domenica 17 dicembre 2017

Riviviamo i Commenti ai Gran Premi: Singapore 2009

Nel 2007/2008 nascevano i commenti ai Gran Premi, quando ancora guardavo il web come spettatrice.
In quegli anni si svolgevano due bellissimi campionati, ma ci sono stati dei bei campionati anche dopo e ho deciso di continuare a rivedere e commentare i gran premi del passato recente, procedendo con la stagione 2009.
#RiviviamoICommentiAiGranPremi con commenti ai gran premi del 2009 scritti nel 2017, ma fingendo di essere nel 2009.

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Singapore 2009: Habemus Alonsum

È tutto finito.
Anni di chiacchiere, di "sì, è vero" e "no, non è vero".
Ormai non è rimasto più nulla, di tutto questo.
È arrivato il grande giorno, quello che gli appassionati di Formula 1 aspettavano con entusiasmo o con apprensione, qualcuno più felice, qualcuno meno felice.
Quelli meno felici stanno già iniziando ad esserne felici, anche se a loro tempo molti ferraristi fanatici erano stati i primi a sostenere di volersi dissociare dalla Ferrari se questo giorno fosse arrivato.
Questo giorno è arrivato Mercoledì 30 Settembre 2009, tre giorni più tardi del Gran Premio di Singapore, un Gran Premio di Singapore che, per forza di cose, sembra semplicemente fare da contorno a quello che successe nel 2008 e a quello che succederà nel 2010; nel caso del 2008 limitatamente a Singapore, nel caso del 2010 e degli anni a venire relativamente a tutta la stagione.
Su che cosa sia successo il 30 Settembre 2009 credo che non ci siano più tanti dubbi, era tutto più prevedibile di quanto potessi immaginare, ma certe notizie fanno sempre un certo effetto.
Ad ogni modo il 30 Settembre non era ancora arrivato, quando a Marina Bay i motori si apprestavano ad accendersi, con uno strascico di polemiche che perdurava da giorni.
Ebbene sì, anche quest'anno ce l'abbiamo fatta.
Finita la polemica dei diffusori, dei buchi sul fondo o di come li vogliamo chiamare, era arrivata la calma: i team senza buco sul fondo avevano cercato, laddove possibile, di rimediare apportando un nuovo buco sul fondo.
Poi è arrivata la polemica FIA vs FOTA, sono arrivate le minacce di far partire un campionato alternativo, ma è tutto finito: la Williams e la Force India, inizialmente espulse dalla FOTA, fanno di nuovo parte della FOTA e i team hanno vinto, non ci sarà un budget fisso nel 2010.
Di recente è arrivata un'altra gatta da pelare e sembra di entità molto maggiore dei presunti diffusori irregolari: stavolta non si è passati solo per delle semplici polemiche, perché la situazione è decisamente più complessa.
Ricordate Singapore 2008?
Sicuramente sì.
Ricorderete senz'altro il bocchettone della benzina rimasto incastrato nella vettura di Massa.
Ricorderete senz'altro che per la Ferrari fu una gara da dimenticare, mentre in McLaren salvarono quantomeno il salvabile e Hamilton riuscì a chiudere sul gradino più basso del podio, di fatto neanche una grossa perdita, se consideriamo che partiva dalla seconda posizione sulla griglia di partenza.
Dimenticatevi di Massa.
Dimenticatevi di Hamilton.
Loro non c'entrano nulla con le polemiche.
Forse ricorderete, solo se le osservazioni più pittoresche delle telecronache vi rimangono impresse, che Mazzoni osservò, quasi scherzosamente, che era curioso che ad Alonso fosse piovuta quasi dal cielo una vittoria dopo che proprio il suo compagno di squadra Piquet Jr era andato a sbattere e aveva provocato l'ingresso della safety car che aveva rimescolato le carte in tavola. Commentò qualcosa che suonava come "sembra quasi fatto apposta".
Era solo una battuta, sia chiaro.
Era una battuta che a molti non sarebbe neanche venuta in mente, perché Piquet Jr aveva ormai una certa reputazione: era visto come uno che non concludeva molto di positivo, che faceva danni, che andava a sbattere un po' troppo spesso...
Quel giorno guardammo Piquet Jr che andava a sbattere e osservammo: "la cosa non è così sorprendente".
Ormai, in realtà, credo che ci fossimo anche dimenticati di Nelsinho Piquet, la cui ultima apparizione in Formula 1 risale al Gran Premio d'Ungheria.
Adesso al suo posto c'è Grosjean.
Passa inosservato, quando non combina danni.
In questo weekend è passato alla storia per due motivi:
1) è stato vittima di un'intossicazione alimentare ed è finito in ospedale, tanto che sembrava che avremmo visto Lucas Di Grassi, collaudatore della Renault, in pista al posto suo;
2) in pista c'è andato Grosjean, ad ogni modo, e nelle prove libere di venerdì è andato a sbattere, curiosamente nello stesso tratto di pista in cui andò a sbattere Piquet Jr l'anno scorso.
C'è già chi ha tirato fuori teorie del complotto. Cose del tipo: in Renault gli hanno ordinato di farlo, per dimostrare che quello è il tratto più difficile della pista e che l'incidente di Piquet Jr l'anno scorso era autentico...
Perché è questo il problema: un anno fa Piquet dichiarava di avere commesso un errore e tutti gli credevano, mentre di recente ha dichiarato che fu il team a chiedergli di andare a sbattere per favorire la rimonta di Alonso.
A giudicare dal fatto che la Renault ha licenziato Flavio Briatore e Pat Symonds, gli credono tuttora.
Ci sono stati tribunali, udienze e sanzioni per Briatore e Symonds.
La Renault è stata condannata a due anni di squalifica con la condizionale.
Gareggerà, in questi due anni, ma ha perso il suo main-sponsor.
Non voglio credere che sia accaduto davvero.
Non voglio credere che a un pilota sia stato chiesto di andare a sbattere e che lui l'abbia fatto.
Non voglio credere che il team che ha chiesto a un pilota di andare a sbattere sia, di fatto, proprio il team per cui tifavo da bambina.
Il fatto che quello che è successo abbia verosimilmente avuto ripercussioni sul campionato per cui altri piloti stavano lottando è la parte che mi preme di meno.
I piloti sono quasi come pedine su una scacchiera, i cui risultati non dipendono soltanto da loro.
Una vettura che va a sbattere e fa entrare una safety car può cambiare radicalmente l'evolversi di una gara, sia in positivo sia in negativo.
È accaduto tante volte.
Le altre volte, però, non c'era nessuno che sosteneva di averlo fatto apposta nella speranza che fosse sufficiente per non farsi mettere a piedi.
Non c'era nessuno che mi spingesse a domandarmi come sia possibile - e se sia possibile - per un pilota andare a sbattere a quel modo contro a un muro di propria spontanea volontà.
Potrei fare tante considerazioni.
Potrei fare le considerazioni più facili.
Potrei dire che i piloti non sono più quelli di una volta, che questi figli d'arte vengono in Formula 1 solo per infangare il nome dei loro padri, che Piquet Jr in Formula 1 ha concluso poco e niente e che ha fatto la fine che meritava.
Sarebbe vero?
Fino a che punto?
I piloti non sono più quelli di una volta, è un'affermazione banale e già sentita, è vera, ma non dovrebbe avere necessariamente connotazione negativa.
Estendere il discorso a tutti i figli d'arte sarebbe una ca**ata, se Piquet ha fatto questa cosa non c'entrano niente gli altri figli d'arte che gareggiano in Formula 1 o che vi hanno gareggiato in passato.
Sul fatto che Piquet non abbia avuto risultati esattamente sopraffini in F1 è vero, ma da qui a sostenere che tutti quelli che non hanno risultati sopraffini debbano diventare manichini da crash test ce ne passa.
Ammesso che quello che Piquet Jr racconta sia successo davvero - e per i vertici della Formula 1 lo è, qualunque cosa ne pensi io - è davvero così necessario andare a cercare quanto sia alta la percentuale di responsabilità di ciascuno dei personaggi coinvolti?
Quante volte, nella nostra vita, ci capiterà di dovere scegliere se dire o non dire qualcosa che può infangare il nome di qualcuno?
Quante volte, nella nostra vita, ci capiterà di dire qualcosa che può infangare il nome di qualcuno e poi verremo accusati di non averlo fatto nel momento giusto?
Quante volte qualcuno si interrogherà davvero su quali siano state le nostre ragioni?
In conclusione credo che, se Piquet ha fatto quelo che dice di avere fatto, sia inutile utilizzare questa storia come argomentazione per eventi che poco hanno a che vedere con tutto questo. Allo stesso modo credo che sia inutile tirare in ballo i risultati di Piquet Jr o il fatto che non sia al livello del padre per giustificare la Renault.

Le polemiche non finiscono, ma bisogna andare avanti.
Bisogna andare avanti con le prove libere e con Grosjean che va a sbattere, bisogna andare avanticon le Force India di nuovo fuori in Q1, con le Ferrari che non arrivano in top-ten, mentre le McLaren ci arrivano eccome, con Button che non fa il proprio accesso in Q3, diversamente da Barrichello, e con Hamilton che porta a casa una pole position.
È stato questo, in sintesi, il risultato delle qualifiche, dalle quali è venuta fuori questa griglia di partenza:

1^ fila: Hamilton - Vettel
2^ fila: Rosberg - Webber
3^ fila: Barrichello - Alonso
4^ fila: Glock - Heidfeld
5^ fila: Kubica - Kovalainen
6^ fila: Nakajima - Button
7^ fila: Raikkonen - Buemi
8^ fila: Trulli - Sutil
9^ fila: Alguersuari - Fisichella
10^ fila: Grosjean - Liuzzi

Barrichello ha dovuto sostituire il cambio: retrocesso di cinque posizioni.
È andata peggio a Heidfeld, retrocesso in pitlane per irregolarità tecniche.
Intanto arrivavano le 14.00 ora italiana (le 20.00 a Singapore) e la gara si apprestava a iniziare.
Non è stata una gara priva di colpi di scena. In un contesto senza polemiche per incidenti capitati l'anno scorso, se ne sarebbe parlato di più, così come se ne sarebbe parlato di più se tre giorni più tardi non fosse accaduto ciò di cui si parlava da anni.

Questo è quanto abbiamo visto:
> Hamilton ha fatto un'ottima partenza, ma non si può dire lo stesso di Vettel, che si è fatto portare via la seconda piazza da Rosberg ed è stato costretto ad accodarsi in terza posizione;
> dietro a Vettel, c'erano Alonso e Webber in lotta per il quarto posto, con Webber che è riuscito ad appropriarsi della posizione;
> Webber non è durato a lungo in quella posizione, dato che Alonso è tornato davanti, ed entrambi erano destinati a ritrovarsi di lì a poco dietro a Glock;
> mentre Alonso era in una buona posizione, il suo compagno di squadra Grosjean era già ritirato;
> dopo il primo pitstop Rosberg si è perso per i cordoli, attraversando la linea bianca della pitlane e guadagnandosi di lì a poco un drive through;
> frattanto c'è stato un incidente tra Sutil e Heidfeld, con quest'ultimo costretto al ritiro e l'ingresso della safety car (di cui immagino che Rosberg non sia stato per niente soddisfatto, dato che doveva ancora scontare la penalità e ciò signficava doverla scontare dopo la cancellazione del suo vantaggio nei confronti dei piloti che gli stavano dietro);
> era da tempo immemore che Heidfeld non si ritirava, per l'esattezza dal GP degli Stati Uniti 2007;
> vari piloti che non si erano ancora fermati ai box si sono fermati in quel momento, uno di questi è stato Alguersuari a cui è stato dato il segnale di ripartire con il bocchettone del rifornimento ancora inserito, anche se l'entità dell'evento non è stata minimamente paragonabile al caso di Massa l'anno scorso e non ci sono stati eccessivi danni (però Nicole Scherzinger delle Pussycat Dolls, che seguiva la gara nel box della McLaren, si è messa le mani tra i capelli);
> Hamilton, Vettel, Glock, Alonso e Barrichello erano i primi cinque dopo che Rosberg è rientrato ai box a scontare la penalità;
> la seconda parte di gara è stata decisamente più tranquilla della prima parte, ma un altro dei piloti di testa era destinato a non finire sul podio, si tratta di Vettel che, in occasione del suo secondo pitstop, si è conquistato un drive through per eccesso di velocità nella pitlane;
> a una quindicina di giri dalla fine Webber è finito in testacoda, incidente provocato da un problema ai freni, e si è ritirato, mentre poco più tardi sono ritirate anche entrambe le Toro Rosso per problemi tecnici;
> ho iniziato a chiedermi da quanto tempo esattamente Webber non abbia portato a casa nemmeno un punto, ma non mi sono data risposta;
> tra una cosa e l'altra Button era nel frattempo davanti a Barrichello, in quinta posizione alle spalle di Vettel, e gli a dato la caccia fintanto che Ross Brawn in persona non si è scomodato via radio di dirgli che la priorità era quella di portare la vettura al traguardo;
> quando mancavano un paio di giri a Barrichello è stato comunicato che Button aveva un problema ai freni, ma che era troppo lontano per riuscire ad avvicinarsi;
> in zona podio virtuale c'erano Hamilton, Glock e Alonso, che con il completamento della gara hanno confermato il loro risultato;
> solo Button, Barrichello e Vettel sono rimasti matematicamente in lotta per il titolo quando mancano Giappone, Brasile e Abu Dhabi al termine del campionato;
> qualcuno si starà chiedendo senz'altro che fine avessero fatto le Ferrari e in effetti me lo stavo chiedendo anch'io.

Nakajima: "Raikkonen è dietro di me!"
Voce fuori campo: "Davvero?"
Nakajima: "Sìììììì e stiamo bevendo alcool parlando dei miei record ottenuti giocando a tetris."
Raikkonen: "E stiamo parlando anche del fatto che Barrichello probabilmente verrà in Williams insieme a Hulkenberg l'anno prossimo e che, di conseguenza, tu dovrai cercare un posto dove andare."
Nakajima: "Male che vada chiederò a Rosberg se posso andare a lucidargli gli specchietti quando passerà alla Brawn! E tu, invece? Cosa intendi fare l'anno prossimo?"
Raikkonen: "Non ascolti mai le telecronache di Mazzoni?"
Nakajima: "No, perché quando Mazzoni parla in telecronaca io, in genere, sto guidando."
Raikkonen: "Ad ogni modo l'ha ripetuto diverse volte, il mio destino è quello di tornare in McLaren, con il benestare di Santander, lo sponsor della McLaren divenuto anche sponsor della Ferrari che il prossimo anno vuole assolutamente qualcun altro al mio posto."
Nakajima: "Chi è quel qualcun altro? Per caso Kubica?"
Kubica: "Io sono già stato ingaggiato dalla Renault."
Nakajima: "Te lo sei scelto proprio bene il team..."
Kubica: "Io almeno ho un team, non come Bruno Senna, Vitaly Petrov e Karun Chandhok che stanno elemosinando un volante in Force India, cercando di spodestare Fisichella."
Fisichella: "Veramente sono in Ferrari, adesso, anche se non ci resterò nel 2010, perché è stato ufficializzato il ritorno di Massa e sappiamo tutti chi occuperà l'altro volante."
Villeneuve: "Potrei candidarmi io, così almeno Mazzoni parlerebbe di me come pilota invece che raccontare che sono finito in bancarotta."
Mazzoni: "No, mi dispiace, tu andrai alla USF1, che però è interessata anche a De La Rosa, mentre Alonso...
...
...
...
...
..."
Alonso: "Basta! Fate silenzio tutti quanti e lasciatemi salire sul podio in santa pace."
Il padre di Hamilton: "Puoi salire sul podio tutte le volte che vuoi, ma sono sempre le mie inquadrature a bucare lo schermo!"
Alonso: "Nel senso che, quando ti inquadrano, le TV si rompono? Sono certo che succeda davvero."
Hamilton: "Mi sento spossato come un vecchio."
Glock: "Anch'io. Meno male che c'è questo divanetto su cui sdraiarmi a gambe spalancate."
Alonso: "Non so chi tu sia, ma intendo stringerti la mano, cosa che non intendo fare con Hamilton. Lo trovo inquietante oggi. Non è al livello di Australia 2008, ma lo vedo piuttosto scatenato."
Hamilton: "Tu, invece, sembri piuttosto imbambolato."
Alonso: "Anche tu lo saresti, al posto mio. Il mio destino sta per essere ufficializzato."
Hamilton: "Per caso Fisichella ti ha chiesto di fargli da testimone quando, di ritorno dal Giappone, sposerà la sua fidanzata dopo quindici/sedici anni di fidanzamento?"
Alonso: "No, semplicemente Santander mi ha fortemente voluto in Ferrari. Però non dirlo a nessuno, mancano ancora tre giorni all'annuncio ufficiale."
Hamilton: "Ah, intendi questo? Va beh, lo sanno già tutti da settimane..."
È andata a finire proprio così, con l'annuncio dell'ingaggio di Alonso da pare della Ferrari per la prossima stagione avvenuto mercoledì. Sembra un argomento destinato a far parlare di sé molto di più di quanto non si parli del Gran Premio di Singapore appena disputato.

RISULTATO: 1. Lewis Hamilton (McLaren), 2. Timo Glock (Toyota), 3. Fernando Alonso (Renault), 4. Sebastian Vettel (Redbull), 5. Jenson Button (Brawn), 6. Rubens Barrichello (Brawn), 7. Heikki Kovalainen (McLaren), 8. Robert Kubica (BMW), 9. Kazuki Nakajima (Williams), 10. Kimi Raikkonen (Ferrari), 11. Nico Rosberg (Williams), 12. Jarno Trulli (Toyota), 13. Giancarlo Fisichella (Ferrari), 14. Vitantonio Liuzzi (Force India), Rit. Jaime Alguersuari (Toro Rosso), Rit. Sebastien Buemi (Toro Rosso), Rit. Mark Webber (Redbull), Rit. Adrian Sutil (Force India), Rit. Nick Heidfeld (BMW), Rit. Romain Grosjean (Renault).

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Milly Sunshine