venerdì 16 marzo 2018

Una questione di farfalle allo stomaco

Ricordo che, qualche mese fa, ho avuto l'onore di ricevere un like su Twitter da parte di Charles Leclerc, appena divenuto vincitore del campionato di Formula 2, il quarto pilota dopo Hamilton, Hulkenberg e Vandoorne (spero di non avere scritto nulla di inesatto) a vincere il titolo nell'anno del debutto in GP2/F2.
Ricordo di avere pensato che sarebbe stato un bel ricordo, un giorno, avere ricevuto un like da Leclerc, in un momento in cui probabilmente non avevamo idea di chi sarebbe diventato un giorno.
Non è da me.
Non ho l'abitudine di fare castelli in aria sul futuro dei piloti junior.
In realtà non ho mai avuto tutto questo interesse nemmeno per chi vinceva il campionato di GP2: non che abbia mai avuto molte occasioni di seguirlo, prima di decidere di mettermi d'impegno per farlo almeno a livello di highlights e se possibile vedendo anche le gare, ricordo che, quando lo trasmettevano in TV, a volte ci guardavo, occasionamente.
Erano vecchi tempi. C'erano piloti tipo Bruno Senna e Karun Chandhok, che hanno debuttato in Formula 1 una vita fa. Ho qualche ricordo anche più recente: Davide Valsecchi, Luiz Razia... ma si tratta comunque dei tempi passati.
Non ho mai pensato che chi vinceva la GP2 avesse un meraviglioso avvenire davanti. Anzi, a suo tempo vedevo chiunque venisse fuori dalla GP2 e non andasse vicino a vincere il titolo alla prima stagione in F1 come gente che non sarebbe arrivata da nessuna parte, perché...
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...mhm, non lo so, non preoccupiamoci del perché, forse perché non lottavano per il campionato già alla prima stagione e forse erano destinati a non arrivare mai a quei livelli. Se stavano in HRT e compagnia bella erano personaggi pittoreschi, se stavano in qualche squadra più altolocata mi facevano un po' storcere il naso, a volte. Nel caso avessero la malsana abitudine di finire nel mezzo di incidenti alla partenza innescati da loro stessi con una frequenza molto superiore al normale, erano la dimostrazione che la GP2 era il malehhhh assolutohhhh, nei confronti della F1.
Le cose sono cambiate parecchio, da quell'epoca. Ammetto che, non avendo visto che cosa succedeva prima del 2017, non posso fare valutazioni molto estese, tutto ciò che so è che ho visto, talvolta tramite highlight e talvolta vedendo la gara intera, che Charles Leclerc aveva indubbiamente qualcosa in più, da lì le mie allusioni mentali al suo avvenire.
Adesso, però, c'è qualcosa in più. Alla fine, per quanto vogliamo evitare qualcosa, in certe occasioni è impossibile evitare ciò che vorremmo evitare.
Non ho scelto di sentire le farfalle allo stomaco nel vedere un ragazzino di vent'anni che al telegiornale veniva intervistato per due secondi contati a proposito del team con il quale debutterà in Formula 1. È capitato la sera del giorno in cui è stata presentata l' "Alfa Romeo".
Non l'ho scelto ma è successo e non posso farci niente.
Conosco me stessa abbastanza da avere sospettato che un giorno qualcosa del genere potesse accadere (in una fanfic del 2016, dopotutto, accennavo al fatto che in un imprecisato futuro lui e Giovinazzi erano i piloti Ferrari), tutto quello che ignoravo erano le proporzioni...
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...e quello che non sospettavo mesi fa è invece che, qualunque sia l'avvenire di Leclerc, lui significa già per me molto di più di quello che significherà per tanti altri.

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