venerdì 25 agosto 2017

Commento bonus: riepilogo della stagione 2016/2017 [FORMULA E]

Come succede ogni volta che termina un campionato, è doveroso fermarsi per un attimo a riflettere su quanto si è visto nel corso del campionato.
Il campionato in questione è quello di Formula E, che terminava lo scorso 30 Luglio dopo essere iniziato il 9 Ottobre. Sì, perché ufficialmente il campionato di Formula E non va da marzo a novembre, ma da ottobre a luglio, anche se si presume che in futuro le cose possano cambiare.
Facendo un po' di mente locale, stiamo parlando di quella serie N010S1SS1M4 in cui le vetture non fanno rumore (mi permetto di dissentire: si sente lo stesso rumore di quanto il vicino del piano di sopra passa l'aspirapolvere) e in cui i gran premi si chiamano eprix.

[TEAM E PILOTI]
Facendo un altro po' di mente locale, inizierei questo riepilogo illustrandovi chi fossero i partecipanti.
In E-DAMS RENAULT c'era al volante il campione del mondo in carica, tale Sebastien Buemi, colui che venne oltraggiosamente appiedato dalla Toro Rosso per mettere al suo posto Daniel Ricciardo. Buemi non ha l'abitudine di sorridere come Ricciardo, ma ha spesso l'abitudine di imprecare in francese via radio. Il suo compagno di squadra, figlio di un certo ex campione del mondo di Formula 1 che ha un graziosissimo naso alla francese, è Nicolas Prost, da sempre colpevolizzato durante le telecronache per essere meno veloce del padre. Pare che sia un fanboy di Iceman, dato che suo figlio si chiama Kimi. Essendo francese, si pronuncia verosimilmente Kimì.
Grande avversario di Buemi nel corso degli anni era Lucas Di Grassi, pilota del team AUDISPORT ABT, nonché secondo classificato nel campionato 2015/2016. Accanto a lui Daniel Abt che, come Prost Jr, non si è mai dimostrato come un potenziale candidato al titolo.
C'era anche un team indiano: la MAHINDRA, di cui un tempo vestivano i colori i Karuno (se non sapete di chi sto parlando, quelli dell'originaria HRT), ma di cui nell'ultimo anno hanno vestito i colori un certo Nick Heidfeld, che anche in Formula E si è confermato inseguitore della prima vittoria in carriera, oltre che il figonehhhh nordicohhhh biondohhhh con gli occhihhhh azzurrihhhh Felix Rosenqvist. Un po' di gente random, nel vedere le sue foto, lo scambia per Kmag o per Ericsson.
Poi c'era la NEXTEV, con al volante due nostre vecchie conoscenze: uno dei due era Nelsinho Piquet, campione del mondo nella prima edizione 2014/2015, famoso per non avere cavato un ragno dal buco nella stagione seguente, affiancato da Oliver Turvey, che, quando gareggiava in GP2 ai tempi in cui la GP2 veniva trasmessa sulla Rai, abbiamo scoperto grazie a Mazzoni essere laureato in ingegneria meccanica.
A proposito di vecchie glorie conosciute dal fanbase F1-friendly, gli occhi azzurro shocking di Jerome D'Ambrosio si mettevano in mostra al volante della DRAGON, la cui altra vettura era guidata da quel Loic Duval, che troviamo anche, di solito, nel DTM.
Gli occhi azzurri non si esaurivano con D'Ambrosio, perché c'era un esponente della categoria dei figonihhhh con gli occhihhhh azzurrihhhh (che peraltro ha posato nudo anni fa per una campagna pubblicitaria per la prevenzione del tumore ai testicoli) anche al volante della VIRGIN: si tratta di Sam Bird, che faceva coppia, non in senso slash, con José Lopez, quello che a suo tempo era stato ingaggiato dal presunto team americano USF1 per debuttare nel campionato 2010.
A proposito di team americani, la Andretti family ha messo le mani anche sulla Formula E ed esiste, da anni, anche un team ANDRETTI: in questa stagione trovvavamo al volante Antonio Felix Da Costa e Robin Frijns, uno di cui mi è difficile ricordare come si scriva il cognome.
C'era anche un team VENTURI, al volante del quale avevamo nientemeno che Stephane Sarrazin, partecipante a suo tempo a un gran premio al volante di una Minardi negli anni '90, affiancato da Maro Engel, che come Duval in genere troviamo nel DTM.
C'era un team cinese, chiamato TECHEETAH, dove al volante c'era nientemeno che Jean-Eric Vergne, conosciuto negli ambienti fungirl-friendly con l'acronimo JEV. Accanto a lui Ma Qing Hua, da me ribattezzato My King Juan perché secondo me sarebbe stato perfetto per saltare sui tombini, pilota cinese che se non vado errata molto tempo fa vedemmo al volante di qualche carretta durante qualche giornata del venerdì in Formula 1.
Last but not least, anche un nome storico come quello della JAGUAR faceva il proprio ingresso in Formula E all'inizio della stagione, mettendo al volante Mitch Evans, personaggio che divide le folle a condizione che le folle in questione siano costituite da fungirl, nonché Adam Carroll.

[MINI-REVIEW DELLA STAGIONE]
La Formula E 2016/2017 è iniziata in estremo oriente, nello specifico a HONG-KONG. Partiva dalla pole position Crashgateinho Piquet, ma non si è ripetuto in gara, dove la vittoria è andata a Buemi. Il pilota svizzero si è imposto davanti al suo grande rivale Di Grassi, mentre completava il podio nientemeno che Heidfeld, su una Mahindra che sembrava decisamente messa meglio rispetto all'anno precedente.
L'eprix del Marocco, disputato a MARRAKECH nel mese di novembre, si sovrapponeva alle qualifiche del gran premio del Brasile (ho guardato entrambe le cose contemporaneamente ed è stato un delirio) e partiva dalla pole nientemeno che l'altro Mahindra Boy Rosenqvist: purtroppo per lui si è dovuto accontentare del gradino più basso del podio, mentre Buemi vinceva davanti a Sam Bird.
C'è stata una pausa fino agli albori del 2017 e allora è arrivato l'eprix di BUENOS AIRES: ha vinto di nuovo Buemi, davanti a Vergne e Di Grassi, con quest'ultimo partito dalla pole position. 3/3 per Buemi, che sembrava sempre di più il favorito per il titolo.

Per vedere il primo cambio di line-up abbiamo dovuto aspettare l'eprix di CITTÀ DEL MESSICO, disputato il 1° aprile, in cui Esteban Gutierrez ha rimpiazzato Ma Qing Hua al volante della Techeetah.
Partito dalle retrovie, Di Grassi ha ottenuto la prima vittoria stagionale, tenendosi dietro nientemeno che Jev e Sam Bird. Buemi, frattanto, era stabilmente lontano dalla top-ten.
Buemi e Di Grassi si sono ritrovati a stretto contatto l'uno con l'altro e si sono abbracciati in modo tanto aaaaaawwwww dopo che Buemi aveva vinto l'eprix di Montecarlo, disputato nel mese di maggio, davanti a Di Grassi, appunto, e a Heidfeld.
Plot-twist: altri cambi di line-up, stavolta provvisori, per l'eprix di PARIGI che si sovrapponeva con il DTM: Mike Conway alla Dragon al posto di Duval, Tom Dillmann al posto di Engel.
Non ci sono stati plot-twist dal punto di vista dei risultati, per Buemi: ha vinto di nuovo, partendo dalla pole position. Non è andata altrettanto bene a Di Grassi, anzi... è finito nelle retrovie, mentre Lopez vedeva la luce del podio così come Heidfeld.

Dillmann è rimasto in Venturi anche per il doppio eprix di BERLINO, a fare coppia con Engel dopo che Sarrazin aveva lasciato la squadra per passare in Techeetah al posto di Gutierrez passato in Indycar. Di Grassi partiva dalla pole in Gara 1 a Berlino, ma in gara si è visto superare nientemeno che da Rosenqvist, che ha portato la Mahindra alla vittoria! #EpicWin. Di Grassi ha dovuto accontentarsi di un secondo posto che tutto sommato non era neanche male in confronto alla squalifica a cui è andato incontro Buemi, mentre sul gradino più basso del podio chiudeva l'altra Mahindra di Heidfeld.
Guess what? Rosenqvist era nella posizione migliore per vincere anche GARA 2, se non fosse che c'è stato un unsafe release nel quale sono rimasti coinvolti lui e Heidfeld. Rosenqvist è arrivato comunque primo al traguardo, ma una penalità per l'unsafe release l'ha fatto sprofondare al secondo posto e la vittoria è andata a Buemi, con Di Grassi in terza posizione.
Intanto si avvicinava il doppio evento di NEW YORK, ovvero quello che Buemi intendeva saltare per andare a prendere parte a un evento del WEC con cui l'eprix di New York si sovrapponeva. Al suo posto c'era in pista Pierre Gasly, mentre in Virgin c'era Alex Lynn per uno one-off al posto di Lopez, autore della pole position per Gara 1, ma destinato a ritirarsi in gara. Ha vinto Sam Bird, sia in Gara 1 sia in Gara 2 partendo dalla pole. Sul podio in gara 1 c'erano Vergne e Sarrazin, in gara 2 Rosenqvist e Heidfeld.
Non accadeva da Londra 2016, quando Nico Prost si impose sia al sabato sia alla domenica, che lo stesso pilota vincesse sia l'eprix del sabato sia quello della domenica.

Autore di un quarto e di un quinto posto nel weekend newyorkese, Di Grassi arrivava al doppio eprix di MONTREAL con un certo svantaggio in classifica nei confronti di Buemi.
Poi Buemi ha sfasciato la macchina nelle prove libere.
Poi è stato retrocesso sulla griglia di partenza.
Poi è addirittura stato squalificato per irregolarità tecniche dopo un arrivo in top-5 in una gara che Di Grassi aveva vinto dalla pole. Dietro di lui, sul podio, c'erano le Techeetah di Vergne e Sarrazin, ma non era il giorno adatto per filarsi Vergne e Sarrazin. Buemi, nel frattempo, se la prendeva con ogni malcapitato che incontrava, litigando davanti alle telecamere con chiunque. Nello specifico, ha litigato con Da Costa, Frijns e Abt, e con Da Costa ci ha litigato perché pensava di avere avuto un contatto con lui invece che con il suo compagno di squadra Frijns.
Da favorito, Buemi si è ritrovato ad avere bisogno di un miracolo per vincere il titolo.
Quel miracolo non c'è stato: mentre Di Grassi se la prendeva comoda con un settimo posto, Buemi non vedeva nemmeno la top-ten, il tutto mentre Rosenqvist, partito dalla pole, doveva accontentarsi di un secondo posto dopo avere ottenuto la pole: la vittoria è andata a Jev e il podio è stato completato da Lopez.

[VINCITORI E CLASSIFICA]
In conclusione Di Grassi ha vinto il titolo nonostante Buemi abbia vinto sei eprix su dodici, mentre i loro compagni di squadra non hanno visto la luce del podio nemmeno una volta. Nel caso di Prost Jr soprattutto, compagno di squadra di Buemi che di gare ne ha vinte sei, la cosa ha fatto abbastanza scalpore tanto da essere citata in telecronaca in numerose occasioni.
Evidentemente è una conferma che nel nostro nome c'è scritto il nostro destino... se anziché Nico si fosse chiamato Checo, magari avrebbe avuto qualche chance in più. #SorryNotSorry.

Questo è l'elenco dei vincitori:
1) HONG-KONG: Sebastien Buemi - eDams Renault
2) MARRAKECH: Sebastien Buemi - eDams Renault
3) BUENOS AIRES: Sebastien Buemi - eDams Renault
4) CITTÀ DEL MESSICO: Lucas Di Grassi - Audisport Abt
5) MONTECARLO: Sebastien Buemi - eDams Renault
6) PARIGI: Sebastien Buemi - eDams Renault
7) BERLINO I: Felix Rosenqvist - Mahindra Racing
8) BERLINO II: Sebastien Buemi - eDams Renault
9) NEW YORK I: Sam Bird - DS Virgin
10) NEW YORK II: Sam Bird - DS Virgin
11) MONTREAL I: Lucas Di Grassi - Audisport Abt
12) MONTREAL II: Jean-Eric Vergne - Techeetah

CLASSIFICA: 1. Di Grassi 181, 2. Buemi 157, 3. Rosenqvist 127, 4. Bird 122, 5. Vergne 117, 6. Prost 93, 7. Heidfeld 88, 8. Abt 67, 9. Lopez 65... ||| 1. eDams Renault 268, 2. Audisport Abt 248, 3. Mahindra Racing 215, 4. DS Virgin 150...

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per essere arrivato/a fino in fondo. Se vuoi, fammi cosa ne pensi con un commento. :-) Puoi farlo anche in maniera anonima.

Se sei capitato/a qui per caso ti invito a visitare il mio blog, in particolare le etichette "Commenti ai GP" e "F1 vintage".

Se invece mi leggi abitualmente e sei arrivato/a qui di proposito, ti ringrazio per l'apprezzamento e spero continuerai a leggermi.

Buon proseguimento di giornata (o a seconda dell'orario, di serata, o buona notte). <3

Milly Sunshine