
> fuori anche Alguersuari, con il 20° tempo: non ha nemmeno finito la qualifica, perché alcuni minuti prima della bandiera a scacchi è andato in giro per prati e ha parcheggiato lì.
Ci sono state polemiche, sul suo ingaggio: troppo giovane, poca esperienza, tutte quelle cose lì. Si è fermato per problemi tecnici, ma questo è solo un dettaglio.
Poi le polemiche su Alguersuari vengono chiuse in un cassetto e perdono d'importanza, così come il miglior tempo ottenuto da Rosberg in Q1. In Williams, adesso, non si accontentano più di fare il miglior tempo al venerdì, a quanto pare, però continuano a non farlo quando serve e, che serva o non serva, raramente è Nakajima ad avere questo onore.

Arriva la Q2 e stavolta è Alonso quello che sembra andare più forte di tutti, almeno all'inizio, mentre McLaren e Ferrari girano su tempi che lasciano pensare a un approdo in Q3 di buona parte dei componenti di questo quartetto.
Poi arriva Webber il Devastatore, recentemente confermato per il 2010: si porta davanti a tutti, dimostrando che le Redbull sono veloci abbastanza per arrivare in alto, mentre le Brawn sembrano arrancare. I fasti di qualche mese fa sembrano ormai un ricordo lontano, Button è nelle zone basse della top-ten e Barrichello è addirittura fuori dalla top-ten.
Viene inquadrata una Ferrari a muro e impreco mentalmente: è quella di Massa, conficcata nelle barriere.
Mentre le inquadrature tornano sulle vetture sulle vetture ancora in pista per l'ultimo giro, impreco mentalmente. Penso che la qualifica per lui è finita e che non ci voleva, perché tutto lasciava pensare che potesse ottenere un tempo accettabile.
La Q2 finisce:
> fuori Buemi 11°;
> fuori Trulli 12°;
> fuori Barrichello 13°;
> fuori Glock 14°;
> fuori Piquet 15°.
È la prima volta che una Brawn manca la top-ten e per un attimo tutto lascia pensare che questo sarà l'argomento portante del weekend. Poi l'inquadratura torna sulla vettura di Massa, conficcata nelle barriere. Per un attimo ho un deja-vu: una vettura rossa che va dritta e va a sbattere all'improvviso mi ricorda Silverstone 1999. C'è solo un dettaglio che stona, in apparenza: quando mi rendo conto che è già passato un minuto o due e Massa è ancora immobile dentro l'abitacolo inizio a capire che una qualifica è solo una qualifica.

I minuti passano.
I replay non arrivano.
Si fanno delle ipotesi sulla causa dell'incidente.
Si parla del fatto che domani è un altro giorno.
Si parla del fatto che la vettura, una volta che è stata estratta dalle barriere, appare abbastanza intatta.

I minuti continuano a passare.
I replay continuano a non arrivare.
Si passa oltre, alle interviste ai piloti usciti di scena: si parla di problemi tecnici, si parla di giri non all'altezza, Barrichello spiega che ha avuto un cedimento sul posteriore della vettura e che quella è la ragione della prima esclusione della Brawn GP dalla Q2 avvenuta quest'anno.
Sono tutte cose di cui non mi importa nulla, in questo momento: detto con schiettezza, l'unica cosa che vorrei sapere è se Felipe Massa è vivo o morto.

Poi arrivano i replay.
I replay ci sono, ma nessuna informazione su Massa sembra arrivare.
Infine, dopo una lunga serie di replay, arriva una macabra verità: il non passaggio di Barrichello in Q3 e l'incidente di Massa, due episodi che sembravano non avere nessun collegamento l'uno con l'altro, sono strettamente collegati: la molla di una sospensione si è staccata dalla Brawn GP ed è andata a colpire, sul lato sinistro, la visiera del casco di Massa che, al momento dello schianto, era già incosciente.
Qualcuno, nel paddock, dice che Massa non è in gravi condizioni.
Non ci credo nemmeno per un attimo.
Un pilota che non è in gravi condizioni può avere bisogno di essere estratto dalla vettura e di essere portato via in elicottero, questo sì.
Però non ricordo nessun incidente in cui il pilota non era in gravi condizioni, ma non c'era nessuna inquadratura in cui non facesse un cenno o qualcosa che lasciasse intendere di non essere in gravi condizioni.

Dopo una lunga pausa arriva la Q3.
Nove vetture vanno in pista, Massa sarà ufficialmente qualificato in 10^ posizione.
Qualunque cosa succeda, non posso fare a meno di pensare che potrebbe essere l'ultima volta in cui si è qualificato per un gran premio di Formula 1.
In Q3 Button va in pista solo alla fine.
Non sembra in esattamente tra i migliori.
Mancano pochi minuti al termine e Rosberg è provvisoriamente in testa, quando la grafica sparisce.
C'è stato un problema tecnico ed è andata in blackout.
Tutti i piloti stanno facendo il loro ultimo tentativo, ma non sappiamo quali siano i tempi.
Terminata la sessione, si scopre che non lo sanno neanche loro.
Vengono inquadrati Button e Alonso che, appena scesi dalle vetture, si chiedono a vicenda che tempi abbiano fatto.
Poi Alonso ne parla con Vettel e anche con Hamilton.
Ha appena ottenuto la pole position, né lui né gli altri piloti sembrano saperlo: ciascuno sa il proprio tempo, ma non il tempo degli altri.
Alla fine tutto si chiarisce:
> 1° Alonso;
> 2° Vettel;
> 3° Webber;
> 4° Hamilton;
> 5° Rosberg;
> 6° Kovalainen;
> 7° Raikkonen;
> 8° Button;
> 9° Nakajima;
> 10° Massa anche se non ha preso parte alla Q3.
Era dal GP d'Italia 2007 che Alonso non otteneva una pole e dal GP della Cina 2006 che non ne otteneva una al volante di una Renault.

Segue il resto del pomeriggio.
Lo passo in internet, fregandomene del fatto che la 56k non è certo la cosa migliore per navigare.
Cerco notizie che non trovo.
Massa sta bene, dicono le fonti ufficiali, ma nel tardo pomeriggio leggo sul televideo che ha subito un intervento chirurgico per una frattura al sopracciglio sinistro.
Poi si fa sera.
Nessuno dice o scrive più che Massa sta bene.
La sera, mentre sono in macchina con i miei genitori, il notiziario della radio mi informa che è in condizioni stabili, ma in pericolo di vita.
Il giorno dopo a pranzo, mio padre mi chiede cosa sia successo e mi riferisce di avere sentito la stessa cosa.
Sono più o meno le 13.20, ma vado in salotto e accendo la TV, anche se manca ancora una vita alla gara.
Attendo notizie.
Sono meno drammatiche di quelle della sera precedente, ma tutto lascia pensare che sì, da un lato la Formula 1 sta lentamente convergendo verso la "normalità", ma che uno dei piloti per cui desideravo la "normalità" è destinato a non fare più parte di quella "normalità".

Alonso parte in pole e rimane in testa.
Dietro c'è un po' di confusione, Vettel parte male, lui e Raikkonen si toccano.
Cose del tipo:
"Ehi, mi hai rubato il biberon!"
"Scusa, l'avevo scambiato per la mia bottiglia di vodka!"
"Ma non eri astemio?"
"E tu non sei un bambino? In questo biberon ci sono vodka e Redbull."
Vettel ci rimette più di Raikkonen, che viene messo sotto indagine.
L'indagine si concluderà, molto più tardi, con un nulla di fatto.
Webber nel frattempo è secondo e si gode il suo attimo di gloria. Durerà quattro giri, dopodiché Hamilton lo supererà portandosi al secondo posto.
Alonso primo.
Hamilton secondo.
Era da tanto che non assistevamo a nulla di tutto ciò e peraltro era da tanto che non vedevamo i due in posizioni del genere nemmeno da soli.
Nel box della McLaren ci sono il padre di Hamilton e Nicole delle Pussycat Dolls.
Lui accoglie il sorpasso a Webber impassibile, lei si mette a saltellare, si vede che ce l'ha per abitudine.

Quando questo succede, Sutil ha già parcheggiato ai box da diversi giri.
Hamilton, intanto, si avvicina ad Alonso.
Continua ad avvicinarsi finché al 12° giro Alonso fugge ai box.
Esce.
Su tre ruote.
L'anteriore destra non è stata imbullonata.
Alonso la perde in volo, mentre tenta di tornare ai box.
Riesce a tornare ai box.
Viene mandato in pista, nelle retrovie, con tutte le gomme al posto giusto.
Non durerà a lungo: un problema tecnico lo mette out, ma non è del problema tecnico che lo mette out che si parla.
Non è la prima volta che perde una ruota in volo: gli capitò sempre all'Hungaroring, tre anni fa, mentre era in testa alla gara.
Allora, però, i tempi erano diversi.
Non c'era un pilota in coma farmacologico dopo essere stato colpito da un detrito infinitamente più piccolo di una ruota.
Non era passata appena una settimana da un incidente mortale capitato in una serie minore.
Stavolta sì: è accaduto a Henry Surtees, figlio dell'ex campione del mondo John Surtees, in una gara di Formula 2 una settimana prima del GP d'Ungheria.
La Renault sarà destinata a scontare un gran premio di squalifica.

Hamilton è stabilmente in testa, mentre il duello per il secondo posto si consuma nella pitlane quando Webber e Raikkonen si fermano, allo stesso giro, poco dopo.
Raikkonen riparte più in fretta.
In Redbull fanno partire Webber mentre Raikkonen sopraggiunge.
Investigazione anche qui, ma è una cosa di routine: un richiamo ufficiale(?) per la Redbull è tutto quello che ne emerge.
Il resto della gara è abbastanza tranquillo: Hamilton prosegue con un ampio margine fino alla bandiera a scacchi e - incredibile ma vero - la McLaren ottiene la prima vittoria della stagione. Si tratta inoltre della prima vittoria di una vettura con il kers.
Button non raccoglie granché, in classifica sale a 70 punti, ma deve guardarsi da Webber: il podio virtuale rimane immutato e si concretizza al termine della gara e il terzo posto lo fa risalire a 51,5 in seconda posizione. Rimangono fermi a 47 e a 44 Vettel e Barrichello, il primo ritirato dopo una trentina di giri per la rottura di una sospensione, il secondo per non essere riuscito a risalire in zona punti dopo la partenza in una posizione insolita per la Redbull.
Sale al quinto posto in classifica Rosberg dopo il quarto posto ottenuto in gara (25,5 punti totali) mentre seguono Trulli (22,5), Massa (22) e, in ottava e nona posizione, finalmente troviamo anche Hamilton e Raikkonen separati di un punto, uno a 19, l'altro a 18.
In classifica costruttori la Brawn (114 punti) continua a vedere la Redbull avvicinarsi (98,5), nonostante una sola vettura in pista durante la gara la Ferrari sale a 40 punti, mentre la McLaren si porta a 28, in quinta posizione dietro la Toyota (38,5).

Alguersuari: "Tornando alla gara, non hai parlato di me."
Buemi: "Perché avrebbe dovuto parlare di te?"
Alguersuari: "Perché sono arrivato penultimo, grazie a un tuo svarione che ti ha fatto perdere una preziosissima quindicesima posizione."
Buemi: "Ti confesso che è stata una terribile perdita. Sono ancora devastato da tutto ciò. Nemmeno sapere che c'è stato un bel duello tra Piquet e Nakajima mi ha potuto dare un po' di sollievo."
Nakajima: "Nemmeno io sono sollevato di avere passato il mio tempo a lottare con Piquet. Però almeno gli sono arrivato davanti di diverse posizioni e, grazie ad un potente binocolo, mi sono reso conto che la zona punti esiste davvero."

La gara è finita.
Arriva il momento del podio.
Miracolosamente, per una volta, Hamilton viene inquadrato di più del padre.
Raikkonen ha i capelli a caschetto, adesso. Non se li taglia più dalla rasatura del GP di Spagna 2008.
Tante domande aleggiano nell'aria.
Tante domande continueranno ad aleggiare nell'aria.

Arriva il lunedì.
Arriva il martedì.
Arriva il mercoledì.
Arriva il giovedì.
Arriva il venerdì e il mese di luglio finisce.
Massa si sta riprendendo, pare che presto verrà addirittura dimesso dall'ospedale.
Non è chiaro se e quando potrà tornare al volante di una monoposto.
C'è chi dice che tornerà, c'è chi è pessimista.
Passerà del tempo prima di scoprirlo, pare.
Da parte mia cerco di guardare al lato positivo.
Ha 28 anni, un'intera vita davanti e un figlio che deve nascere tra qualche mese.
Se anche non dovesse tornare, ha tutto il tempo davanti per fare qualcosa che lo soddisfi.
Però se non tornasse mi mancherebbe terribilmente e non sono sicura che qualcuno possa capire questa sensazione.

A proposito del prossimo gran premio, a Valencia, nel weekend del 23 Agosto, c'è stato uno scoop notevole.
Mercoledì 29 Luglio è stato annunciato che Michael Schumacher tornerà in Formula 1 prendendo il posto lasciato vacante da Massa.
Non è una notizia a cui il grande pubblico è stato così indifferente...

RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (McLaren), 2. Kimi Raikkonen (Ferrari), 3. Mark Webber (Redbull), 4. Nico Rosberg (Williams), 5. Heikki Kovalainen (McLaren), 6. Timo Glock (Toyota), 7. Jenson Button (Brawn), 8. Jarno Trulli (Toyota,), 9. Kazuki Nakajima (Williams), 10. Rubens Barrichello (Brawn), 11. Nick Heidfeld (BMW), 12. Nelsinho Piquet (Renault), 13. Robert Kubica (BMW), 14. Giancarlo Fisichella (Force India), 15. Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 16. Sebastien Buemi (Toro Rosso), Rit. Sebastian Vettel (Redbull), Rit. Fernando Alonso (Renault), Rit. Adrian Sutil (Force India), DNS. Felipe Massa (Ferrari).

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine